mercoledì 5 gennaio 2011

E' stata Chernobyl a condizionare gli italiani nel 1987? Non diciamo fesserie!

Che il governo racconti in generale delle grandi panzane in merito ai problemi da risolvere è risaputo. Anche il fatto che queste panzane siano rese pseudo-verità attraverso la televisione è risaputo. Solo gli imbecilli ci cascano, coloro che non hanno un briciolo di coscienza critica, chi non ha studiato, chi si lascia volentieri governare dai media ('se l'ha detto la tv allora è vero', è la tipica affermazione degli idioti). In verità è proprio il governo che genera problemi ai cittadini, anziché risolverli. Da sempre. Lo avete notato?
Lo spot televisivo sul nucleare è palesemente una campagna di persuasione occulta, non certo informativa, ma c'è ancora gente appesa alla tv, abbracciata ad essa e che non ha capito che la politica degli imbroglioni passa tutta dal tubo catodico.
Solo due parole, quindi, in merito all'altra menzogna che viene recitata a memoria sul nucleare, quella relativa alla scelta che gli italiani fecero saggiamente nel 1987, quando in massa dissero NO al nucleare. Di fronte a quel fragoroso ed orgoglioso NO, oggi il governo e i suoi cani da guardia che presidiano la televisione hanno una curiosa, quanto discutibile e insostenibile argomentazione. Infatti, per promuovere il nucleare, questi loschi cicisbei sono soliti dire che quel NO era stato espresso in seguito alla paura determinata dall'incidente di Chernobyl, quindi gli italiani si erano fatti condizionare da quella paura, da quella emozione.
Allora diciamo subito due cose:
1) è sicuramente meglio essere condizionati da una sana, vera e legittima paura, piuttosto che dalle opportunistiche parole di un manipolo di affaristi al governo con il dollaro perennemente stampato sul bulbo oculare.
2) la paura del nucleare ha radici ben più profonde e antiche di Chernobyl.

Riguardo al punto 1, è facile capire che i governanti, quando si tratta di convincere subdolamente il popolo, non si fanno scrupoli a condizionare le coscienze attraverso menzogne e campagne pubblicitarie televisive, non si fanno scrupoli a deviare emozioni e decisioni. Ma guarda caso i governi non vogliono che il popolo venga condizionato o emozionato da fattori reali come quello di Chernobyl. In altre parole, finché è il governo a infondere emozioni e a persuadere va tutto bene; se invece le emozioni scaturiscono da qualcosa di veramente concreto non va più bene. E no, davvero così non va bene. Ma signori, non dimentichiamoci che tutte le campagne elettorali sono basate sul condizionamento emotivo della massa. Ognuno di noi può essere condizionato dalle cose che accadono. Solo che certe cose accadono veramente (come Chernobyl), altre cose vengono spacciate come vere in tv da assoluti ciarlatani opportunsti, gli stessi opportunisti che ora accusano gli italiani di aver sbagliato ad essere stati condizionati da Chernobyl. La verità è che gli italiani sbagliano quando sono perennemente condizionati dalle menzogne emotive della tv, soprattutto quelle dette in campagna elettorale, e per il governo la campagna elettorale non è mai finita.

Riguardo al punto 2, la paura del nucleare non è stata generata dall'incidente di Chernobyl, semmai quel tragico episodio ha dimostrato (e riconfermato) che la paura preesistente era fondata. Infatti non dobbiamo dimenticare Hiroshima e Nagasaki, così come non si possono dimenticare gli anni della guerra fredda con i rischi legati ad una terza guerra mondiale 'giocata' sul tavolo sporco degli armamenti atomici dei due blocchi. E non dobbiamo dimenticare neppure gli anni a cavallo tra i '70 e gli '80, quando ci furono le energiche proteste del popolo contro le installazione dei missili nucleari nel territorio italiano (a Comiso, ad esempio). Allora va da sè che Chernobyl, nel 1986, non è stata che la conferma di un terrore concreto già vissuto e che si è rivelato in tutta la sua tragicità.
Inutile insistere, noi avevamo già detto NO, e la volontà popolare va rispettata sempre, non soltanto quando conviene, non soltanto per dire che il governo deve andare avanti per rispetto della volontà popolare. Troppo comodo e ipocrita! E in questa ipocrisia c'è la grande verità: il nucleare rappresenta non soltanto un verace rischio, ma una ghiotta opportunità di arricchimento personale per i soliti gruppi industriali, per le mafie, per i comitati di affari. Mai per il popolo! Chi sostiene il nucleare, sostiene i loschi affari e i criminali al governo. Diffidate dalla televisione, anche quando vi sembra innocente. E' la menzognera televisione che condiziona gli individui, che crea artificialmente emozioni, che costruisce falsi bisogni, non dimentichiamolo mai.

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12 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe auspicabile un nuovo referendum...quanto meno...può darsi che ne uscirebbe un nuovo NO perchè la gente quando le viene prospettato che potrebbe avere un reattore vicino casa si ribella!

Qualche partito lo proporrà o son tutti ormai appecoronati senza capire che in un paese come l'italia, dove è difficile persino eliminare l'immondizia è da pazzi pensare che si possa gestire seriamente una polveriera come il nucleare ed i suoi rifiuti, cosa non da poco e che neanche paesi molto più avanzati di noi hanno risolto.
Mah, speriamo che qualche illuminato se ne incarichi, ma ci credo poco!

Mietta

coscienza critica ha detto...

Di referendum non se ne dovrebbe neanche parlare. Il nucleare è stato bandito, come la monarchia. Ma vedrai che tutta sta campagna serve proprio per un altro referendum e stavolta il ruolo della tv sarà più incisivo, considerati anche tutti gli imbecilli che ci credono ancora.
Come fare a non capire che un governo di bugiardi si sta reggendo 'solo' con la tv?

Anonimo ha detto...

Ehh, hai ragione pure tu! Qui niente è mai definitivo...la fine della dittatura, il nucleare e tante altre belle "cosette".Bisogna attrezzarsi allora per far vera e seria contro-informazione ma come, considerato che le TV le ha tutte o quasi in mano "quello"? E che quei pochi che pensavamo fossero contro, ora fanno melina e comunque in TV non li farebbero parlare?
Se c'è una cosa che mi fa andare ai matti è l'impotenza, fare una diagnosi e non poter trovare una cura...se non armandosi di bastoni et similia e passare ai fatti.
Mietta

coscienza critica ha detto...

Bene, ci sei arrivata alla soluzione :-)

Jinocchio ha detto...

Sono contrario al nucleare e alla subdola campagna promozionale che governo e opposizione fanno in suo favore.

C'è un punto però che mi cruccia: quanti votanti del 1987 sono ancora vivi oggi? Quanti maggiorenni di oggi non lo erano allora?
La scelta di una generazione su quante generazioni successive deve pesare?
Se negli anni '70 il referendum avesse bocciato il divorzio, oggi dovremmo continuare a non averlo perché gli italiani di allora avevano espresso la loro volontà?

A questo proposito è anche giusto considerare che la feroce propaganda pro-nucleare incide artificiosamente negativamente sulla libera espressione del popolo, e che un voto oggi non sarebbe un voto totalmente libero, come non è libera la mente di chi è plagiato; tuttavia non può assurgere ad argomentazione assoluta il citare un referendum di 23 anni prima.

coscienza critica ha detto...

Jinocchio, l'argomento è complesso e dimostra come questo sistema, che chiamano democratico, non sia altro che un dittatura della maggioranza. Noi lo diciamo da sempre. Allora bisogna mettersi d'accordo, o la democrazia va bene sempre, o non va bene mai. Se una decisione è stata presa, anche sulla base di valutazioni e, nel caso specifico, di pericoli oggettivi, allora dobbiamo tutelare le future generazioni da questi pericoli. Altrimenti dovremmo mettere in discussione tutto, ma davvero tutto, ogni 25 anni, anche a seconda di chi governa le televisioni.
Bisogna decidere sulla base della vera utilità delle cose, e non parlo di utilità economica, sennò finiamo per cadere negli stessi errori, ma decidere su cosa serve davvero all'essere umano in quanto persona (e non consumatore). Allora è facile capire che non solo il nucleare è sbagliato (quindi quel referendum utile a tutti, anche in futuro), ma anche l'intero impianto statale, con i suoi apparati governativi, legislativi e oppressivi (tv compresa).
Quindi, in conclusione, il nucleare è pericoloso per l'essere umano vivente, ieri, oggi e domani. Quel referendum va rispettato.

Anonimo ha detto...

Ma anche se fosse?!?
Ovvero se ci fossimo lasciati condizionare da Chernobil… dov'è il problema?!?! La gravità dell'incidente ha solo mostrato la reale pericolosità delle centrali nucleari… e se consideriamo che le radiazioni arrivarono fino a noi… e che a tutt'oggi, e chi sa ancora per quanto tempo, quei luoghi e quelle genti sono altamente contaminati…
Mi sembra che, se del caso, abbiamo fatto bene a farci condizionare…

Mattia Paoli ha detto...

Anche io sono per il rispettare sempre la volontà popolare. Sarebbe bello e auspicabile però, che quella volontà fosse riconfermata anche nel 2011, così da poter mettere il cuore in pace a TUTTI. C'è anche da dire che putroppo l'informazione italiana è in uno stato pietoso e che quindi i risultati di un eventuale nuovo referendum non sarebbero di un popolo consapevole ma del popolo bue che guarda la TV.

Parentesi riguardo ai referendum: quanti anni dovrebbe valere, secondo voi, il risultato di un referendum? Infiniti? Io non sono d'accordo. E se nel tempo l'opinione delle persone cambia in "meglio"?

coscienza critica ha detto...

Mattia, anche per te vale la risposta che ho dato a jinocchio

Alessio Periloso ha detto...

Sinceramente non mi reputo condizionato dalla tv, anzi, per niente, ma seppure mi interessino sempre gli articoli del blog e diano sempre spunti di riflessione, in questo caso noto una mancanza di obiettività.
Innanzitutto, come dice Jinocchio, non tutte le persone che hanno votato sono ancora presenti, e non tutti i presenti hanno votato allora. E no, ovviamente non mi sta bene che i miei nonni abbian preso decisioni per me, nessuno se non io prendo decisioni per me, per quanto mi è consentito. Metto in discussione sempre e comunque. Prendendo per esempio il divorzio, l'aborto o la fecondazione assistita, sì, questi referendum, se richiesti, vanno riproposti.
C'è poi da dire che la tecnologia impiegata 25 anni fa (in produzione, neppure in sviluppo, quindi parliamo di roba di almeno 35 anni fa...) è *completamente diversa* dalla tecnologia utilizzata attualmente. Ed è ovvio che scelte che riguardino la tecnologia vadano riviste con il progredire dei tempi.
Inoltre, e mi spiace sottolineare una ignoranza a riguardo, Chernobyl non fu altro che il risultato di uno sconsiderato *atto umano*, un esperimento che non era autorizzato e non doveva avere luogo, oltre che essere azzardato e non rispettante le norme di sicurezza delle centrali. Un errore che non doveva capitare. Ancora in clima di guerra fredda tuttavia, alcuni esperimenti venivano proposti ed effettuati, anche di nascosto. Questo ne è il plateale esempio.
Per tale ragione non mi sento affatto di bandire e demonizzare il nucleare in ogni sua forma. Sì, il laser può uccidere persone. Ma serve in chirurgia. I raggi gamma, le radiazioni, sono nocive. Ma mirate, si usano per curare il cancro. La nitroglicerina è un potentissimo esplosivo... che si usa in medicina in microgrammi per curare patologie.
Il punto è che se vogliamo demonizzare tutto quel che può, potenzialmente, far male, ci troviamo all'era preistorica. Una cosa è scegliere con coscienza, un'altra è scegliere "per sentito dire", o ancor peggio, comandati da qualcuno.
Ora, badate bene, non sto dicendo che il nucleare è l'unica via, ma certo non è per Hiroshima o Chernobyl che va eliminato. Quelli erano usi sconsiderati. Pensiamo adesso agli usi utili che può avere.
E, vorrei comunque ricordare a tutti, sì, noi abbiam votato contro il nucleare, "a noi non ci piace". Bene. E da chi prendiamo l'energia che vien prodotta in surplus? DALLA FRANCIA, CHE USA IL NUCLEARE.
Scusate, ma io vedo in tutto questo discorso diverse mancanze di obiettività.
Allora, che sia informato il popolo italiano *realmente e super partes* circa il nucleare, quel che ha causato, quali sono i costi (sia in termini economici che di salute), quali sono i rischi, e se ci sono alternative plausibili. E poi tutti a votare per *il nuovo* nucleare.
Tra l'altro, c'è anche da dire che se davvero si ha intenzione di utilizzarlo però... prima vanno eliminate le scorie che *ancora abbiamo* sul territorio italiano, e vanno bonificate le zone contaminate dallo scarico abusivo, illecito e sconsiderato che fu fatto a suo tempo. Una volta azzerata la situazione, possiamo dirci pronti a ripartire. Per ora certo non siamo in grado di parlare di "nucleare sì" o "nucleare no".
Grazie a tutti dell'attenzione.

coscienza critica ha detto...

Forse non sai che viviamo in Italia. Impiantare il nucleare qui, con questi governanti e con queste mafie? E con la nostra atavica incapacità di gestione delle cose? Suvvia! Il fatto che si prenda il nucleare dalla Francia non l'hanno neanche deciso gli italiani, sono scelte piovute dall'alto e che adesso tornano utili per rinfacciarcele. Troppo comodo.
Chernobyl è solo l'esempio più eclatante, in giro per il mondo ci sono incidenti quasi ogni giorno, e il fatto che li tengano nascosti (gli incidenti) la dice lunga, chi vive vicino alle centrali è vittima di leucemie e di malformazioni. Inoltre il territorio italiano non può ospitare centrali. Le scorie non si possono eliminare. Ma cosa credi che due conti non ce li siamo fatti, ieri come oggi? E poi, io ho amici in Francia e tutta questa bolletta leggera non la vedono proprio. E non è questione di preistoria, è solo questione di civiltà e oculatezza, rispetto per noi stessi e per le generazioni che verranno. NO AL NUCLEARE senza se e senza ma.

Jinocchio ha detto...

La democrazia è un concetto che una volta elaborato, muta lentamente, come molte altre espressioni del pensiero. Anzi, nella sua idea generale, è lo stesso da 2500 anni.
Il nucleare è una tecnologia, e di quelle avanzate: le sue premesse cambiano repentinamente, e una decisione presa in proposito 25 anni fa non può condizionare ferocemente il presente.
Se 25 anni fa avesse vinto il nucleare, non avremmo oggi il diritto di rifiutarlo?

Io sono sfavorevolissimo, anche per le ragioni che citi tu (e difficilmente potrei prendere in considerazione anche il nucleare di 7ma o 8va generazione, dovessimo mai inventarli), ma non stiamo parlando della pena di morte, di cui, se cambiano le forme nel tempo, il concetto resta sempre lo stesso, stiamo parlando di una tecnologia, e il nostro rapporto con essa può essere rinegoziato.

Francamente non mi va di attaccarmi a un cavillo per non avere il nucleare, perché per una giusta causa ci macchieremmo di una colpa, che poi sconteremmo quando saremo noi a chiedere cambiamenti.

Io sono energeticamente sufficiente: produco e consumo 3kw/h col solare, figurati quanto posso bramare i fantomatici "sconti in bolletta" del nucleare (anzi, il nucleare probabilmente è nemico dei contributi alle rinnovabili).

Dico solo di menare giù duro con le considerazioni scientifiche e sociali, e di lasciar stare il referendum come argomentazione (che rischia solo di essere un boomerang).

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