mercoledì 30 marzo 2011

Quegli applausi a Lampedusa

I lampedusani non hanno applaudito alle parole, ma alla bocca dalla quale sono uscite. Quando un'autorità viene riconosciuta tale per effetto della propaganda mediatica o per colpa di un segno sulla scheda elettorale, il popolo-suddito applaude sempre e crede anche alle sue menzogne. Da che esiste lo Stato, è sempre Stato così. Nonostante questo, il popolo non vuole cambiare direzione, perché non è cosciente della propria sudditanza o perché manca di fiducia in se stesso o per ignoranza.
I lampedusani non hanno certo bisogno di casinò e di miraggi, non è un casinò che risolverà i loro problemi di sempre, le amene assurdità proferite da Berlusconi sono servite da paillettes e da 'plume au cul', ma i lampedusani che hanno applaudito rappresentano quel modello di popolo servile a cui non interessa veramente la soluzione del problema, quanto piuttosto una figura di riferimento, un capo, un padrone che lo illuda e lo imbonisca. I migranti potranno anche essere portati altrove (dove?), ma non è questo il punto. Il vero messaggio portato da Berlusconi ai lampedusani è stato l'allestimento scenico verbale, lo spettacolo, il teatro in piazza. 'Il medium è il messaggio', diceva McLuhan.
Al mulo non importa sapere dove conduce la strada, al mulo addestrato interessa solo un bastone che lo guidi. Nella fattispecie, possiamo dire che quel popolo è assolutamente predisposto alla dittatura. Rimane da chiedersi: quanti di quei sudditi ci sono nel resto d'Italia?

PS. Invece il nostro applauso va ai lampedusani che si sono distinti nell'accoglienza, nonostante le difficoltà, offrendo aiuto concreto ai migranti.




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3 commenti:

Ilenia Gennari ha detto...

È incredibile. Bisogna essere dei veri idioti per credere a certe cretinate.

Anonimo ha detto...

Eh già! Non scrivo più non perchè non mi interessi o non ti segua, ma non so e non ho più cosa dire.
Ce l'ho a morte con i miei conterranei, teste di legno solo in cerca di un padrone, anzi di un guinzaglio.Gente che non impara, non si informa, non deduce e soprattutto non ricorda. Ma cosa aspettarsi da questo baro e cinico uomo dopo le fregature ammollate a Napoli ed a L'Aquila? Vogliono sognare, e lui purtroppo riesce nell'intento,un regno di bengodi con le strade lastricate di caviar e di brillanti...ma guardino bene, chè son fondi di bottiglia.
L'impotenza di fronte a tutto ciò, a quel che accade in un parlamento ridotto a postribolo o in una ridotta per la ricreazione di disadattati e violenti,è quel che ci fa sentir ancor più disperati.Io non ne posso più, sono esaurita e spero solo che qualche angelo vendicatore se lo porti, anzi, se li porti via. Dopo? Non lo so, potremmo cercare il meglio ma, mentre si tenta di costruirlo, potrei accontentarmi di qualcosa di meno angosciante ed indecente.
Ciao
Mietta

coscienza critica ha detto...

@ Shishtsu
Ci sono motivi più profondi e gravi dell'idiozia. Comunque, vada per l'idiozia.

@ Mietta
Accontentarsi. E' quello che il potere statale desidera da noi. E con la scusa di accontentarsi, sono passati 3000 anni di schiavitù, governo dopo governo, lagna dopo lagna, illusione dopo illusione, rassegnazione dopo rassegnazione. Niente di personale, sia chiaro, osservo solo il problema dall'alto. Vedo la soluzione bella e pronta, ma anche troppa codardia, o apatia, o ignoranza, o mancanza di fiducia in se stessi, o abitudine alla schiavitù... tutte cose che servono persino ad autogiustificarsi, a denuncia del fallimento dell'essere umano.
Grazie a te di seguire questo blog.

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