giovedì 14 giugno 2012

Andiamo in strada!

Ricondurre una politica attiva nella strada è certamente quello che le persone dovrebbero fare, ma lungi dalle teorie o dal rinchiudersi nella trappola del dio televisore, non è più tempo per discutere come al bar di questo o di quell'altro candidato, di questo o di quel partito... Non è questo ciò che serve, l'essere umano è ben oltre questi angusti spazi mentali. Serve invece svincolarsi dai ragionamenti pilotati e veicolati dalla tv e occuparsi del territorio in prima persona, serve pensare e agire negli àmbiti a noi più vicini per sviluppare relazioni, associazioni, creare reti solidali. Bisognerebbe perciò riappropriarsi della gestione degli affari locali e, alla lunga, intrecciare rapporti intercomunali, oltrepassando finché si può la politica gerarchica di palazzo e realizzando tutto ciò che è necessario realizzare per il bene collettivo. A poco a poco la rete cooperativa e attiva si estenderebbe, ed è questo un primo vero passo in direzione veramente sociale e a dimensione umana.
Ci sono varie attività che stanno prendendo sempre più piede, come ad esempio gli orti urbani o l'acquisto diretto dei prodotti della terra presso i contadini più vicini (GAS). Ma altre attività possono essere progettate. Ad esempio, chi vi scrive ha in progetto la creazione di un gruppo eterogeneo di artisti locali disposti a uscire dal 'solipsismo creativo' per condividere con i cittadini le loro idee e le opere: una sorta di ritrovo 'en plein air', coinvolgente e cooperativo (complice la bella stagione). Altri gruppi possono nascere e unirsi, anche non affini (anzi, è ciò che auspico).
La discussione, la stretta di mano, la socializzazione, sono basi relazionali importanti per la costruzione di una rete di impegno sociale per il bene comune, ma, ripeto, è necessario allontanarsi da tutti quei percorsi mentali che vogliono imporci. Via la tv! Semmai guardarla con totale distacco e senso ipercritico. La politica, quel tipo di politica alla quale ci vogliono legati, alla fine ci intrappola veramente in un altro tipo di rete, una rete mentale, dalla quale è difficile uscirne, la più nefasta, inutile, e che fa il loro gioco. E' invece tra la gente che si trovano nuove idee, nuove strade, altre soluzioni. Sono le persone, nella loro meravigliosa diversità, che devono decidere della loro vita e di come renderla migliore, a cominciare dal loro territorio, dal loro quartiere, a poco a poco. Lo scambio di informazioni vis-à-vis ci rende fulgidi nel pensiero, ci stimola nei progetti utili a tutti, sviluppa il senso di solidarietà e di autonomia personale, e ci fa diventare belle persone.

PS. Più rimaniamo attaccati a loro, più gli somigliamo (ma non nel portafogli).

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