lunedì 23 febbraio 2009

Lettera aperta ai giornalisti televisivi


Egregi giornalisti pubblicisti

Negli ultimi tempi stiamo assistendo a un allarmante e sistematico svuotamento dell'informazione televisiva. Si tratta di un inquietante vacuum fatto di censure nei riguardi di notizie di importanza capitale per il nostro Paese e, contestualmente, di una ridondanza di informazioni a senso unico e spesso di scarsa rilevanza per una Nazione inquieta come la nostra, in questo momento storico.
Sappiamo che la televisione non è mai stata libera, poiché oggetto di mire politiche, tuttavia gli italiani erano abituati a scorgere anche frammenti di verità nella seppur minima varietà di notizie da voi forniteci, magari ascoltando tra le righe o ponendo più attenzione ai brevissimi articoli, letti in fretta e furia per non creare eccessivi fastidi a questo o a quell'altro direttore o editore. Oggi, invece, assistiamo a una vera e propria censura sistematica di regime, in cui notizie come quelle relative alle manifestazioni popolari di piazza vengono del tutto disertate dalle vostre penne o, forse peggio, strumentalizzate. Il riferimento, in questo caso, è alla manifestazione del 21 febbraio scorso, svolta in Piazza Farnese (Roma), contro l'approvazione del decreto sul testamento biologico. Ma possiamo fare anche altri esempi. Sono tanti. Troppi, ormai.
E' comprensibile -da un lato- che le direttive giunte dall'alto, se disattese, potrebbero incrinare i rapporti con i vostri diretti 'superiori', ma quello che noi oggi vogliamo dirvi è di guardare dentro le vostre coscienze e vi chiediamo: dov'è l'orgoglio del cronista? Dov'è finita la vostra indignazione, dimostrata nella rivendicazione del diritto all'informazione? Dov'è finita quell'etica professionale che vi vedeva anche complici nel decretare uno sciopero di categoria? Noi facciamo appello alla vostra professionalità per vedervi reagire a questa situazione. L'Italia intera attende da voi una risposta, un moto d'orgoglio di natura professionale e civile. Il nostro Paese necessita di una vera e libera informazione, non tendenziosa, giammai costruita secondo diktat unilaterali.
Risulta assai evidente che i vostri servizi giornalistici, oggi, sono costruiti per servire una precisa ideologia di partito che mira all'approvazione di leggi anticostituzionali e che devono poter essere approvate con un largo consenso popolare; ed è perciò, ad esempio, che ponete lo sguardo soltanto agli episodi di stupro commessi da extracomunitari, tralasciando quelli che si consumano nelle famiglie italiane, da italiani.
Le notizie nascoste dalla televisione sono molte:
- le quotidiane morti sul lavoro
- i disoccupati delle numerose aziende in crisi e le proteste dei lavoratori
- le misere condizioni dei pensionati
- le difficoltà degli insegnanti che non riescono a gestire con la dovuta serenità una scuola ormai concepita per diseducare
- i processi di cui si conoscono soltanto il corrotti, ma non i corruttori (processo Mills-Berlusconi)
- la crescita delle esportazioni di armi
- le tristi condizioni dei degenti negli ospedali, utilizzati come cavie per qualche chiodo da trapiantare urgentemente a causa della confezione irrimediabilmente aperta
- le malattie dei nostri soldati dovute all'uso di proiettili all'uranio impoverito e all'inadeguata protezione
- eccetera
Conosciamo le strategie di persuasione adottate dalla tv, come quella della diffusione di servizi montati ad hoc e riproposti in mille salse per propagandare idee, anche utilizzando ospiti in studio che rileggono la Storia, interpretandola in favore dell'ideologia corrente. Anche voi, soprattutto voi, conoscete il potere della televisione e in quale misura questa riesca a plasmare le coscienze.
Noi vi esortiamo a prendere orgogliosamente e coraggiosamente una posizione contro il bavaglio che il potere politico vi ha imposto e vi invitiamo a riconsiderare un'Italia in cui l'informazione possa davvero rappresentare lo specchio di una società libera, laica, democratica e tollerante, quale è.

l'équipe di ITALIANI IMBECILLI

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel post, devo comunque comunicarvi che non tutti gli itagliani sono imbecilli. Infatti io appartengo alla categoria dei "coglioni" cosi definì il mafionano chi non votava per lui.
per cui auspico che, a breve, i Coglioni crescano sino a prendere lui ed i suoi complici a calci ne culo come meritano.
p.s. ogni mio post sul web è sottoscritto con nome e cognome voglio che il mafioso e /o chi per lui sappia che lo avverso in modo viscerale.

Anonimo ha detto...

Bellissima lettera.
Dovrebbe far riflettere tutti, giornalisti e non.
Speriamo nel moto d'orgoglio, ma fino a che i giornali avranno i finanziamenti dallo stato, fino a che la RAI sarà invasa dalla politica, e fino a che una sola persona sarà padrona della quasi totalità dell'informazione, sarà difficile che cambi qualcosa.

Anonimo ha detto...

l'unica speranza è che l'europa ci costringa a dare le frequenze ad europa7 per avere un minimo di informazione

coscienza critica ha detto...

@ giampaolo haver
'imbecilli' è un'altra 'carineria' che Berlusconi fece agli italiani che non la pensano come lui.

@ holamotohd
Proprio per i motivi di cui parli che i giornalisti dovrebbero alzare la testa e reagire.

@ mauro
Lo scandalo che riguarda Europa7 è colossale e dimostra ulteriormente la volontà di predominio di Berlusconi. Certo è che la parola 'costrizione' fa riflettere. Come dire: costringere l'Italia a essere più democratica. Beh, in questo caso accetterei anche un'esportazione della democrazia, dall'UE, con l'ausilio delle armi

Kristel ha detto...

Bella lettera,
la mandate anche a qualcuno di loro?

Anonimo ha detto...

Complimenti per il tuo Blog! E' molto interessante.
Ti andrebbe di fare uno scambio di link col mio: www.francescogreco.splinder.com ?

Ciao
Francesco
Il Blog | Attualità | Psicologia

Unknown ha detto...

Ma i giornalisti avranno fatto un giuramento alla loro professione così come i medici l'hanno fatto al loro Ippocrate? A meno che non si chiami Ippocrita!

Anonimo ha detto...

Condivido la lettera, appena riesco la ripubblico sul mio blog... L'organicità dei media al sistema di potere che schiaccia oggi l'Italia è una delle prime emergenze democratiche. E ora vogliono tappare la bocca a internet!

Anonimo ha detto...

Perdonatemi, ma i giornalisti che sono in tv o che lavorano nei giornali sono tutti dei servi, Travaglio compreso! Pensate quanto schifosamente hanno coperto la storia di Niki...

coscienza critica ha detto...

@ Kristel
Abbiamo già provveduto. La leggeranno, tutto qui.
Grazie :-)

@ Francesco
Vi faremo visita.

@ Riverinflood
Ogni lavoratore dovrebbe giurare sulla propria condotta professionale e sulla propria coscienza, al di là delle formule scritte come quella di Ippocrate. E' una questione di onore e di civiltà, per il bene comune. Il condizionale è d'obbligo, purtroppo.

@ Mario
Grazie per il rilancio della lettera sul tuo sito.

@ l'incarcerato
E' vero che sono dei servi, oggi più di ieri. Ma se fossero stati liberi non avremmo scritto questa lettera.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Io sarei più drastico: oggi l'orgoglio in Italia è una merce molto rara. I giornalisti sono parte della classe dirigente mediocre e collusa di questo paese. Non solo i notiziari TV brillano per disinformazione, ma anche i quotidiani sono ormai diventati veicoli di puro pettegolezzo. Sì, perchè anche le notizie di politica interna, sbrodolate su più pagine, impongono un punto di vista voyeristico. Ci fanno infine conoscere le notizie che i politici vogliono che conosciamo. basta andare in giro per blogs, per vedere quante notizie di politica internazionale, quante tragedie di popoli massacrati non trovino neanche il minimo spazio sui nostri giornali. Lo stesso potrei dire delle notizie riguardanti le vicende dell'inchiesta "why not". Non c'è nulla da fare, purtroppo la libertà di stampa è diventata solo un mezzo per i capitalisti per condizionarci. Non resta che la resistenza, cioè la capacità di scambiarci informazioni e di mantenere la nostra mente lucida.

coscienza critica ha detto...

@ Vincenzo Cucinotta
Abbiamo volontariamente concentrato l'attenzione sul giornalismo televisivo, consapevoli del fatto che il medium televisivo è il maggior responsabile della trasformazione delle coscienze.
E' chiaro che tutta l'informazione è di regime.
Ciao

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