domenica 20 giugno 2010

Obiettivo del governo: bavagli e dittatura

In questo periodo la scuola è chiusa solo apparentemente. Molti studenti sono in ballo per gli esami e i docenti saranno impegnati anche a luglio per l'esame di Stato. Poi tutti liberi dagli impegni? No. La scuola pubblica sta vivendo un periodo difficile ed è quella che, fin ora, ha pagato di più la crisi e i capricci del governo, insieme alla marea di operai licenziati e in cassa integrazione. La scuola va avanti nella protesta, anche d'estate. E poiché i media hanno avuto ordine di non far sapere nulla ai cittadini italiani, noi postiamo questo video.


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11 commenti:

Aries 51 ha detto...

Grazie Stefania. Grazie Monica. Grazie C.C.

Anonimo ha detto...

Però se poi si indice uno sciopero di sabato, quando una parte degli insegnanti già sono a riposo ed altri sono impegnati negli esami di Stato e per di più precettati, mi dici tu CC se siamo in mano a dei dementi? Non lo potevano indire prima, quando le scuole erano ancora aperte e gli insegnanti in sede? Bahhh, misteri gloriosi o sono io che non capisco o non so..eppure mio marito insegna e queste cose me le racconta lui!Gli aderenti ai sindacati e specialmente gli insegnati dovrebbero stracciargliela sotto il naso la tessera sindacale.....
Mietta

coscienza critica ha detto...

@ Mietta
Mi risulta che, in questi ultimi due anni, di scioperi se ne siano fatti tanti e non sempre di sabato. Penso che il problema non sia tanto il giorno scelto, ma il fatto che al governo non è mai interessato nulla delle proteste e neppure ai sindacati. Concordo con l'azione della tessera strappata.

Anonimo ha detto...

CC guarda...io ho una grande stima della professione, sono una insegnante mancata ed ho vissuto tra professori sia amici che parenti. Però ultimamente il degrado dell'ambiente è toccabile con mano...le manifestazioni, le insurrezioni etc.non interessano al governo, ai sindacati ma neppure ai diretti interessati..o quantomeno ad una minima parte.Sembra quasi che taluni provvedimenti, angherie di vario genere,tagli col macete non li tocchino..l'importante è mantenere i proprio orticello a discapito anche della loro dignità e dei risultati didattici.
Ripeto, amo questa professione e no l'ho esercitata proprio perchè non mi ritenevo adatta...però una svegliata se la dovrebbero dare guardandosi attorno, rilevando il degrado culturale che c'è ed anche quello del loro rango di educatori.
All'estero gli insegnanti sono ancora rispettati e ben pagati...quì no, la cultura è un inutile orpello e chi se non gli insegnanti dovrebbero tentare di risollevarne le sorti?
Mietta

coscienza critica ha detto...

Posto in questi termini non posso che darti ragione. Con amarezza ho constatato anche io che molti insegnanti si muovono soltanto quando qualcuno tocca il loro orticello. Altrimenti... niente.

Anonimo ha detto...

Lo so CC..sei una persona intelligente!Ti faccio un piccolo esempio..oggi mio marito alla maturità linguistica. Lui insegna matematica e fisica...subito i colleghi gli hanno chiesto di non interrogare in matematica perchè non ci capiscono un caz......! E perchè ciò? Perchè i professori di quelle materie hanno rinunciato al loro compito di insegnanti? Ecco il motivo per cui va a finire che quel mondo, così basilare per la formazione dei cittadini, venga ritenuto l'ultima ruota del carro. Ai genitori non frega un accidenti e se tocchi i loro cocchetti ti arpionano, a questo governo figurati, ai ragazzi (tranne rare e belle eccezioni) men che meno..e qual'è la base su cui trattare?
Ciao...non ce l'avere con me, sono un utopista disarmata
Mietta

coscienza critica ha detto...

E chi te ne vuole? Scherzi? Bene, Mietta, diciamola tutta: da quello che ho potuto capire dai miei amici insegnanti, si stanno conducendo esami (alle medie) scandalosi. Alunni che fanno scena muta, passano l'esame, anche se durante l'anno avevano 4 in varie materie. Perché vengono ammessi all'esame, allora? Qui sta il punto. I miei colleghi -te lo assicuro- svolgono il loro lavoro con serietà, ma vengono... diciamo così... 'invitati' dal dirigente scolastico a chiudere molti occhi. Perché? Nessuno me lo ha detto. Perché BISOGNA promuovere anche quando non si dovrebbe? Sembra -ma dico sembra- che vi sia una sorta di accordo tra Ministero e provveditori/presidi. Mi sorge il sospetto, più che lecito, che ogni scuola debba rendere conto al Ministero della propria 'bontà'. Forse perché le singole scuole, più promuovono, e più hanno sovvenzioni. Questo è parzialmente confermato dal progetto (futuro, ma non tanto) INVALSI, di cui si parlava anche in questo blog (il post dal titolo 'I vostri figli avranno tutti 10 in pagella...', puoi cercarlo qui, con l'aiuto dell'apposita funzione). Ma quest'opera di buonismo nella scuola va avanti da molti anni. i dati forniti dal Ministero, secondo cui vi sono molti bocciati, sono falsi.
Io credo davvero che vi sia quest'accordo tra Ministero e singole scuole, per una questione economica. Mi hanno raccontato che, in sede d'esame, quando un ragazzino fa male l'orale (tanto da compromettere la prova), pur di dargli la 'sua media dell'anno' si vanno a correggere al rialzo i voti GIA' DATI delle prove scritte. Questo è quello che succede (e io ho molti amici insegnanti, in varie scuole di ogni ordine e grado). Mi hanno raccontato che capita spesso di sentir dire ai docenti, riferendosi agli alunni: 'mandiamolo via da qui, non me lo voglio ritrovare un altr'anno ancora tra i piedi'. Sono questi i parametri di valutazione di un alunno? Certamente no, ma spesso, troppo spesso, è questo che avviene, da quel che so.
Allora le magagne ci sono, anche presso i docenti. Le colpe vanno ripartite, sia tra il Ministero, sia tra i docenti e i presidi. Per non parlare del fatto che l'Arte, a scuola, viene considerata una materia di serie Z, anche dagli studenti, che arrivano in prima media già con la convinzione che l'Arte non serve a niente, quindi non la studia, anche perché sa che la promozione arriva comunque, come dicevo sopra. In conclusione ripeto: perché c'è questo andazzo buonista? Vorrei capirlo davvero, prima di morire.

Anonimo ha detto...

Allora, penso che il tuo sospetto sia fondato, ma credo che di motivazione ce ne sia un'altra: il terrore dei presidi e degli insegnanti di perdere aluni e quindi cattedre.
Passiamo ai presidi..cosa dire di funzionari addetti solo alla ragioneria e non alla didattica e che quind hanno perso il contatto con gli insegnanti e con le tematiche dell'età giovanile? Non è colpa loro, ma si sarebbero dovuti ribellare o no?
E infine l'arte..ahhh, la materia da riempitivo, tanto per dire che c'è, ed quiparata all'eduzaione fisica ed alla religione. E la musica? Ne facciamo o ci sbomballiamo con i pifferi degli studenti delle medie, che non serve a niente o quasi?Ma come mai all'estero si sta a scuola anche nel pomeriggio per portar avanti anche queste attività che non sono "minori"?La mia insegnante di pedagogia diceva sempre: bisogna studiare di tutto per capire quali siano le attitudini di ciascuno...se avessi studiato anche il piano, forse sarei potuta diventare una grande pianista.
Come si trova rimedio a tutto ciò?
Non lo so, purtroppo oggi chi si professa intellettuale o amante dell'arte e della cultura viene quasi deriso...e mi fa tanto rodere.
Ciao e buon pome
Mietta
p.s.sai cosa racconta il mio coniuge e non da oggi?Agli orali dei licei non si chiede neanche più di commentare un canto della Divina Commedia o una poesia di Leopardi.T'è capì? Li interrogano solo su quella miseria che si sono imparati a memoria.Anche i proff hanno le loro colpe e mi dispiace doverlo ammettere!

Vespasiano ha detto...

"Si invitano gli insegnanti a non esprimersi pubblicamente sulle politiche scolastiche del governo."

Si credeva che questo tipo di frasi si potessero leggere solo in Cina o nelle dittature,evidentemente non è così,ma di quale libertà stà cianciando il governo,la libertà di fare il cazzo che dicono loro?.
Fanculo,doppio fanculo.
Ah,complimenti alle due signore per il coraggio,ma se le cose continuano così dovremo farcelo venire tutti lo stesso coraggio, senza se e senza ma.

coscienza critica ha detto...

Vespasiano, la democrazia è dittatura. detta così è dura da digerire, lo so, ma... ;-)

Anonimo ha detto...

Eh sì, in una dittatura si può parlare solo bene del re sola e dei suoi gerarchetti ini ini!
Mietta

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