venerdì 15 luglio 2011

L'origine anarchica de L'Internazionale (inno dei lavoratori)

La storia di questo canto trae origine dall'esperienza anarchica della Comune di Parigi del 1871, quando il poeta Eugène Pottier scrisse i versi per onorare la magnifica esperienza dell'autogoverno parigino, purtroppo terribilmente soffocata nel sangue da parte delle truppe 'regolari' dello Stato francese. L'Internazionale è un inno che, nella sua versione originale, si compone di versi eminentemente anarchici che inneggiano all'inizio di una nuova èra, dove tutta l'umanità può riscattarsi dalla condizione di sudditanza permanente. Nel testo, musicato nel 1888 dall'operaio Pierre Degeyter, si fa preciso riferimento alla distruzione di ogni autorità: 'Ni dieu, ni césar, ni tribun' ('né dio, né stato, né servi, né padroni', che è uno degli slogan anarchici). Durante il Congresso Antimilitarista di Amsterdam del 1904, dove gli anarchici coniarono lo slogan 'né un uomo né un centesimo per il militarismo', L'Internazionale diventa l'inno di tutti i lavoratori per la conquista della loro emancipazione dal capitalismo, dallo sfruttamento, dai sistemi gerarchici e statali, da ogni autorità militarizzata e non. L'inno anarchico venne messo al bando da tutti gli Stati e fu dichiarato illegale fino a quando non furono cambiate le parole. La versione italiana venne tempestivamente riscritta nel 1901 da un certo E. Bergeret, pseudonimo dell'anonimo vincitore del concorso bandito per l'occasione. Ed è la versione che oggi si conosce. Essendo un insieme di Stati, anche l'URSS ebbe grande timore nei confronti delle parole di questo inno, e le fece cambiare nel 1902 da Arkadij Jakovlevič Koc. Col testo modificato, scremato dalla componente anarchica, L'Internazionale potè diventare l'inno dell'Unione Sovietica dal 1917 al 1941. E' questa una strategia consueta per gli Stati, quella cioè di trasformare un potenziale nemico in uno strumento di autopropaganda (lo avevamo visto anche con lo Stile Liberty). Questo a dimostrazione del fatto che Bakunin ha avuto ragione nei confronti del comunismo, avendo egli accusato l'amico Marx di voler attuare una nuova dittatura, cioé un altro sistema gerarchico, statale, autoritario, feudale. Cosa che venne molto bene a Lenin. Bakunin e l'anarchia continuano a ricevere ragione e onori dalla Storia.
Ecco il video col testo originale (sempre attuale, purtroppo). Trascriviamo sotto la traduzione letterale.
In piedi, dannati della terra, in piedi, forzati della fame! La ragione tuona nel suo cratere, È l’eruzione finale. Del passato facciam tabula rasa, folle, schiavi, in piedi! In piedi! Il mondo sta cambiando dalla base, Non siamo niente, saremo tutto! È la lotta finale, Uniamoci, e domani l’Internazionale sarà il genere umano. Non ci son supremi salvatori, Né dio, né Cesare, né tribuno, produttori, salviamoci da soli, decretiamo la salute comune, affinché il ladro renda il maltolto e respiri l’aria della galera. Soffiamo nella forgia noi stessi, battiamo il ferro finché è caldo! È la lotta finale, uniamoci, e domani l’Internazionale sarà il genere umano. Lo stato opprime e la legge imbroglia, le tasse dissanguano lo sventurato; nessun dovere è imposto al ricco, il diritto per i poveri è una parola vuota. Basta languir nella tutela, l’uguaglianza chiede altre leggi, niente diritti senza doveri, dice, uguali, nessun dovere senza diritti! È la lotta finale, uniamoci, e domani l’Internazionale Sarà il genere umano. Orrendi nella loro apoteosi, i re della miniera e della ferrovia mai hanno fatto altra cosa che derubare il lavoro. Nelle casseforti della banda è stato fuso quel che s’è creato, decretando che gli si renda, il popolo non vuole che il dovuto. È la lotta finale, uniamoci, e domani l’Internazionale sarà il genere umano. I re ci hanno ubriacato di fumo! Pace tra noi, guerra ai tiranni! Applichiamo lo sciopero alle armate, cannone puntato in aria e rompiamo i ranghi! Se si ostinano, questi cannibali, a far di noi degli eroi, sapranno presto che le nostre pallottole son per i nostri generali! È la lotta finale, uniamoci, e domani l’Internazionale sarà il genere umano. Operai, contadini, noi siamo il gran partito dei lavoratori, la terra non appartiene che agli uomini, il fannullone sloggerà! Quanto si nutrono della nostra carne?! Ma se i corvi e gli avvoltoi un mattino scompariranno il sole brillerà per sempre! È la lotta finale, uniamoci, e domani l’Internazionale sarà il genere umano



4 commenti:

Cirano ha detto...

verissimo quello che scrivi...così come hanno depauperato e svilito il vero Primo maggio!!!

coscienza critica ha detto...

E' vero, Cirano, povero Primo Maggio!

Luca ha detto...

scusate ma questa che sarebbe allora? http://www.youtube.com/watch?v=lK8FqZwjyEg si trova sempre con il titolo internazionale anarchica

coscienza critica ha detto...

Luca, quella che indichi tu è una canzone a cui l'autore ha dato il nome di 'internazionale anarchica', non c'è alcun riferimento preciso storico, politico, letterario, legato alla nascita di quella canzone.

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