martedì 5 luglio 2011

Le forze dell'ordine come non le avete mai viste

Cosa vuol dire davvero forze dell'ordine?
M
olti ancora si stupiscono come uno Stato sedicente democratico possa accettare un comportamento così feroce e brutale da parte delle forze dell'ordine. Comportamenti che, per giunta, rimangono impuniti o addirittura premiati. Non sono pochi i casi in cui esponenti delle forze dell'ordine sono passati di grado dopo aver commesso atrocità sui cittadini.
Non c'è proprio da stupirsi. Se voi foste anarchici, se aveste studiato davvero l'anarchia senza cadere nei pregiudizi, sapreste che le violenze compiute dalle forze dell'ordine sono uno dei cardini su cui si avvita lo Stato, qualsiasi Stato (in realtà di Stato ce n'è solo uno, anche se può essere aggettivato in maniera diversa, 'di diritto', 'democratico', 'dispotico', 'repubblicano', 'monarchico', 'dittatoriale'...). D'altra parte, cosa sarebbe lo Stato senza il suo braccio armato per difendersi? Uno Stato sguarnito di armi è destinato a morire nel breve volgere di qualche clessidra, perché lo Stato è un organismo estraneo alla morale umana e naturale. Non lo diciamo noi, ma fior di filosofi e intellettuali (che ovviamente non ci fanno studiare a scuola), come Colin Ward. Ma veniamo alle forze dell'ordine e cerchiamo di fare luce anzitutto sulla parola 'ordine'.
Ci sono due modi per intendere l'ordine, c'è il modo statale e il modo morale, e i due modi sono in antitesi.

Il modo morale
E' quello inteso dalla gente, o meglio, dalla coscienza e dalla ragionevolezza della gente. Ordine può essere sinonimo di razionalità, di calma, di ponderazione, di quieto vivere, di pace, di assennatezza, di orizzontalità sociale... Come vedete, tutte cose molto belle che noi tutti abbiamo nella nostra coscienza sin dalla nascita, come patrimonio genetico. Le prime esperienze dei bambini, i primi errori e i primi successi, servono proprio a mettere ordine nel cervello e nella coscienza, al fine di fargli capire autonomamente cosa è bene e cosa è male, per sé e per gli altri. Il ruolo genitoriale serve solo ad accelerare il processo di apprendimento, ma se il genitore ha un modello statale da insegnare al bambino, questo non farà altro che imparare ad essere un bravo suddito, come il padre o la madre ('non insegnate ai bambini la vostra morale', cantava Gaber).

Il modo statale
Si tratta essenzialmente dell'ordine gerarchico, dove niente e nessuno può destabilizzare la struttura piramidale che deve essere mantenuta da coloro che stanno più in basso (popolo) e ai quali viene fatto credere, attraverso una propaganda costante, che questo ordine coincida con il modo morale. La struttura statale, gerarchica, non deve essere perciò incrinata, pena la perdita di tutti i privilegi delle caste superiori. La piramide statale deve perciò essere controllata costantemente. Per fare ciò, e per mantenere questo ordine piramidale, lo Stato assolda le forze dell'ordine, uomini che sanno di avere la garanzia di una difesa da parte dello Stato e che non esitano a usare violenza per la difesa delle caste superiori e dell'ordine di Stato.



Ma allora perché quando diciamo 'forze dell'ordine' pensiamo al modo morale?
Perché uno dei compiti più gravosi dello Stato è quello di coprire il suo vero volto, di mistificare i suoi scopi, di imbonire il popolo. Lo fa attraverso la propaganda autoreferenziale, facendoci credere che lo Stato è buono, è giusto, che protegge i cittadini da quei 'cattivi' che lui stesso crea o, spesso, inventa. Quindi il cittadino, dopo aver ricevuto un imprinting propagandistico e ipocrita e che continuerà ad avere per tutta la sua vita, è pronto a scommettere che quelle forze dell'ordine (guardacaso tanto umanizzate nei telefilm) lo tutelino per davvero, salvo poi chiedersi il motivo di tanta violenza nei suoi confronti e nei suoi simili.

Quand'è che si scopre il vero volto dello Stato?
Quando esercita violenza per mantenere il suo 'status', appunto. Ma la violenza si manifesta in mille maniere, principalmente in due macro-maniere: la maniera subdola e quella palese. Naturalmente la maniera palese riguarda anche il modus operandi delle forze dell'ordine, quando queste, oltre a infliggere percosse e morte alle persone, rimangono impunite e/o promosse al grado superiore (ricompensa di Stato). La maniera subdola è quella più consueta, quella di tutti i giorni. Ad esempio, è violento lo Stato che ti toglie il lavoro e la casa, facendoti credere che la colpa non sia sua (e tu te ne fai una ragione, è il mercato, è la crisi, è il fato, è il capufficio, è il tempo...); è violento lo Stato che ti strangola con le leggi, mentre tu sai benissimo quel che è bene per te e per gli altri, e sai anche che la galera non ha MAI risolto i problemi sociali, semmai li acuisce, ma a te fanno credere che la legge sia persino uguale per tutti, e tu ci credi, perché ti hanno innestato il senso nefasto dello Stato e delle leggi come fossero religioni; è violento lo Stato che ti ruba i soldi e, anche se tu vedi in giro tante cose storte o addirittura peggiori di un anno fa, ti fanno credere che i tuoi soldi servono a migliorare la società, i servizi, l'economia. Eccetera. Così il cittadino è sempre arrabbiato, non è mai pago, si lamenta in continuazione, paga per i suoi diritti, ma rimane imbonito e fedele allo Stato-padrone, alla repubblica che di pubblico non ha niente, perché ogni Stato, per legge, impone la regola della proprietà privata (e a te sembra giusta anche questa).

Il vero volto dello Stato, dicevamo, è quello fascista e autoritario, perché ogni gerarchia è fascista e autoritaria in nuce (e ogni fascismo è gerarchico), non può esistere uno Stato non autoritario e fascista.
Il filosofo anarchico Bakunin (a cui la Storia ha dato e continua a dare ragione) ha detto proprio questo, che se lo Stato non verrà abolito, esso si manifesterà 'nella sua forma più sincera oggi possibile, e cioè sotto la forma della dittatura militare o di un regime imperiale'. Quindi è la dittatura la vera faccia dello Stato, di qualsiasi Stato.

Motto
Quando gli Stati sono sinceri si fanno chiamare dittature, quando sono bugiardi si fanno chiamare democrazie ('Italiani Imbecilli').

PS. Quando gli anarchici parlano di disordine, non intendono caos e violenza, ma parlano di ribaltamento dell'ordine di Stato, parlano di un ordine-altro, quello morale, non gerarchico, non violento, egualitario e giusto. E a noi piace molto questo disordine.

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4 commenti:

Danx ha detto...

Sei un grande: analisi perfetta!
Sto leggendo Bakunin..altro che Nostradamus!

coscienza critica ha detto...

Grazie, Danx.

kromikrom ha detto...

Ottimo articolo, condivido a pieno i vostri pensieri.
Viva Bakunin evviva l'Anarchia!

coscienza critica ha detto...

Grazie Krommino. Viva l'anarchia :-)

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