venerdì 28 agosto 2009

Espressionismo (1905) - caratteri generali

Nelle sue due componenti, francese e tedesca, l'Espressionismo si rivela al mondo con una forza dirompente di denuncia sociale e di protesta. L'Espressionismo attinge i suoi temi dal Realismo, ma lo porta alle estreme conseguenze, distruggendo l'inutile positivismo degli impressionisti, accusati di non avere alcun interesse verso i problemi sociali e di nasconderli dietro i fasti della Belle Epoque. Si vuole rompere la cortina della censura di Stato e mostrare chiaramente la pericolosità di un mondo che si prepara alla Grande Guerra, un mondo in cui la realtà vissuta non è così serena come si voleva far credere e dove, dietro tutto lo sfarzo ostentato, si celavano povertà diffusa, malattie sociali, degrado, sfruttamento, oppressione e un forte nazionalismo che cresceva pericolosamente in tutta Europa. L'artista, ora, non può più indugiare sulla delicatezza dei fiori, sulla bella natura e i suoi cieli sereni!
Furono chiamati belve (fauves) tutti gli artisti della corrente francese, con a capo Henri Matisse (di cui si dovrà parlare a parte). Non a caso il colore è violento, perché violento è il contesto sociale; non si rispettano più le proporzioni, nè lo sfumato, nè la prospettiva, poiché queste sono regole accademiche e, come tali, rappresentano una vecchia ideologia borghese da distruggere, la stessa ideologia che, da lì a poco, avrebbe portato il mondo (e l'Uomo) alla sua stessa distruzione. L'accostamento di colori complementari è voluto, sì da imprimere all'opera un forte contrasto cromatico e, se vogliamo, questo è l'unico elemento che viene desunto dalla scuola impressionista, infatti la regola dei colori complementari (scoperta da Chevreul qualche anno prima) aveva fatto breccia nella tecnica impressionista e si era dimostrata valida anche per le finalità dell'Espressionismo francese.
La componente espressionista tedesca si chiama Die Brücke (il ponte), con a capo E. L. Kirchner ed è più tagliente rispetto alla sorella francese, poiché utilizza un metodo di realizzazione più brutale, più vibrante, più veloce, più istintivo. I tedeschi fanno spesso ricorso alle xilografie e questo aumenta l'incisività e la forza del disegno, quindi del messaggio. Il ricorso alla xilografia era dovuto anche per motivi di censura delle esposizioni (attraverso le xilografie, gli artisti potevano scambiarsi le proprie idee via posta, piegando il foglio in una busta).
Con l'Espressionismo è l'artista che crea la sua propria realtà, non copiandola dall'esterno, ma traendola dalla propria coscienza. Se l'operazione artistica degli impressionisti procedeva dall'esterno verso l'interno (dalla natura all'occhio dell'artista), per gli espressionisti l'operazione doveva essere inversa. Un'arte di espressione del sè, in funzione del contesto sociale, delle istanze sociali e del forte dissenso politico: questo è, in sintesi, l'Espressionismo.

Foto: George Grosz 'Funerali dell'anarchico Oskar Panizza' (1917)

Copiare i post altrui, facendo credere di esserne gli autori, è solo una questione di povertà intellettuale.

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2 commenti:

Danx ha detto...

Grosz è una belva, nel senso che è mostruosamente bravo.
Mi piace questo articolo, bisogna usare tutti i propri pensieri in ogni cosa che si fa!

yellow ha detto...

ogni riferimento all'attualità è puramente casuale.....bell'articolo davvero!
Io faccio parte del secolo scorso e non mi ritrovo in questi primi anni del duemila.....se penso ai primi anni del 9oo a Parigi o a Spietroburgo ...oddio che scoppiettio di intelligenza e originalità! Viene da piangere.

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