venerdì 8 ottobre 2010

Anagrafe nazionale dei docenti. Dieci punti per dire no

Et voilà, dopo la schedatura degli studenti arriva quella degli insegnanti. Il ministro Gelmini intende aprire l'anagrafe virtuale per un milione di insegnanti, consultabile nel sito del MIUR. Il documento ha già superato l’esame del Consiglio nazionale della pubblica istruzione. Anche in questo caso, le motivazioni addotte dal ministro si configurano come un cavallo di Troia per iniettare veleno, un 'pretesto per'. Vediamo meglio.
Lo scopo propagandato, solo apparentemente plausibile, è quello di far decidere meglio i genitori su dove mandare i propri figli a scuola. In pratica, il genitore dovrebbe conoscere anzitutto i nomi degli insegnanti che i loro figli avranno al primo anno (di liceo, come di media o di elementari), poi dovrà aprire il sito del MIUR, cercare quegli insegnanti e leggere i loro curricula. Successivamente, secondo la Gelmini, i genitori dovrebbero decidere sulla base di quei dati. Ma decidere cosa? La bontà della Scuola o di quell'insegnante? Cosa sottende davvero quest'anagrafe?

Punto numero uno
E' evidente che lo scopo del ministero non è quello di aiutare i genitori, ma quello di promuovere un'azione critica sulla persona. Una sorta di caccia alle streghe. Siamo di fronte a un'induzione di giudizio coattivo, una maniera per puntare l'indice sui singoli docenti (vogliamo informare - alle volte fosse sfuggito alla Gelmini - che i docenti sono tutti regolarmente laureati).

Punto numero due
Una tizia che possiede un curriculum ignobile come quello della Gelmini, non solo non dovrebbe stare dove sta, ma non dovrebbe neppure permettersi lontanamente di giudicare o, come in questo caso, far giudicare gli insegnanti. Si tratta di delazione nascosta, 'di sponda'.

Punto numero tre
La Scuola soffre soprattutto per la sua gestione. Una gestione che i docenti subiscono insieme agli studenti e ai genitori. Se nella Scuola qualcosa va additata, non è certo la professionalità dei singoli docenti, bensì l'amministrazione nel suo insieme, dove i regolamenti piovuti dall'alto, dettati dalle 'riforme' ministeriali, fanno acqua da tutte le parti e sono l'unica vera causa del disastro del mondo dell'istruzione (disastro voluto).

Punto numero quattro
Un genitore che ha l'opportunità di mandare il figlio in una scuola vicino casa, non si preoccupa minimamente se un insegnante sia in grado o meno di parlare correttamente l'inglese. Quel genitore, oltre a non avere (probabilmente) i soldi per mandare il proprio figlio in una scuola più lontana, sa benissimo che l'istruzione è un insieme di varie competenze e che l'offerta formativa non è quella che si riferisce al singolo curriculum, ma alla varietà dei saperi presi nella loro totalità.

Punto numero cinque
La Scuola, anche se fatta da singoli docenti e singoli studenti, è il prodotto di un interscambio continuo di competenze e di maturazione delle conoscenze che sono sempre in divenire. Esiste perciò un'interazione tra competenze specifiche e singole conoscenze che devono essere semmai valutate nel loro insieme, cioè nel prodotto finale di queste interazioni e interscambi, sia tra docenti, sia pure tra studenti, genitori e insegnanti.

Punto numero sei
L'intenzione del ministero è, alla fine, quello di portare a termine il processo di smembramento della scuola pubblica, anche attraverso l'induzione fraudolenta alla critica del docente da parte dei genitori. Del resto, la Gelmini non ha fatto mistero di voler far giudicare gli insegnanti persino dagli studenti. Sarebbe forse bello, ma per farlo occorrerebbe costruire un modo diverso di intendere la scuola, diametralmente opposto a quello voluto dal ministero e da questo Stato.

Punto numero sette
E' anche possibile incontrare curricula di docenti non proprio eccellenti, ma nessuno potrebbe (a priori e sulla base di quei curricula) dimostrare che quei docenti non sanno insegnare. Chi vi scrive, ad esempio, aveva un insegnante che a malapena riusciva a scrivere in italiano, ma a distanza di decenni ricordo perfettamente tutti i suoi insegnamenti; viceversa, non ricordo molte lezioni di esimii e illuminati professori.

Punto numero otto
Anche questa anagrafe è uno strumento di diagnosi del singolo e di controllo autoritario che prefigura pessime azioni future nei confronti dei docenti. Sarebbe auspicabile smetterla di indurre i cittadini a farsi la guerra, a giudicarsi, a spaccarsi in più fronti (ma è questo uno degli scopi fondamentali dei governi). Semmai sono i cittadini che, attraverso strumenti di diagnosi, dovrebbero far fronte unico per giudicare e condannare i governi autoritari.

Punto numero nove
Il documento va in contrasto con le regole sulla privacy e non lasciano all'individuo la possibilità di decidere e di agire secondo il proprio libero arbitrio. La schedatura è coatta. Chi non vuole pubblicare il proprio curriculum, deve sottostare alla decisione di un'autorità presunta superiore e, alfine, cedere. Dobbiamo aspettarci un'azione di dossieraggio prossimo venturo anche sui docenti?

Punto numero dieci
Ormai si è capito chiaramente che tutte le azioni svolte da questo governo sulla scuola pubblica hanno scopi nefasti, tenuti nascosti sotto le pieghe di 'belle parole e plausibili motivazioni'. Anche questa anagrafe non fa eccezione e va bocciata, come l'intera 'riforma', come la Gelmini, come tutto il governo.

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8 commenti:

Aries 51 ha detto...

Concordo. Analisi trasparente, di una verità disarmante. I fatti sono sotto gli occhi di tutti ormai da almeno vent'anni.Purtoppo nel Paese di Amici, Isola dei famosi e C'è posta per te, nel Paese dove la morte è diventato spettacolo condotto da infami e commentato da imbecilli o pura statistica e dove si applaude ai funerali.Nel Paese in cui non ci si chiede chi ci sia dietro alle statuine messe nei posti chiave a puro scopo di firma, come la Gelmini o lo stesso Berlusconi.
Nel Paese dove quando non toccano me, chissenefrega degli altri. Purtroppo nel Paese sbagliato.

coscienza critica ha detto...

Anche la tua è un'analisi precisa

yellow ha detto...

Molto precisa: condivido !

Anonimo ha detto...

La realtà è sotto gli occhi di tutti? Solo di chi la vuol vedere ed è attrezzato per interpretarla.Se non c'è cultura, se non si hanno le basi e pertanto è impossibile vedere i nessi con un passato neanche tanto lontano, che ci possiamo aspettare?

E' un OT,ma quando per commemorare un Borsellino si organizzano due cortei ognuno dei quali rivendica la "proprietà" di quel poveraccio, non siamo in un paese normale.E allora come dice CC occorre sparigliare i giochi perchè siamo arrivati ad un punto assai critico e la guerra tra poveri non porterebbe niente di buono.
Mietta

Anonimo ha detto...

Sono un'insegnante e questa davvero mi giunge nuova ... D'altro canto sto imparando che non dobbiamo più stupirci di nulla, tranne del fatto che chi ci governa ha una profonda avversione per la libertà e la cultura!

coscienza critica ha detto...

@ Anonimo insegnante
La riforma dell'Università è appena passata, fra i punti vi è anche quello secondo cui gli studenti devono giudicare gli insegnanti. Che logica è mai questa? Il manovale che giudica il muratore.
Solo chi non vuol vedere non vede le finalità criminali di questo governo (e degli altri).

Anonimo ha detto...

A quando la certificazione dello stato di salute degli insegnanti? un insegnante di salute cagionevole potrebbe essere spesso assente...Non mi meraviglierebbe se la prossima mossa della pluridecorata ministra fosse questa!

coscienza critica ha detto...

@ Anonimo
E tu hai perfettamente ragione. E non ci stupiremmo neanche noi. Quello che invece ci stupisce è il fatto che nessuno degli insegnanti si ribelli.

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