domenica 8 febbraio 2009

Realismo: un antidoto sempre efficace contro l'arroganza e l'ipocrisia del potere

Chi già ci conosce, sa che il nostro blog si caratterizzerà, da qui in avanti, per un sano realismo, inteso come valore aggiunto per le nostre denunce. Ma cos'è il Realismo? Con questo termine si indica una corrente di pensiero che tende alla dimostrazione delle cose così-come-sono, senza apporre alcun tipo di filtro. In questo modo il dato reale riuscirà maggiormente a rivelarci tutti i suoi aspetti, compresi quelli più orribili e scomodi per i benpensanti.
Realismo è perciò l'espressione della verità, qualunque essa sia.
Va da sè che, nel corso della Storia, molti intellettuali e artisti si sono rivolti al Realismo per denunciare aspetti mistificati dal potere, distorti dai media, trasfigurati da ogni sorta di schermo precostituito.
Niente di meglio del Realismo, quindi, per evidenziare le censure e i falsi intendimenti che il nostro quotidiano ci impone.
In questo blog, il Realismo si concretizzerà attraverso l'impiego di una forma scritta ancora più incisiva e fresca, cercando -ove possibile- di andare subito al nodo della questione, senza velatura alcuna; ma anche utilizzando metafore visive e parallelismi artistici esemplificativi.
Ricercare esempi storici di Realismo, vuol dire andare molto indietro nel tempo, all'antica Roma, ma non andiamo troppo in là. Se è vero che la pittura barocca di Caravaggio è realista e tendeva a denunciare lo svuotamento dei valori della Controriforma cattolica, è anche vero che il Realismo, come corrente autonoma riconosciuta, è nato in Francia a metà del 1800, per merito di alcuni artisti, primo fra tutti l'anarchico Courbet (nella foto) ed ebbe come parallelo letterario italiano Verga e Capuana che denunciarono lo stato di povertà della Sicilia e della sua classe proletaria.
Gustave Courbet, già nel 1847 aveva chiaro il suo progetto di Realismo. Lo scopo era quello di reagire contro quei due filtri storici (Neoclassicismo e Romanticismo) che non facevano altro che traslare la realtà su due piani contrapposti, la ragione da un lato, la passione dall'altro.
Il Realismo di Courbet ha aperto le porte ad una visione neutra e di forte e oggettiva denuncia della realtà, dipingendo e, perciò, dando dignità anche alle lesbiche e agli spaccapietre. Avremo modo di parlarne in dettaglio. La sua è una battaglia senza esclusioni di colpi che affascinerà anche il giovane van Gogh, indirizzandolo in un amore verso la classe più povera ('mangiatori di patate', carcerati...).
Se il nostro governo utilizza i media per innestare nelle nostre coscienze una predisposizione di senso aberrante, l'unico modo per reagire è togliere tutti i filtri e svelare la realtà per come essa è. Oggi i media utilizzano varie strategie di persuasione e pretendono di spiegare la realtà attraverso due diverse e contrapposte ottiche: l'ottimismo e il pessimismo. Il primo sentimento, l'ottimismo, è teso principalmente a far consumare prodotti di cui il cittadino non ha bisogno; il pessimismo vuole invece infondere, contestualmente, un senso di paura nei confronti di alcuni ospiti stranieri che vivono -o che vogliono vivere- in Italia, al fine di giustificare un militarismo interno e sviluppare il senso xenofobo in tutta la popolazione nazionale.
Noi, qui, aboliamo sia l'ottimismo, sia il pessimismo.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto bello questo post, colto e interessante.
Il realismo di cui si parla è un'ottima via da seguire, speriamo che sia d'esempio anche per altri.
Un saluto

coscienza critica ha detto...

@ holamotohd
Grazie del commento. Certo non è facile fare i realisti, bisognerebbe svuotarsi anche dei propri filtri (opinioni e tendenze), ma noi non vogliamo arrivare a tanto, ci basta denunciare con incisiva spietatezza; già questo è un buon realismo, ora.

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