venerdì 27 marzo 2009

La Libertà secondo Berlusconi: uno specchietto per le allodole

Tutti hanno la facoltà di appellarsi alla libertà, di citarla, di onorarla, di difenderla. Ma in sostanza, cos'è la libertà? La libertà è, poi, una sola?
Questa bella parola è un concetto relativo che, di volta in volta, va coniugato secondo istanze individuali o di un gruppo o di un pensiero politico. Allora esistono vari tipi di libertà. Si può affermare che ne può esistere uno per ogni abitante della Terra.
In quest'ottica, si pone il problema della condivisione della libertà, dettata da un singolo su una intera comunità. E' il caso dell'Italia (ma non solo), governata da una persona (il Parlamento non esiste più, siamo ai rantoli finali) che parla di libertà come fosse un valore assoluto, ma in realtà si tratta di un suo proprio concetto di libertà. Questo concetto è il liberismo. Ecco che la parlola libertà, di fatto, è già cambiata. Cosa c'entra il liberismo con la libertà? E perché Berlusconi non cita mai la parola liberismo? Riprendiamo qualche riga di un nostro vecchio post: bisognerebbe fare chiarezza sulla parola Libertà. Nelle ideologie liberiste, come quelle di questo governo, la libertà non è del popolo, bensì dei signori dell'economia, della finanza e dell'industria; loro sì che hanno la libertà di fare ciò che vogliono, come ad esempio alzare i prezzi, definire i cartelli, imporre regole e tasse, promuovere la privatizzazione.
Si noti come la parola libertà venga oggi usata da Berlusconi come specchietto per le allodole, al fine di ingannare una platea più ampia di persone, ma che non riguarda tutti. Il liberismo difende la libertà di mercato, solo questa, non la nostra. Difende e agevola gli industriali, a discapito dei lavoratori (concepiti solo come strumento nelle mani del padrone).
Ecco come si spiega -tra l'altro- il decreto (Dlgs 81/08) che modifica il Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e che è stato approvato stamattina (e che Napolitano, spero, non vorrà firmare). Questo decreto è, da un lato, il colpo finale sul diritto di sicurezza dei lavoratori, dall'altro, una manna per gli industriali. Infatti il Dlgs 81/08 smorza notevolmente le sanzioni per quegli imprenditori che non intenderanno investire sulla sicurezza.
Non più arresti per gli imprenditori. Multe dimezzate.
Da domani, ogni Thyssenkrupp potrà dormire sonni molto più tranquilli. Noi molto meno.
Per saperne di più

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3 commenti:

Unknown ha detto...

E dopo che raccoglierà il 51% degli italiani sotto il suo tallone, non mi resta che entrare nella Resistenza (a questa età!: ma vaffanculo lui e tutti quelli come lui!).

BECA ha detto...

cosa ti aspetti da silvio? solo leggine insulse e spot per il governo. diminuisce i controlli sul lavoro ma in compenso aumenta le pene per chi beve (anche acqua prossimamente?) fino a 15 anni di reclusione per un bicchiere di vino (uno che ammazza in italia prende meno anni.. sempre che ci vada in carcere).. poi pensandoci ti accorgi che questo provvedimento è solo l'ennesimo spot: aumentano le pene, ma non chi fa i controlli (che sono addiritttura senza benzina..)

Lucien ha detto...

La parodia di Corrado Guzzanti "Casa delle libertà - facciamo un po' come cazzo ci pare" si è trasformata in realtà ormai da tempo (però al singolare).

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