venerdì 10 agosto 2012

Il mio test sull'estratto di Stevia

In giro per il web ci sono informazioni circa la Stevia, quale pianta dolcificante, zero calorie, utilizzata da sempre soprattutto in Sudamerica. Ci sono anche informazioni sul modo in cui si possa ricavare l'estratto capace di sostituire lo zucchero (che, sappiamo, è trattato chimicamente, sbiancato con sostanze cancerogene).
Ho voluto provare di persona due metodi proposti dal web. Intanto mi sono procurato le piantine e le ho fatte crescere. Dopo la raccolta delle foglie, alcune le ho fatte essiccare per ricavarne polvere. Certo, dolce, ma non solubile, e occorre una grande quantità di foglie per fare un cucchiaino di polvere. In ogni caso il grado di dolcezza non è così alto come si dice, lo paragonerei a quello dello zucchero, questo è, ma col vantaggio che la stevia è naturale. Il fatto che la polvere non sia solubile implica una certa abitudine a ritrovarsi nella tazza quella sabbietta sul fondo o in bocca.
Un'altra parte di foglie, questa volta fresche, le ho fatte macerare in alcol, così come proposto dai vari link trovati in rete (foto in alto). 15 giorni di macerazione, dopodiché il liquido ottenuto viene allungato con un po' di acqua e messo sul fuoco per far evaporare l'alcol. Ora, si mormora che facendo evaporare il liquido rimangano le sostanze zuccherine in concentrazione progressiva. Più l'acqua/alcol evapora, più il liquido dovrebbe concentrarsi, quindi dolcificarsi.


Ebbene non è così. Delusi? E figuratevi io! In pratica succede che le sostanze zuccherine evaporano insieme al liquido.


Ho sbagliato le dosi? Ho sbagliato il calore? Chissà, forse sì, forse no, fattostà che per far addensare il liquido, vedendo che ormai ne rimaneva ben poco sul fondo della pentola, ho pensato di aggiungere un po' di farina. Allora sì che si ottiene uno sciroppo! Già, ma com'è il sapore? Dolce, ovvio, sa di liquirizia, mi sono fatto una tazza di the verde e lo sto sosrseggiando proprio adesso. Allora tutto bene? Tenuto conto di tutto, del tempo, del costo dell'alcol (1 litro=12 euro), di ciò che è rimasto dall'evaporazione e... anche del grado di dolcezza, direi che le cose da fare a questo punto sono tre (per quanto mi riguarda).
1) Farmi spiegare bene direttamente da un sudamericano come cacchio fanno loro da millenni.
2) Continuare con il miele o con lo zucchero di canna (quello vero).
3) Continuare ad evitare in tutti i modi lo zucchero industriale.
Rimane da dire che questa è la MIA esperienza, e certamente non ha valore assoluto, chi ha fatto la stessa esperienza (diretta) ed ha ottenuto risultati migliori me lo faccia sapere. Ma rimane anche il gusto (dolce, sì) dell'esperimento, del provare, del tentare e anche di sbagliare, se mai ho sbagliato, senza per questo dover temere punizioni dalla legge, da qualche autorità, dal professore. Anche questa è libertà.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, prova con le foglie di Stevia secca al posto di quella fresca. Sono nettamente più dolci.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
il retrogusto di liquirizia è tipico di questo prodotto, quindi soluzioni nn ce ne sono. Per quanto riguarda invece la non solubilità potrebbe inserirlo in piccole garze, come quelle del the, in modo tale da dolcificare senza però disperdere le foglie tritate, un po' laborioso, ma sicuramente efficace.
Le volevo inoltre porre una domanda, quando scrive zucchero di canna (quello vero), cosa sta ad indicare?

Attendo una sua risposta e nel frattempo le auguro buona giornata.

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