domenica 22 marzo 2009

L'apologia del fascismo è un reato. Tre articoli della legge 20 giugno 1952, n. 645

art. 4. (apologia del fascismo). Chiunque, fuori del caso preveduto dall'art. 1, pubblicamente esalta esponenti, principii, fatti o metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa fino a lire 500.000. La pena è aumentata se il fatto è commesso col mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione o di propaganda. La condanna importa la privazione dei diritti indicati nell'art. 28, comma secondo, n. 1, del codice penale per un periodo di cinque anni.
art. 5. (manifestazioni fasciste). Chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a lire cinquantamila.
art. 6. (aggravamento di pene). Le pene sono aumentate quando i colpevoli abbiano ricoperto una delle cariche indicate dall'art. 1 della legge 23 dicembre 1947, n. 1453, o risultino condannati per collaborazionismo ancorchè amnistiati. Le pene sono altresì aumentate per coloro che abbiano comunque finanziato, per i fatti preveduti come reati negli articoli precedenti, l'associazione o il movimento o la stampa.

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8 commenti:

Unknown ha detto...

Caro amico, che punto dolente hai toccato. Ma così labile è diventato il confine con questa forma di apologia che pare quasi una beffa per chi l'ha scritta. Il rischio è che ci stanno facendo prendere atto che il fascismo non esiste più perché non c'è più l'antifascismo (quello della piazza, per intenderci, mentre ne abbiamo ancora su carta scritta); che se chiediamo allo psycho ci sentiremo rispondere che le ideologie sono finite.

coscienza critica ha detto...

River, la metamorfosi di una società come la nostra sta passando attraverso forme di mistificazione senza precedenti. Spesso i concetti, come sai, vengono reinterpretati e strumentalizzati a convenienza di questo o di quell'altro partito. Perciò noi stiamo insistendo sui veri significati, riproponendo leggi, valori, parole che, ormai, stanno cadendo nell'oblio o mutando. Parole e concetti come democrazia, popolo, libertà, clandestino, fascismo, antifascismo... vengono oggi assorbiti dalle nostre coscienze attraverso un mediatico lavaggio del loro significato originario. Per me e credo anche per te, questo è allarmante.

Anonimo ha detto...

State facendo un ottimo lavoro.
Stanno tentando di rivisitare/revisionare anche la storia, negano l'evidenza dei fatti, cercano di riprogrammarci per i loro sporchi scopi.
Mantenere vive la memoria storica e l'attenzione sulle distorsioni del potere, non può che portare benefici, soprattutto alle nuove generazioni.

coscienza critica ha detto...

@ holamotohd
E' in corso, in effetti, un revisionismo e, contestualmente, una diseducazione ai valori democratici

Andrea De Luca ha detto...

è un reato gravissimo, ma non credo venga rispettato...
buona settimana

giorgiagalossi ha detto...

qua non si riscrive la storia. si cerca solo di filtrarla e di rimettere ogni evento nella giusta prospettiva. mussolini si fa votare come socialista. cambia idea e ci ritroviamo con a capo un fascista che ha fatto deportare anche sua moglie e suo figlio.
il nostro paese va peggiorando di giorno in giorno grazie alla gente che cerca di imitare il suo esempio.

Anna ha detto...

C'è una sentenza della corte di cassazione del '77 ed un'altra più recente, risalente mi pare a marzo, che bisognerebbe aggiungere alle sopracitate leggi, per completezza e trasparenza

Alessandro ha detto...

Pero' sarebbe interessante sapere anche cosa dice l'Articolo 1...

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