martedì 16 dicembre 2008

Dal 'caso De Magistris' al 'caso Catanzaro' e ora siamo al 'caso Vulpio': il caso s'ingrossa


Pubblichiamo da www.carlovulpio.it

Molti di voi in questi giorni mi chiedono: ma cosa hanno fatto i giornalisti, cos'ha fatto il Comitato di Redazione (l'organo interno eletto dai giornalisti di una testata, che li rappresenta nei confronti della direzione politica e dell'editore) per questa vicenda?
Rispondo: finora non hanno fatto nulla. Né i giornalisti, né il CdR.
Per questo ho scritto al CdR una lettera, in cui non rinuncio certo alla "tutela sindacale" (avercela!), ma con cui esprimo tutto il mio scetticismo - visti i precedenti - sulla reale possibilità che il CdR "faccia qualcosa".
Questa lettera doveva restare una lettera riservata al solo CdR.
Senonché, un componente del CdR medesimo, sentendosi colpito da quelle che definisce "le contumelie di Vulpio", ha pensato bene di diramare alla redazione completa (380 giornalisti) una sua letterina tutta offesa per ciò che gli veniva attribuito.
A questo punto, sono stato (davvero) costretto a diffondere in tutta la redazione la mia lettera al CdR e un altro scambio epistolare tra due colleghi del Corriere, Enzo Marzo (che sul suo sito Critica Liberale ha affrontato la questione e mi ha appoggiato in pieno) e Massimo Alberizzi, che chiedeva lumi in seguito alle cose (false) riferitegli da questo membro del CdR sul mio conto.
Con la pubblicazione di tutto questo "carteggio" è stata ripristinata la verità dei fatti, l'intera redazione ha potuto capire di cosa stessimo parlando e il membro del CdR (che parla di "caso Vulpio", quando invece il "caso" è lui) è stato sbugiardato "in diretta".
Ora, se tutto questo è stato portato a conoscenza di 380 giornalisti (più tutte le altre persone che ognuno intenderà eventualmente rendere partecipi della story), mi chiedo perché mai dovrei privare voi, i miei affezionati venticinque lettori, di una lettura così istruttiva... E infatti non ve ne privo. Vi suggerisco soltanto un'avvertenza per l'uso: leggete prima la mia lettera al CDR, poi la lettera del membro del CdR medesimo, infine lo scambio di mail Marzo-Alberizzi. E fatevi un'idea.

ITALIANI IMBECILLI vi invita a firmare la petizione 'Siamo tutti Carlo Vulpio'. Trovate il bannerino sotto il sondaggio.

Se poi volete anche scrivere due paroline educate a Paolo Mieli, Direttore del Corriere della Sera, la sua mail è pmieli[at]corriere.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' scandaloso il controllo che la politica ha su informazione e giustizia!
I giornalisti dovrebbero sottostare solo ai fatti e non ai padroni!
Anche nel blog della mia associazione parliamo di questo argomento

coscienza critica ha detto...

@ Salvatore
Ciao salvatore, benvenuto.
Purtroppo il giornalismo risente della stessa malattia di cui è affetta l'Italia intera.
Non perdere Vulpio ad Annozero, questa sera.
Ciao, a presto

.

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