giovedì 10 maggio 2012

Solidarietà con il popolo siriano

La strage di popolo, di bambini, oggi a Damasco (oltre 50 morti e centinaia di feriti), la manda direttamente lo Stato siriano. Questo tipo di stragi sono infatti l'espressione più diretta dei poteri statali contro i popoli che ad essi si ribellano. Di certo gli Stati non diranno mai 'siamo Stati noi', gli Stati mentono in continuazione e dicono 'colpa del terrorismo', 'colpa di tizio e caio', e con queste scuse prendono sempre due piccioni con una fava:
1) si autosollevano da ogni responsabilità accusando altri.
2) istituiscono nuove leggi ad hoc per inasprire le condizioni del popolo e ammansirlo, quietarlo.
Ma questo attentato a Damasco è palesemente opera di Assad. Da oltre un anno questo popolo siriano sta lottando per la propria libertà, tra carri armati e forze politiche anche di sinistra, appoggiate dagli USA, che tentano invano di calmare i rivoltosi. Il popolo siriano è talmente costretto in un atroce girone infernale di soprusi e di privazioni che non sta certo ad ascoltare le promesse e i diktat. In Siria manca tutto, perché tutto ciò che può produrre ricchezza se lo è fottuto lo Stato, Assad e i suoi.
Da più di un anno le persone sono in strada, ma se questo potrebbe sembrare sorprendente, la cosa che fa rabbrividire ogni Stato e ogni governo è invece il fatto che queste persone hanno deciso di voltare le spalle anche al loro credo religioso, o meglio, di infischiarsene se in mezzo a loro, tutti uniti, ci sono persone che abbracciano religioni tra le più differenti. E questo vuol dire che dove c'è unità non ci può essere alcun posto per le fazioni, anche quelle religiose, forse soprattutto quelle, in Medioriente. Qui siamo di fronte a un popolo che è ben consapevole del fatto che se vuole ottenere la sua libertà deve necessariamente espellere con tutta la sua forza anche i dogmi, le convinzioni più radicate culturalmente. C'è spazio solo per la lotta. C'è da imparare molto.
Esprimiamo solidarietà incondizionata per il popolo siriano e rimaniamo vicini ai familiari di tutte le vittime di oggi, e di ieri. Col cuore.

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2 commenti:

Spazzolone ha detto...

In questo caso le vittime non sono state inutili,comunque vada a finire,sono persone che hanno combattuto fino all'estremo sacrificio.
Situazione molto diversa dalla nostra no?
bel post

gav® ha detto...

Dalle testimonianze dirette di amici che lavorano e da anni vivono in Siria, posso garantirvi che le cose non stanno proprio come, credo in totale buonafede, le conoscete e raccontate. L'insurrezione in atto in quel paese non è frutto di una "presa di coscienza popolare" ma bensi dell'ultimo fra svariati tentativi, finora mai riusciti, di destabilizzazione "geopolitica" di stampo imperialista/colonialista organizzato da paesi come USA, Germania e Francia (le armi fornite ai "ribelli" sono infatti tutte dismissioni degli arsenali di questi paesi) che dopo essere riuscite a mettere le mani sulle ricchezze Afgane, su quelle Irakene e su quelle di mezzo Oriente, ora puntano a Siria e Iran. In Siria i Sadat hanno garantito la pacifica convivenza ad un popolo formato da oltre 60 etnie ed oltre 150 fra fazioni religiose e religioni distinte, fazioni ed etnie che si autodistruggeranno in una guerra fratricida se solo dovesse mancare loro una guida (sperare che diventino anarchici è davvero impossibile per la loro cultura, hanno quindi bisogno di governi per almeno altri 30 anni). Chiedetevi poi perchè, al contrario di quanto successo per altre nazioni recentemente, pur se ugualmente boicottate, le manifestazioni dei siriani sparsi nel mondo sono state tutte a favore di Sadat sinora? Il perché è semplice, quei siriani sanno esattamente cosa sta succedendo nel loro paese, sanno esattamente che Sadat non sta sparando sulla popolazione inerme ma su un esercito di terroristi/golpisti assoldato, istruito e preparato dalle superpotenze occidentali. Non caschiamo anche noi nel oro gioco, e in quello dei loro mass media... Buon Vento

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