lunedì 20 luglio 2009

Anarcoantropologia: l'anarchia è dentro di noi (idealismo naturale)

Da sempre, chi vi scrive, si interroga sul significato della parola 'governo' applicata alla concreta quotidianità, ai bisogni dei cittadini. Sono molte le domande che un essere pensante può legittimamente porre, anche solo a se stesso, su questo tema. Cos'è un governo? Cos'è un governo democratico? La risposta sembra ovvia: una compagine di rappresentanti del popolo, eletti democraticamente, per legiferare sui diritti dei cittadini e per promuovere azioni volte al miglioramento dei contesti socio-ambientali del territorio. Questo è quanto un governo democratico dovrebbe fare. Va da sè che il governo attuale ha disatteso completamente queste prerogative, pur riempiendosi la bocca con la parola democrazia. Ma siamo sicuri che i governi veramente democratici adottino queste linee di tutela dei diritti dei cittadini? A noi non sembra. Forse perché in Italia non è mai esistita una vera democrazia, se non nel nome di un partito o di una coalizione. Di fatto, vigono leggi economiche e neoliberiste, secondo cui un cittadino ricco possiede tutti i privilegi, mentre uno povero non ha nessuna possibilità di acquistare i propri diritti, nè la propria libertà. Sì, perché nel nostro sistema culturale i diritti e le libertà si comprano col danaro. Questo è governo? Questa è democrazia? Se andiamo indietro nel tempo, a ritrovare chi veramente la democrazia l'ha inventata, troveremo che i cittadini più poveri dell'antica Grecia potevano usufruire dell'aiuto della collettività, ad esempio per assistere agli spettacoli teatrali (considerati importantissimi per l'educazione morale e civile).
Ora, investiamo il tempo per porci un'altra domanda: quanto e come cambierebbe una società simile a quella italiana, se non ci fosse nessun governo? Forse, dopo un fisiologico periodo di sbandamento, si cominceranno a stabilire leggi secondo un codice davvero morale e naturale, dettate da esigenze reali, concrete e di pacifica convivenza. In fin dei conti, non siamo noi a possedere l'istinto di sopravvivenza? Abbiamo tutto da guadagnare attraverso una pacifica convivenza. Codici anarchici non scritti di pace e di libertà troverebbero finalmente attuazione? 'Senza governo' non vuol dire necessariamente instabilità, disordine e violenza (chi vuol far disordine, lo fa anche con qualsiasi governo e con qualsiasi legge punitiva), ma vuol dire piuttosto trovare in ognuno di noi le norme umane e naturali per un progresso civile; vuol dire subordinare se stessi alle proprie regole, ma basate su una morale pacifica, nel rispetto del bene comune. Tale rispetto è posto come conditio sine qua non. Senza rispetto, infatti, non potrebbe esistere il concetto stesso di anarchia -o meglio- di anarchismo.
Anche se le leggi attuali sembrano perseguire la tutela dei diritti della collettività, nei fatti non tutti i cittadini vengono tutelati. Nessun povero potrebbe permettersi una buona difesa in tribunale, senza una cospicua somma di danaro da elargire all'avvocato (tutti sappiamo che chi ha più soldi per pagare il migliore avvocato, vince la causa). Sarebbe questo lo Stato di diritto? Che dire, poi, delle leggi ad personam di Berlusconi? Nulla di più antidemocratico!
L'anarchia è stata lungamente vessata, poiché da quando è nata fa paura al sistema economico imperante. All'anarchia è stato dato un significato alterato, diverso, distorto, giocando sulla traduzione letteraria del termine (senza governo). Ma il governo è in ognuno di noi, è nella nostra natura. Ma è anche vero che l'essere umano ha sempre avuto bisogno di un punto di riferimento al quale aggrapparsi, di una figura a cui delegare. Questo è dovuto all'innata debolezza dell'Uomo che lo ha portato anche a creare autorità sacerdotali. Come si concilia l'anarchia con questo bisogno di delegare a un'autorità altra? Non dobbiamo commettere l'errore di pensare ad uno Stato anarchico rappresentato dalla forma comunemente intesa di governo. Un 'governo anarchico' è immateriale, è ideale (da qui il concetto utopico dell'anarchia). Ma non è forse immateriale anche l'idea di Dio? L'Uomo porta con sè l'idea di Dio, senza avere alcun bisogno di mediazione umana. Per inciso, possiamo affermare che la Chiesa è la speculazione dell'idea di Dio, così come il governo lo è per l'idea di società.
L'Anarchia si inquadra in questo idealismo naturale, secondo cui ogni essere umano possiede già, dentro di sè, un governo buono per il bene della comunità. L'anarchia è perciò una fede, intesa come pensiero proiettato sulle cose terrene e concrete.
Molti non se ne rendono conto, ma quotidianamente compiamo atti di anarchia, quando ci indignamo per un'ingiustizia (subita o vista compiere), quando facciamo l'elemosina, quando aiutiamo qualcuno a risolvere un problema, quando protestiamo per un diritto calpestato. Ci sono anche esempi meno spiccioli e che dànno il senso della concretezza dell'anarchia. Ne proponiamo uno. Un gruppo di giovani italiani in Bosnia, in piena autonomia, ha creato (senza alcun aiuto da parte del governo italiano) una sorta di camera di commercio virtuale, il cui intento è quello di supportare l'internazionalizzazione delle imprese operanti sul territorio, attraverso l'informazione telematica. Questo servizio si chiama Rinascita Balcanica - La Tela del Baltico Adriatico, promosso dall'editor Etleboro (blog). L'esempio di questi ragazzi (ora soggetti a molte attenzioni da parte dei media balcanici) doveva essere uno degli impegni categorici dei nostri politici rappresentanti all'estero, invece...
Rinascita Balcanica è un esempio di autogoverno dei singoli, per il bene sociale. Che ci crediate o no, questa è anarchia, lungi da ogni falso preconcetto.

Nella foto: Michail Alexandrovič Bakunin
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PS. Ricordiamo che sotto il banner 'Io mi informo su internet' ci sono i due moduli del sondaggio 'chi vorresti vedere alla guida del PD'?

16 commenti:

pia ha detto...

C'è una rete che va oltre la rete: il pensiero, perchè oggi avevo in testa proprio questi concetti e mi ha fatto bene leggere il vostro post.
Il buon senso comune, l'accettazione del comportamento altrui quando non è viziato da malafede sono esempi di anarchia, che qualche volta è possibile vivere. Forme inconsapevoli per molti, che se sapessero che si chiamano così magari ripugnerebbe loro...

Crocco1830 ha detto...

Hai fatto dei begli esempi di anarchia. Soprattutto perchè in effetti, la quotidianeità e la naturalezza di certi gesti, ci fanno dimenticare, anzi, non ci faano pensare a cosa stiamo facendo.
Hai ragione quando parli del "governo anarchico" come di qualcosa di immateriale. E' difficile immaginarlo, anche perchè si da spazio ad un pensiero che possa andare oltre l'immediato e l'esistente.
Ottimo post! davvero molto, molto interessante. Immagino ce ne saranno altri, vero?
Ciao.

Valerio ha detto...

Sono giuste alcune istanze di decentramento e localizzazione della produzione che evidenzi (in totale controtendenza con la "sinistra" follemente europeista e pro-global che ci ritroviamo)... ma l'anarchia non è Bakunin da almeno 200 anni... né l'ho mai vista come idealista.
L'anarchia è qui e ora. E' la singolarità contro l'universale. Il genio contro la stupidità. L'eccezione contro la regola... La libertà, insomma, senza sconti.

Ed è fatta di educazione, rispetto e responsabilità, sì... purché non in chiave "borghese"...

Lucien ha detto...

Anarchia è anche inventarsi forme di collaborazione e iniziative che superino i concetti di confine e frontiera. Bellissima in questa ottica l'esperienza che stanno portando avanti gli amici di Ponteradio che sta rendendo possibile la collaborazione di bambini italiani con coetanei di altre nazioni (Bosnia,Palestina,turchi di Germania)

http://tinyurl.com/mjaeox

Unknown ha detto...

Una società tutta anarchica avrà bisogno di nuovissime generazioni che deve avere ha già sconfitto le vecchie regole comportamentali. Per assurdo, se butto il sacchetto della spazzatura fuor del contenitore, avrò fatto un "gesto anarchico"? Ritengo che la strada giusta sia la rivoluzione, quella che porta ai tuoi concetti.

coscienza critica ha detto...

@ pia
Mi piace il concetto di rete oltre la rete. A volte capita. :-)

@ Crocco
Anzitutto grazie. Mi chiedi se ci saranno altri post... intendi sull'argomento? Beh, spero di sì.
A presto

@ Valerio
Anche il concetto di 'borghesia' è antiquato, poiché è cambiato. Bakunin, invece, ha tracciato un solco di pensiero anarchico che non ha età.

@ Lucien
Devo informarmi di più su questo Ponteradio. Iniziativa lodevole.

@ River
Secondo me, buttare il sacchetto della spazzatura fuori del contenitore è solo un'azione da maleducati. Comunque, penso che la Rivoluzione possa essere fatta dal di dentro e dal di fuori dello stato di regole. Basta che si faccia!

➔ Sill Scaroni ha detto...

Che governo è veramente democratici (parlando della effettiva progettazione della parola democrazia) nei diritti del popolo?
Nessuno !
Pertanto, l'anarchismo è sempre un modo nuovo - perché presenta un modello di gestione sociale che consente di correggere le distorsioni della società.

Brilliant testo ...

lallagegina ha detto...

guardate zeitgeist addendum
è poesia pura per me

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Stavolta, devo fare da voce discorde.
Io penso che nell'uomo esista una doppia polarità libertà - autorità, tutti e due elementi indispensabili per la vita stessa. Chi ha fatto l'esperienza di genitore, ha potuto osservare questa volontà di scelta del bimbo, ma anche la tendenza all'imitazione, così importante per l'apprendimento. Le due cose si tengono, devono coesistere.
Nel negare la tendenza degli uomini a riconoscere autorità esterne, finiamo per determinare un potere casuale nella società. Il primo signor B. che capita, con le proprie TV, riesce ad imporre la proria autorità, che viene assunta inconsapevolmente dai telespettatori.
Il concetto è che negare un elemento costitutivo del nostro essere uomini serve alla fine a uno scopo opposto a quello a cui pensiamo, favorendo chi per mezzi finanziari ha i mezzi tecnologici per imporre i propri contenuti a tutti gli altri. Che poi questi contenuti vengano diffusi non a scopo deliberato di condizionamento, ma magari solo a scopo economico, ad esempio per favorire un certo tipo di consumi, non cambia la sostanza della cosa.
Scusate, mi rendo conto che la sintesi richiesta nuoce alla chiarezza: magari, non è cosa da commento...

coscienza critica ha detto...

@ lallagegina
...sperando di trovare una versione doppiata in italiano ;-)

@ Vincenzo
Apri un universo, come è giusto che sia. Rispetto moltissimo il tuo punto di vista e lo tengo in grande considerazione. Di fatto c'è che non abbiamo mai provato a far crescere i figli nella piena libertà (c'è una canzone di Gaber intitolata 'non insegnate ai bambini'). I bambini, come sai, vogliono punti di riferimento, modelli. Ma finché i modelli rimangono gli stessi non è possibile ottenere l'anarchia. Se invece provassimo a creare nuovi modelli per i piccoli, basati davvero sulla solidarietà e sull'autonomia creativa, lontani da stereotipi e convenzioni, allora ci sarebbe speranza per una società armoniosa. Ma so che è difficile da ottenere.
Sai, secondo me un esempio di anarchia è proprio internet, dove ognuno può esprimere se stesso, seguendo codici propri e liberi, senza autorità altra (se non la censura). L'unica legge è quella della netiquette, una legge morale, nata dal buon senso e per il bene comune. Non esiste il rischio di un 'potere casuale', come lo chiami tu. Avrai notato che chi non segue la netiquette, viene spontaneamente allontanato dalla comunità in rete, finché questi non si ravvede e cambia. Possiamo creare una società sul modello di internet?

Valerio ha detto...

In questo post avevo messo l'addendum di Zeitgeist sottotitolato in italiano...

holamotohd ha detto...

Ciao, come al solito un bellissimo post!
Quando leggo queste cose, le condivido e mi commuovo, perchè penso che sarebbe molto più bello vivere in anarchia.

Vivere senza una forma di governo renderebbe imperativo l'impegno di tutti, morale e fisico: dovremmo pensare, ragionare, condividere, essere solidali, non avere pregiudizi, essere onesti con noi stessi e con gli altri, tollerare, rispettare gli altri e mille altre cose che richiedono partecipazione e costano fatica.

E' molto più facile e meno faticoso accettare supinamente il governo altrui, basta non pensare.....
ma che vita è?

PS grazie per il vostro impegno di riportare le parole al loro vero significato.

Infettato ha detto...

“Di fatto c'è che non abbiamo mai provato a far crescere i figli nella piena libertà”

Per il momento è impossibile, molte volte esprimono dei “comportamenti orribili”, figli del “dio catodico” e non di una libera espressione appresa nel mondo reale.

I condizionamenti sono molteplici, compresi i nostri da “genitore autoritario” di fede libertaria….

p.s. Ti ho inserito nei preferiti

Jena ha detto...

Penso che il potere della legge venga molto sottovalutato. La legge contribuisce alla formazione del sentimento morale, oltre a fare da deterrente a quelli che non sono disposti a rischiare le conseguenze della sua infrazione, che non sono pochi, e penso che l'Italia ne sia la dimostrazione: qua che la punizione non è assicurata, le cose vanno a rotoli, nei Paesi più "rigidi" invece le persone sono molto più civili e vivono, nel complesso, meglio.
E non penso che ogni uomo possieda in sè un governo buono per la comunità, basta guardarsi attorno per rendersi conto che molte persone, quando sono più potenti delle altre (dunque, anche più libere di fare ciò che desiderano), pensano solo a sè stesse.
Le persone vivono in modo pacifico la comunità solo se vengono educate a farlo.
Dunque per me, l'anarchia, anche così presentata, non può avere successo, anzi, rischia di creare un clima belligerante, perchè se la gente cerca di fare quel cavolo che le pare quando c'è la legge (leggasi "punto di riferimento"), figurati quando non c'è.

coscienza critica ha detto...

No, Jena, la tua impostazione mentale è sbagliata. Non mi sembra che in USA, dove c'è la pena di morte, le cose vadano bene. Non è con la repressione che si risolvono i problemi, credimi. Forse si attutiscono, ma rimangono latenti e sono pronti a esplodere più virulenti di prima.
Nel tuo testo però c'è una frase in linea con l'anarchismo: 'Le persone vivono in modo pacifico la comunità solo se vengono educate a farlo'. Ma non è la legge che deve educare (ci mancherebbe!), bensì il contesto culturale, la famiglia, la scuola, la società matura e cosciente.
Per capire l'anarchismo bisogna perciò staccarsi dai modelli di educazione che conosciamo. Ma non è facile, ecco perché sembra un'utopia. L'autogoverno è l'unica via, ma non è facile capirla. L'anarchismo è una rivoluzione culturale, prima che politica. Impariamo anzitutto a pensare diversamente da come siamo stati abituati.

johnny doe ha detto...

Avrei molte osservazioni da fare al post (in Grecia c'erano gli schiavi...),ma l'importante è che si sviluppi il pensiero anarchico che è sopratutto uno stato d'animo,un modo di essere oltre che una teoria sociale ispirata dai nostri padri nobili.La teoria sociale trova evidenti difficoltà oggi ad essere realizzata,il mondo è molto cambiato e il pensiero anarchico che non è soggetto a nessun dogma,non sta fermo e si evolve,pur non perdendo mai di vista i cardini fondamentali.Ricordo che l'unico esperimento vero di democrazia reale,è stato opera degli anarchici a Barcellona,durante la guerra civile spagnola.Quelle chiamate democrazie popolari erano e sono una farsa.
Quanto a un banner del vostro blog,ad area defascistizzata andrebbe aggiunto anche area demarxistizzata.Noi anarchici siamo stati a volte compagni di strada di marxisti e comunisti,ma da loro ci divide un abisso nella concezione della libertà,già a partire da Bakunin che ne ha evidenziata la differenza fondamentale,e senza tener conto dei crimini commessi da queste forze contro gli anarchici.
Questo punto è decisivo.Nessun anarchico sarà mai marxista.Oltre al Papi,il cattivo di turno,bisogna fare i conti anche con i cosidetti "buoni" e la loro ipocrisia che son mentalmente e ideologicamente lontani mille miglia dal pensiero anarchico,anzi ne son sempre stati i distruttori.Noi non stiamo nè con Berlusconi,nè con l'altro suo gemello bancarottiere De Benedetti,tanto per parlar di attualità.E se volete parlare di anarchia.Scusate le puntualizzazioni.Saluti a tutti gli anarchici
corrado prestianni

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