martedì 19 gennaio 2010

Nucleare italiano: piccoli passi per un grande obiettivo

- Le briciole di Pollicino -
Sei anni fa (si tenga a mente), nel corso di una conferenza sul rapporto tra arte e scienza, un gruppo di studenti chiesero lumi circa la possibilità data al loro liceo di effettuare un'uscita didattica in una grande città italiana, in occasione di una sorta di convegno sulla scienza e sulle tecnologie atomiche. Mi dissero anche che erano stati quasi obbligati ad aderire al viaggio per seguire quel convegno, in luogo delle consuete mète artistiche, quindi nel loro caso non si sarebbe trattato di una possibilità, ma di un dovere. O ti mangi questa minestra... La cosa mi insospettì, ma non volli questionare sulle scelte didattiche delle scuole e dei loro piani di offerta formativa, di quel liceo in particolare. Però risposi loro dicendo che per raggiungere i grandi obiettivi, bisogna compiere tanti piccoli passi. Quell'obbligo imposto ai ragazzi di seguire una relazione sul nucleare rappresentò (e rappresenta ancora) uno di questi piccoli passi. Verso cosa? L'obiettivo finale era ed è, ovviamente, far rinascere in Italia la questione sul nucleare, al fine di costruire nuove centrali atomiche sul nostro territorio.
Quando a quegli studenti dissi tutto questo, sei anni fa, qualcuno di loro rise, altri strabuzzarono gli occhi, altri ancora, esclamando 'buum', assunsero l'espressione di quelli che ti dànno del matto e tutti in sala ebbero un moto di stupita irritazione simile a quello vostro, cari lettori, nel leggere adesso che il vero obiettivo del governo è quello di realizzare ordigni nucleari di marca tutta italiana, per la gioia di coloro che speculeranno sulla loro vendita: industriali, politici, intermediari e affaristi mercenari senza scrupoli.
Oggi quei ragazzi avranno 23 anni circa. Mi piacerebbe incontrarli di nuovo, ma non per sentir dire 'aveva ragione lei', ma per constatare di persona quanti di loro si siano lasciati abbindolare dalla propaganda di questo governo e quanti, magari ripensando alle mie parole, continuano a ripudiare l'energia nucleare.
Parimenti ricordo quando nel 1992 parlavo di imminente rinascita del fascismo o di varie altre 'premonizioni', poi avverate. Ma non sono un veggente. Il fatto è che bisogna saper percepire anzitempo i cambiamenti sociali e politici di un Paese. Ci sono segnali da non sottovalutare mai, sono come le briciole di Pollicino che, però, portano nel futuro: piccoli passi, dichiarazioni buttate con nochalance nella scatola della tv, convegni da seguire con quasi-obbligo di frequenza, strane reazioni dell'opinioone pubblica, ecc. Ascoltiamo.

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1 commento:

Vespasiano ha detto...

Dato per certo che i risultati dei referendum "popolari" vengono sistematicamente ignorati il sottoscritto è da parecchi anni che ai suddetti non si reca piu' a mettere una inutile croce.
Stessa cosa faro' con le elezioni europee dopo la ratifica del Trattato di Lisbona andato in vigore senza nulla chiedere ai cittadini europei,che se la cantino e se la suonino da soli,banchieri saranno solo cazzi vostri.

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