lunedì 4 ottobre 2010

3 novembre 2010 sciopero generale della scuola

Autunno rovente per il governo. Ancora uno sciopero generale dei docenti e del personale ATA, dopo quello del 27 settembre, dell'8 ottobre e anche del 15. Di fronte ai numerosi attacchi del governo nei confronti della scuola pubblica, questi scioperi sono ben poca cosa, anche se, a dire il vero, non se ne sono mai contati così tanti prima d'ora, considerando anche la miriade di proteste tenute vigliaccamente nascoste dai media in questi due anni e mezzo e puntualmente snobbate dalla Gelmini. E infatti...
Lo sciopero del 3 novembre 2010, indetto dall'ANIEF per l'intera giornata, si attua per protestare contro il maleducato rifiuto della Gelmini di accogliere i precari in sciopero della fame, le loro sacrosante istanze, le loro vive voci. Un atteggiamento degno delle più incivili società governate da una banda di arraffasoldi e mangiapane a tradimento.
Ma questo sciopero non si configura soltanto come azione di protesta contro quel preciso atteggiamento, bensì contro l'azione generale del ministero, contro tutta la cosiddetta 'riforma' e il licenziamento dei precari che erano una parte imprescindibile e considerevole della scuola. Se una riforma doveva essere fatta, bisognava (e bisognerà) immettere in ruolo quei precari, stabilizzarli, assicurare loro il meritato futuro (o questo è un peccato mortale?).
Studenti nelle aule, assiepati come sardine, vanificano ogni buon intendimento dei docenti e disattendono anche qualsiasi legge sulla sicurezza, nonché la salute stessa di chi in quelle aule ci vive e ci lavora.
Occorre ricordare che il progetto del governo è quello di cambiare lo status dell'istruzione italiana che da pubblica diventerà privata, consegnando ad amici mafiosi la gestione regionale e provinciale degli istituti (un buon pozzo di san patrizio). Ma c'è anche l'obiettivo di distruggere i saperi, rendere innocue le menti e gli animi, produrre sudditi facilmente condizionabili, attraverso una diabolica e ignobile strategia di svuotamento dei contenuti. Non possiamo permetterlo e, ancora una volta, invitiamo tutti a partecipare allo sciopero, gli studenti e i genitori si uniscano ai docenti e agli ATA, perché la scuola è di tutti, per tutti, con tutti.
Tutto ciò, in attesa che qualche forza politica ci renda conto di QUESTO!
Pretendiamo le dimissioni della Gelmini!

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Evidentemente a quell'opposizione che opposizione non fa, della cultura e dell'addomesticamento delle menti non interessa più e quindi, chi le dovrebbe chiedere le dimisioni della Marystar? Vedi che già hanno nominato un nuovo ministro sempre della stessa specie,mai gli venisse l'ideuzza di scegliere una persona che almeno non abbia conflitti di interesse.Ma del resto al banana preme, così farà definitivamente carne di porco anche dell'informazione.
Possiamo solo sperare che 'sto governaccio cada e che si possa, se si vuole, rivotare con una legge decente che consenta almeno di vedere in faccia i candidati.
Mietta

coscienza critica ha detto...

Sai come la pensiamo noi anarchici: anche se vedi in faccia gli eletti, se hanno da opprimere lo faranno lo stesso, e i cittadini potranno solo farsi il sangue più marcio (proprio perché li hanno votati). Chi li ferma quelli, eletti o no? Smontare tutto il sistema, è l'unica soluzione. E non aver paura del dopo. Sganciarsi, sganciarsi, tagliare il cordone ombelicale velenoso.
no voto
no legge
no governi
no stati
no chiesa
no polizia
no gerarchie

Anonimo ha detto...

Blocco negli Atenei:l’inizio delle lezioni è rinviato a data da destinarsi. Ecco la novità di quest’anno per gli studenti delle università italiane. Molte facoltà hanno posticipato l’avvio dell’anno accademico, dopo che 10mila ricercatori, quasi la metà del totale, hanno ritirato la loro disponibilità a tenere corsi. Per protestare contro la riforma del ministro Gelmini che deve essere approvata alla Camera. E contro i tagli della finanziaria.

Ecco come continua lo smantellamento e il lavoro sporco lo fanno fare a loro, i ricercatori con le pezze al culo.
Hai ragione, son io che sono una illusa....bisognerebbe farli fuori tutti, senza eccezione.
Mietta

coscienza critica ha detto...

Esatto, senza eccezioni. Tutti fuori! Costruire una nuova umanità, libera e giusta, senza padroni, nè schiavi. Non è utopia, si è già fatto.

Anonimo ha detto...

p.s.di questa notizia non c'è traccia alcuna su Repubblica che ho deciso di non guardare neanche più,servi anche loro di un partito,quello dei munus quam......!
Tornando a bomba, tu sei sicuro che l'ideologia anarchica sarebbe applicabile in una paese come il nostro? Sai qui come la intenderebbero gli italioti l'anarchia, vero? Ohhh, finalmente non c'è più chi mi rompe le balle con regole e regoline, rispetto del prossimo, solidarietà,collaborazione,onestà e faccio quel che cavolo mi pare! Ecco dove mi vengono i dubbi, il nostro è un popolo fatto con il bastone!
Mietta

coscienza critica ha detto...

Gli italiani non sono diversi dagli spagnoli. Semmai è un problema di autocoscienza che anche quella si impara e occorre tempo. Grandi intellettuali hanno discusso sulla questione che poni tu, ma hanno convenuto che l'umanità si regge secondo regole naturali (quelle dell'anarchia) che poi sono state sostituite da quelle artificiali (del sistema di potere delegato). E' necessario dunque procedere allo smantellamento del sistema artificiale e cominciare a reimparare a vivere secondo natura, che vuole logicamente la vita e non la distruzione. Dice Malatesta: 'come può la natura volere la distruzione dell'Uomo, quando è la natura stessa che lo ha creato'?
Non si può volere subito il cambiamento, è chiaro che ci saranno contrasti, all'inizio. Ma se continuiamo a dire che 'tanto è impossibile' senza neanche provarci, allora davvero vogliamo solo il nostro male, continuando imperterriti a sopravvivere miseramente da schiavi.

Anonimo ha detto...

Certo,un cambiamento del genere richiederà tempo e non poco, ma allora bisognerebbe cominciare altrimenti mai ci si arriverà, o no?
La fatica più grossa sarà quella di ridare a quest'agglomerato di esseri individualisti ed egoisti "la coscienza" e quella non si inietta con una siringa, occorrerà un lavoro mooolto paziente.
Cia
Mietta

coscienza critica ha detto...

C'è solo un piccolo errore di valutazione, cara Mietta. Non occorre molto tempo per 'iniettare' la coscienza. Datemi in mano tutte le televisioni italiane e nel giro di un anno cambierò il Paese radicalmente. Promesso.

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