martedì 9 dicembre 2008

'Italiani Imbecilli' e la diossina irlandese: in Italia stiamo peggio e nessuno lo dice

Il caso esploso in questi giorni relativo alle carni irlandesi alla diossina è certamente degno di rilievo. Rimane ancora da capire quale sia la vera causa; si parla di olio combusto per errore in un macchinario (strano che l'olio di un macchinario di un'azienda -e poi quale azienda?- riesca a contaminare mezza Europa) oppure di mangime realizzato da olii industriali... Ma dove sta la verità? Come al solito le tv ci dicono e ci nascondono quello che vogliono, mai un giornalista che si degni di indagare, a parte la Gabanelli e qualcun altro come Carlo Vulpio; ma è più verosimile pensare che la verità venga 'opportunamente' celata.
Questo incipit serve per rilanciare un problema ben più grande e che riguarda la diossina nel nostro 'Bel Paese'. altro che due costolette di maiale irlandese!
Taranto, 200 mila abitanti, è una delle città più inquinate d'Europa! A Taranto si produce il 92% della diossina italiana e l' 8,8% di quella europea. L'acciaieria Ilva produce talmente tanta diossina che ci sono casi in cui un ragazzino di 13 anni risulta avere i polmoni di un fumatore accanito e ha già un tumore da fumo; 1200 capi di bestiame sono stati abbattuti; tre donne hanno il latte nelle mammelle contaminato da diossina, cinque persone scoprono di avere il livello di contaminazione da diossina più alto del mondo. Se il limite europeo è di 0,4 nanogrammi per metro cubo, quello italiano è di 100 nanogrammi e questo è un salvacondotto per l'Ilva che dice 'tutto in regola'. Tutto in regola? Quelli che ricordano il disastro di Seveso -ma anche tutti i malati in Puglia- non dicono certo 'tutto in regola' di fronte al fatto che Taranto batte Seveso 3-0!
Ovviamente occorrono accertamenti. Sono stati fatti: l'area intorno all'Ilva -compresa in un raggio di 10 Km- è contaminata in maniera apocalittica e questo, nei paesi civili, sarebbe addirittura allarme nazionale. Da noi no.
Allora, a Natale, badate che lo zampone non arrivi dall'Irlanda, ma anche che le lenticchie non siano proprio tarantine.

(Con buona pace dei miei amici tarantini e della Puglia, terra che adoro).

3 commenti:

silvio di giorgio ha detto...

qualche mese fa sono passato vicino l'Ilva di Taranto. a parte il cielo (era nero solo sullo stabilimento mentre tutto intorno era splendido) l'odore che mi ha investito è stato un cazzotto sul naso. e ci sono passato in auto senza fermarmi!!!

coscienza critica ha detto...

PER silvio di giorgio
Caro Silvio, so bene... a Taranto ci ho fatto un po' di servizio militare (qualche secolo fa) ed ho passato la mia infanzia accanto a un petrolchimico. Quelli che oggi mi dicono di smettere di fumare li mando tutti a quel paese! eheheh

Anonimo ha detto...

I veleni sono ormai dappertutto: oltre alla diossina ed all'uranio impoverito portato dalle correnti atmosferiche, si aggiunge la micidiale pozione delle scie tossiche.

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