lunedì 29 dicembre 2008

'Italiani Imbecilli' e il gioco delle bocce: una metafora per l'Italia di oggi

Cosa succede quando in una partita a bocce si viene a creare un affollamento di sfere vicino al pallino che non ci capisci più nulla? In questi casi non si bada a fare il punto, ma, con un colpo violento, si procede a 'bocciare' il grumo di sfere, sì da far ripartire il gioco. Ecco qui l'Italia spiegata con una metafora. Siamo arrivati a questi punti. In campo ci sono tante bocce (di destra e di sinistra), un po' troppo vecchie a dire il vero e che disturbano troppo, raggrumate attorno al pallino. E sapete cosa rappresenta il pallino? Beh, rappresenta tutto ciò che serve per vivere con dignità in un Paese civile, e cioè la Costituzione, la Libertà (quella vera), la Giustizia, la Democrazia... Ma il pallino può essere inteso anche come potere tout-court: chi si avvicina di più vince lo scettro. Il problema è che c'è troppa confusione intorno a questo pallino, una confusione fatta di scandali, reati, inchieste, insabbiamenti, epurazioni e censure, arroganze, presunzioni di onnipotenza, privilegi, leggi ad personam (continuo?).
Ora all'Italia serve un abile bocciatore, capace di spazzare via tutta la confusione.
Anche sulla figura del lanciatore si possono trovare dei corrispettivi. E allora la scelta può essere l'uomo forte amato dalla destra, cioè il dittatore, colui che tutto può e che risolve con la forza delle armi, con la prepotenza di uno Stato di polizia e con tutti gli annessi e connessi. Oppure si può delineare una figura che adoperi la forza democratica, altrettanto potente, ma molto più civile; chessò, magari un pool di giudici liberi? Un gruppo di anarchici che occupano rai e mediaset? Un dio che si riveli ai neoliberisti e alle forze dell'ordine convertendoli alla bontà? Fate voi, ognuno si identifichi in una di queste figure. Comunque sia attenti, perché siamo già nella fase in cui il giocatore di bocce, figura ancora per poco astratta, sta pensando se bocciare o tentare di tirare per fare punto.

Fuori contesto: QUI la seconda parte di 'Vento forte tra Salerno e Catanzaro' di Carlo Vulpio

4 commenti:

"Arturo" ha detto...

Bella la metafora. IL tempo è stretto però.
Ed occhio alla Costituzione.
Sembra che uno buono in Sardegna ci sia, che facciamo lo cloniamo?

coscienza critica ha detto...

@ "Arturo"
Bravo Arturo, Soru andrebbe clonato, almeno in altre 20 copie, una per regione.
Per la Costituzione... il nostro occhio è guardingo, ma sarà sufficiente?
Ciao

Anonimo ha detto...

Ho prodotto un calendarietto dedicato alla Costituzione, alla prima parte. 12 aritcoli quanto i mesi dell'anno.
Se lo ritieni giusto aiutami a diffondere.
E' un calendarietto da ritagliare ed inserire in una custodia per cd.
Puoi mettere il link sul tuo blog, copiarlo. Insomma fanne l'uso che credi,

coscienza critica ha detto...

@ Arturo
Abbiamo inserito il link nel blogroll

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