sabato 13 marzo 2010

Politicizzato e comunista

Dite la verià, già alla lettura del titolo di questo post avete avuto la sensazione -più o meno vaga- di leggere due insulti, vero? E' normale, anche se non lo deve essere. E' normale perché le strategie mediatiche di Berlusconi stanno riuscendo a cambiare il vero significato delle parole (e dei concetti ad esse legate), nonché il loro valore. Si tratta della solita tecnica, secondo cui una bugia, se ripetuta, viene alla fine percepita dagli altri come verità. Oggi, chi ripete le cose è la tv, cioè quello strumento di persuasione di massa in mano a Berlusconi e che gli serve anche per modificare le coscienze (ad esempio infondendo germi di razzismo).
Non c'è niente di meglio, per i regimi totalitari, fascisti e despoti, che usufruire della tv per tessere una fitta tela di propaganda diffamatoria, cambiando il significato dei termini e dei concetti che appartengono -in nuce- all'avversario. Se ad esempio noi possedessimo le tv nazionali e continuassimo a usare come insulto il termine 'passerotto', nel giro di pochi anni sentiremmo i ragazzini per strada o a scuola insultarsi tra loro definendosi 'passerotti'. E' chiaro che il termine 'passerotto', adesso, non farebbe indignare nessuno, ma era così anche per 'comunista' e 'politicizzato'. Semmai i due termini erano (e sono) motivo di orgoglio: un ragazzo politicizzato era un giovane studente attento alla politica, inserito nel dibattito sociale, attivo. Comunista era (in estrema sintesi) un cittadino particolarmente attento ai diritti civili e sociali, difensore dei lavoratori, antifascista, avente connotazioni filosofiche progressiste. Ben inteso, il valore intrinseco e il vero significato di queste parole rimangono, ma sono tenuti nascosti da una cortina fatta di continue bugie mediatiche.
Così ecco 'apparire immagini' che nella realtà non esistono, non sono mai esistite, ma che vengono percepite come reali. E' il caso, ad esempio, dei giudici politicizzati. Ma che vuol dire 'politicizzati'? In realtà vuol dire semplicemente che i giudici hanno coscienza dell'esistenza della politica e che si occupano di vicende che riguardano anche i politici; ma poiché a Berlusconi non fa comodo che i giudici si interessino dei suoi reati, allora 'politicizzato' diventa aggettivo dispregiativo.
Ma il neoinsulto 'politicizzato' non è un aggettivo che questo governo ha voluto appioppare solo ai giudici. Perché la strategia possa avere efficacia, occorre appiccicare questo 'insulto' anche su altre realtà, naturalmente sgradite a Berlusconi: manifestazioni politicizzate, scioperi politicizzati, sentenze politicizzate, trasmissioni politicizzate...
E che dire delle Toghe rosse? Ahhh, questo è un tocco sopraffino! Rosso = comunista! Peccato che le toghe diventano rosse nel momento in cui questi giudici si occupano dei reati di Berlusconi.
Tutto questo ci riporta alla mente la propaganda diffamatoria e continua operata anche nei confronti degli anarchici. Allorché gli anarchici mossero decisi contro il sistema, inneggiando alla libertà e all'uguaglianza, proponendo e costruendo alternative risolutrici, aiutando concretamente la società bisognosa e ferita, la denigrazione nei loro confronti si fece acutissima, fino a diventare letteratura e stereotipo imposto, luogo comune, disordine da reprimere (nella mente della gente, prima che nelle strade). 'Eppur la nostra idea è solo idea d'amor', recitano i versi di 'Addio Lugano bella', ma questa canzone (come tante altre anarchiche) non la conosce più nessuno.
Tenetevi forte! Di questo passo finirà paradossalmente che anche certi politici finiranno per essere 'politicizzati'. Chi? Ma tutti i parlamentari di sinistra, è ovvio!

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3 commenti:

yellow ha detto...

è vero,b sta svuotando le parole di significato e rimastica sempre la solita tiritera: patetico.

yellow ha detto...

una perla la canzone , grazie.

Anonimo ha detto...

grande

.

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