lunedì 27 luglio 2009

Il partito del Sud? Senza Pirandello è impossibile

La proposta di Titti Bufardeci e Michele Cimino relativa alla formazione di un partito del Sud (Pdl della Sicilia), onestamente, ci lascia del tutto impassibili. La notizia sembra più una provocazione che un progetto vero e proprio. L'idea viene dal mondo della politica, certo, ma quale tipo di politica? Un partito come il Pdl non è certo nato da una cultura politica. Paillettes e spot pubblicitari sono alla base del Pdl e come può un siffatto partito, con un leader intento ad allestire feste e bordelli, con una innata predisposizione alla menzogna, proporre un autentico progetto politico? Suvvia! Il Pdl non è neppure in grado di governare se stesso, figuriamoci tenere le redini di una frammentazione dei suoi club privés. Ci vorrebbero troppi Mangano ad accudire le innumerevoli stalle sparse sul suolo nazionale. E poi, chi controllerebbe gli ingressi delle escort anche al Palazzo dei Normanni? E se poi -diononvoglia- venisse un terremoto in Sicilia? Un Bertolaso basta e avanza, per carità, non vorremmo trovarcene un altro, magari scelto tra i nomi di qualche lista segreta piduista, sicuramente inquisito per qualcosa. Di promesse, poi, la Sicilia se n'è vista fare sin dall'occupazione normanna.
No, non è con questa politica che si risolleverà il Sud. I piani per la Sicilia di cui Berlusconi va cianciando sono solo parole al vento e, semmai, l'unico obiettivo rimane il ponte sullo Stretto che serve soltanto a soddisfare la mania di grandezza di Berlusconi (credendosi un imperatore romano), serve all'autocelebrazione del cavaliere e alle sue aziende edili colluse con la mafia. La Sicilia ha bisogno di tutto, meno che di questo tipo di 'politica'.
Se davvero vogliamo vedere risorgere il Sud, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione ai grandi uomini del Sud, agli intellettuali, ai pensatori, agli artisti. Questi hanno fatto grande la Sicilia nei secoli passati e non ci riferiamo soltanto alla mente illuminata di Federico II di Svevia.
Dove sono adesso gli intellettuali? Dove sono i Vittorini, i Pirandello, gli Sciascia, i Guttuso, i Verga, i Quasimodo, i Rosso di San Secondo, i Tomasi di Lampedusa, i Guido delle Colonne, ecc.?
Tutta l'Italia (e non solo il Sud) soffre oggi di questa grave assenza. Soltanto il ritorno al pensiero potrà salvare il Sud, poiché il Sud è nato dal pensiero, dal logos, dalla filosofia, dalla convivenza civile. Troppe politiche dissennate, poi, lo hanno travolto e condotto nel baratro: politiche mafiose.
Allora questo post vuole anche lanciare un appello a quanti possano, con la loro onestà e forza intellettuale, far risollevare davvero le sorti non solo della Sicilia, ma di tutta l'Italia. Si radunino nei salotti e nei caffè, nelle piazze e nei teatri, coloro che conoscono l'anima profonda e martoriata della Sicilia, coloro che sanno esprimerla nell'arte. Si alzi la loro voce, sottoscrivino un manifesto, propongano un pensiero, quel pensiero che è del popolo e che lo riassume. Si apra, col vostro aiuto, una nuova stagione di Rinascimento. Per il bene di tutti.

2 commenti:

Crocco1830 ha detto...

Sono d'accordo. Che si apra un nuovo Rinascimento, ma del quale ci sia un coinvolgimento popolare. Perchè si rimanesse d'élite, sarebbe fine a se stesso.

yellow ha detto...

ben detto buttiamo la tv nella spazzatura e ritroviamoci a leggere poesie nelle piazze, a far teatro o semplicemente a parlare, a parlare con la gente, c'è bisogno di contatti e di scambi di opinioni, non diventiamo degli zombie.

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