mercoledì 4 marzo 2009

Approfittare della crisi? Suggerimenti e proposte 'stile Obama' per l'Italia

C'è crisi, si sa. L'Italia sta attraversando un brutto periodo e le previsioni non sono rosee. Diversi settori dell'industria e dell'economia sono in declino. I disoccupati aumenteranno ancora di 3 milioni, complice un governo di scriteriati fascisti che si aumentano lo stipendio e diminuiscono i prezzi (già irrisori) della loro buvette (ora hanno fatto marcia indietro e i prezzi son tornati come prima: 1,50 euro a cranio). La Magistratura è finita sotto inchiesta, ora è il governo (la mafia) che controlla la Giustizia e non viceversa. L'informazione non esiste, la tv è in mano a una sola persona e ci fa quel che vuole. E quando anche la rete sarà del tutto imbavagliata, dovremo sintonizzarci su Radio Londra.
Anche negli USA c'è crisi, chiudono le banche e gli asili di carità sono colmi di neopoveri, ex imprenditori falliti, famiglie sul lastrico per colpa dei mutui da pagare.
Qualsiasi persona ragionevole saprebbe pensare che, a fronte di una crisi del genere, sarebbe ora di approfittarne per cambiare registro. Cosa c'è da perdere? Niente. C'è tutto da rifare e allora facciamolo bene! Ma questo è un pensiero che arriva nelle teste di pochi, ad esempio in quella di Obama. Da noi, se si cambierà, sarà in peggio. Le centrali nucleari prospettate ne sono la prova.
Dovremmo saper approfittare di questa crisi, riprogettando il sistema. Quando una casa è in rovina, si fa prima (e meglio) abbatterla e ricostruirla, anziché minare ulteriormente le sua fondamenta.
Ridistribuzione della ricchezza, energie rinnovabili pulite, trasparenza nella gestione della cosa pubblica, lotta concreta all'evasione fiscale, potenziamento della cultura e della ricerca, finanziamenti congrui per la tutela dei Beni Artistici e Paesaggistici, istituzione di commissioni permanenti per l'integrazione degli stranieri (tutti), istituzione di un Ministero della solidarietà, implementazione dei mezzi e degli strumenti giudiziari, statalizzazione dei servizi, allineamento degli stipendi agli standard europei, controllo delle attività politiche da parte dei cittadini (democrazia attiva), abrogazione di ogni legge ad personam, costituzione di un maxi-pool di magistrati e giornalisti a controllo dei deputati, eliminazione delle lobbies (suggerito da Obama), controllo diretto, da parte dei lavoratori, sulle imprese, abrogazione del Concordato Stato-Chiesa [...]
Se avete idee per un programma di governo, aggiungete pure alla lista.
Non abbiate paura di essere utopici, fino a vent'anni fa anche questo governo era impensabile!

PS. In questo momento ci fanno visita due ministeri contemporaneamente (vedi foto). Hai visto mai che prendano il buon esempio?

13 commenti:

Unknown ha detto...

Ma vent'anni fa si lavorava "democraticamente in sommersione" per un governo come questo, a cominciare dalle sinistre. Riprogettare in epoca di crisi è ovvio e razionale. Mi chiedo solo chi siamo e in quanti siamo a volere il cambiamento.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Settore dell'informazione: è cruciale. Con questa TV, dai reality ai talk-shows ai notiziari, così come sono adesso, non si andrà lontano. Anche per quanto riguarda la carta scritta, bisognerebbe garantire l'accesso da parte di un numero maggiore di soggetti. Maggiori finanziamenti e una diversa organizzazione per il settore della formazione. Questi mi sembrano due aspetti da sottolineare, così di primo acchito: ci penserò ancora..

coscienza critica ha detto...

@ Riverinflood
E pensare che vent'anni fa, quando paventavo questa situazione, mi prendevano per pazzo!
Quanti saremo a volere un buon cambiamento? E chi lo sa? Intanto proponiamo un ipotetico programma, non si sa mai. E poi nessuno potrà dirci di non essere propositivi (però ci diranno di essere demagogici, vedrai)

@ Vincenzo
Sì, la tua segnalazione entrerà nel nostro ipotetico programma di governo, soprattutto quella riferita all'informazione, poiché per la formazione abbiamo già inserito un punto (potenziamento della cultura e della ricerca).
Se hai altre idee, ben vengano.

catone ha detto...

Quando la casa è in rovina.... Ma la casa è la nostra, non le sue. Anzi, in questi momenti chi sta meglio dell'ONNIPOTENTE?
Tante voci si potrebbero unire al tuo programma, manca però la forza politica in grado di portare avanti queste sante rivendicazioni di giustizia. Un saluto

coscienza critica ha detto...

@ catone
Giusto, catone. La casa è nostra, ma gli italiani hanno scelto un pessimo muratore. Dovremmo pensarci noi direttamente ad aggiustarla. Sarebbe troppo bello.
Ad ogni modo, con il vostro aiuto, stileremo un programma 'dal basso', proprio per onorare ancora la parola democrazia. Poi, questo programma lo invieremo a tutti i rappresentanti delle sinistre.
Se hai idee...
:-)

Anonimo ha detto...

Mi accodo a catone, e come ho scritto da me, manca una sana guida che spinga la gente e le persone ad assumersi le proprie responsabilità.

coscienza critica ha detto...

@ Le Favà
Che manchi questa guida è chiaro. Ma pensiamo che si debba comunque partire da qualcosa. Magari da un buon programma.
Anche tu hai l'invito per formulare suggerimenti.
Ciao

Anonimo ha detto...

Ripensare territorialmente al settore primario: ad esempio in prov. di Imperia pensare seriamente agli ulivi e al bosco, che possono permettere di creare ricchezza, cosa alquanto insolita in questo marasma fatto di niente.
Biomasse, legname, olio: vi pare poco?

coscienza critica ha detto...

@ pia
Inserito nella lista :-)
Grazie

Anonimo ha detto...

Ho paura di dire delle sciocchezze, ma mi piacerebbe ci fosse anche controllo sulle banche, controllo serio.
Una banca nazionale che batta moneta nazionale.
Banche che dessero prestiti ai piccoli imprenditori che reinvestono sul territorio e non ai soliti amici degli amici che portano capitali e fabbriche all'estero.

coscienza critica ha detto...

@ holamotohd
La tua richiesta potrebbe essere assimilabile al punto 'eliminazione delle lobbies'. Ma la trascrivo lo stesso nella lista che abbiamo sui pc. Poi organizzeremo il tutto.
Grazie

Anonimo ha detto...

Io direi anche una sostanziale diminuzione del salario dei parlamentari. E fine, dei privilegi. Oltre al fatto di non avere la possibilità di impedire l'uso di certe intercettazioni contro politici, cosa che avviene sempre. Sia a destra sia a sinistra.

Accorpamento dei comuni piccoli, e eliminazioni delle comunità montane. E dico quelle che figurano a 9 metri sul livello del mare. Perchè ci sono.

Magari poi anche eliminazioni delle provincie.

masterblasted ha detto...

Berlusconi è un grande statista.
Andate su questo indirizzo e scegliete, nei "VIDEO CORRELATI", a sinistra, quello che si chiama "FILMATO INEDITO BERLUSCONI".
http://video.google.com/videoplay?docid=-9003995234721807718
Se non è un sosia siamo proprio rappresentati a meraviglia da questo grande statista.

.

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