domenica 4 dicembre 2011

Tranquilli, il gioco continua, potete serenamente morire schiavi

Quello che da sempre ci propongono è il solito giochetto: se un governo non va bene lo si sostituisce con un altro. Solo che il gioco non ha mai funzionato e malgrado ciò le persone ci credono ancora. Dice: 'che alternativa abbiamo'? Ma che domanda è? Certo che se l'abitudine a delegare non vi rende autonomi neppure per pensare alle alternative, allora è davvero stupido porre quella domanda. Ma poi, cosa rispondiamo a fare, se tanto l'alternativa non la volete prendere in considerazione (è il caso di dire 'per partito preso') e continuate a voler difendere l'attuale utopico sistema? Ma cosa ne sapete voi dell'anarchia, a parte le auguste minchiate che dicono i media su di essa? Ma l'avete mai letto Bakunin? Thoreau? Kropotkin? Malatesta? Ward, ecc? No? E allora di che parlate? Vi annoia leggere libri? Ce n'è uno che potrebbe fare al caso vostro, per iniziare, è piccolissimo, si intitola 'L'anarchia spiegata a mia figlia' di Pippo Gurrieri (qualche stralcio qui).
Il grado di sudditanza reverenziale è talmente alto che i devoti deleganti, di fronte all'evidenza storica della pericolosità e dell'inutilità del gioco, preferiscono dare la caccia ai presunti difetti dell'anarchia -basandosi assolutamente su congetture, ipotesi e pregiudizi- per giustificare quel gioco dal quale non hanno ricavato mai nulla, se non bastoni e catene. E in questa caccia al difetto, però, i sudditi sono bravissimi, non tanto a trovarlo, ma nell'impegno a cercarlo. Che se dovessero impiegare la stessa caparbietà di ricerca per fare il pelo all'attuale sistema, avremmo risolto i problemi da un pezzo. E' proprio vero, il vero schiavo è colui che difende il padrone, e si fa in quattro per allontanare da sé qualsiasi 'pericolo' di libertà. Ma fatevi tutti un esame di coscienza e aprite il vostro orizzonte ottico, se non altro pensando al futuro dei vostri figli!

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2 commenti:

Gianni P. ha detto...

Siamo circondati da schiavi che, in fondo in fondo, non vedono l'ora di lavorare di più, competere, gareggiare, produrre, fare casino.
Il popolo vuole il re! Sarà lui a pensare ai suoi problemi, a fare i conti per lui, a pianificargli la vita, gli amori, i bisogni. Al popolo basta avere la squadra per cui fare il tifo!
Per tanti andare in pensione più tardi sarà probabilmente un sollievo! Per costoro la vita si risolve nel lavoro. Lo scopo della vita è lavorare. Come il pappagallino che, appena liberato, fa qualche giretto nell'aria e poi se ne ritorna in gabbia da solo perché solo lì - inconsciamente - si sente al sicuro.

Danx ha detto...

Pensate invece a quelli scontenti di andare in pensione più tardi, ma che da anni lavorano da servi e poi si stupiscono!!!
Ma pensavano davvero di vivere in un mondo perfetto fatto di benefattori???
Ma non lo sanno che i potenti badano solo ai numeri???

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