martedì 28 agosto 2012

Il treno dei sogni. Chi scende si salva

A un certo punto della meravigliosa storia umana è arrivato qualcuno a convincerci che il suo treno (roba mai vista prima) avrebbe garantito ricchezze materiali per tutti, e fertili oasi, e paradisi. I popoli, volenti o nolenti, salirono su quel treno, ma nessuno avrebbe potuto più scenderne senza subire feroci punizioni. E' un treno su cui solo i macchinisti possono condurre e di cui solo loro conoscono la mèta. I passeggeri subiscono le decisioni del capo-macchinista di turno, schierandosi ora col nero, ora col rosso, ora col blu, ora con lo zebrato, e credono così di fare la cosa giusta, anche perché nel frattempo i passeggeri originari sono morti e al loro posto ci sono i nipoti, nati sul treno, creduto perciò una sorta di 'ventre paterno', una condizione normale. Il treno sta viaggiando da 3000 anni, di benefici non se ne sono mai visti, e i passeggeri sono quelli che spalano carbone convinti che non vi sia altra alternativa (se non un nuovo capo-macchinista, magari con una tuta nuovissima), e vengono tenuti in scompartimenti separati, perciò ostili tra loro, in condizioni deplorevoli, simili a polli d'allevamento. Dall'altoparlante il macchinista ogni tanto esclama: 'niente paura, abbiate fiducia, qui nel locomotore si lavora per voi e per la vostra sicurezza, per la vostra salute, per il vostro benessere... 'Attenzione, occorre il vostro aiuto, c'è un imprevisto anche se era previsto, c'è da togliere un elefante dallo scompartimento 7, è irrequieto e ci appesantisce. Forza con quelle braccia, fatevi onore, siate responsabili, fatelo per la libertà, per la crescita, per la democrazia, affinché questo treno continui la sua rotta verso i vostri sogni'.
E da 3000 anni, nonostante i dolori, i sacrifici, i disastri, le ingiustizie, e l'evidente fallimento, i passeggeri continuano a salire su quel treno, a volerlo, a lodarne la nuova carrozzeria, profondamente ignari e schiavi nel loro perenne lamento.

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18 commenti:

Anonimo ha detto...

Stupendo il testo, è stata un'ottima trovata abbinare il treno al sistema attuale, l'esempio calza veramente a pennello!

coscienza critica ha detto...

A Anonimo.
Di metafore se ne possono fare a bizzeffe. Prova anche tu con la metafora della barca o con quello che vuoi, tanto è tutto gerarchizzato, ahimè.

Anonimo ha detto...

Si, ci potrei anche provare.. ma non saprei cosa ne potrebbe venir fuori :P

Comunque ottimo lavoro!

coscienza critica ha detto...

Non importa quello che verrà fuori, non è il prodotto finito che conta, ma il percorso che si fa per realizzarlo. Purtroppo siamo abituati a 'vivere' in un sistema dove conta il prodotto finito e non tutto quello che è venuto prima di quel prodotto (se mai si realizzerà). Quindi siamo abituati al giudizio delle autorità che ci controllano nel produrre, ma non si curano del produttore. Siamo abituati alla punizione o al premio se il prodotto è fatto bene o male. Una caserma insomma. E tutto questo schifo si impara a scuola.

Anonimo ha detto...

Esatto, spesso il capitalista (per prendere una classe sociale specifica) si dimentica che il proletario ha impiegato tempo, lavoro e fatica per ottenere un certo tipo di prodotto finito, anzi, spesso si dimentica del proletario stesso. Comunque, forse proverò a farlo, anche se temo che sarà una specie di copia ...


Senti, ti volevo invece chiedere una cosa importante. Tu nel post su Christiania (nei commenti precisamente) avevi detto che in Barcellona esisteva una moneta alternativa, autofabbricata... mi potresti spiegare meglio questa parte? Io so che nella fase di mutualismo, Proudhon teorizzava sulla creazione di una banca centrale (che sostituiva lo stato - apparato) guidata dai lavoratori (proletariato) che emettesse credito senza interessi per finanziare il fabbisogno nazionale. Non so se è una cosa che possa assomigliare al concetto da te inteso... fammi sapere, grazie in anticipo.

coscienza critica ha detto...

Come dice giustamente anche Silvano Agosti, il denaro in sé è solo uno strumento che se viene utilizzato in senso morale ed etico serve ad agevolare gli scambi. In pratica, anziché portarsi addosso una pecora per barattarla con una capra, si utilizza uno strumento più pratico. Così è inteso il danaro in senso morale ed etico, quindi anarchico. Ma se il denaro viene gestito da un'organizzazione gerarchica, è ovvio che il vertice se ne serve per trarne tutti i profitti, ingannando sempre il popolo.

coscienza critica ha detto...

PS. siccome non ho mai letto quelle dichiarazioni di Bakunin, ti sarei grato di dirmi dove le hai lette, in quale libro. Ti ringrazio.

Anonimo ha detto...

Si, la definizione (o accenno) del mutualismo di proudhon lo puoi trovare su questo sito (http://www.uniurb.it/Filosofia/bibliografie/mutualismoproudhon.htm), scorri fino in fondo e troverai la parte interessata.


Però ancora una cosa, se la moneta viene fabbricata in casa propria (sempre se non ho capito male), non perde di valore, ci saranno parametri da adottare per la sua creazione? grazie.

coscienza critica ha detto...

Perché avevo in mente Bakunin? Era Proudhon. E sì, anche in questo caso il concetto di banca va inteso in maniera differente da come siamo abituati (come con il denaro). Se ogni cosa viene gestita senza gerarchie, ma in maniera orizzontale e dal popolo che prende tutte le decisioni, allora un luogo dove depositare i soldi diventa solo un luogo dove depositare i soldi e gestirli per il bene comune; tale bene necessita di crescita costante a seconda delle esigenze che seguono indirizzi e scopi solo umani, etici, morali. Nel link ho trovato anche il titolo del libro (che mi manca), quindi grazie.

Riguardo ai soldi autoprodotti, non possono perdere di valore, perché non dobbiamo pensare a un valore speculativo, come adesso, ma etico. Il danaro è insomma una sorta di contratto tra le parti che si sono messe d'accordo prima. E' più uno scambio di promesse che altro, perciò potrebbe anche non esistere, come non è esistito in alcune città della Spagna sempre nel 1936-37.

coscienza critica ha detto...

ah... se vuoi vedere i biglietti spagnoli disegnati a mano (originali) vai a questo link: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=459144341024&set=a.459133561024.240673.284002491024&type=3&theater

Anonimo ha detto...

Prego!

Credo di aver capito, e si, pure io sono dell'opinione che bisognerebbe cancellare ogni traccia del capitale, è la moneta -in quanto un simbolo primario per eccellenza- dovrebbe essere la prima a fare questa fine.

Se mi verranno altri dubbi, chiederò, per ora grazie del chiarimento.

coscienza critica ha detto...

Io penso che i dubbi bisogna farseli venire ragionando (e toccando con mano) su questo sistema che si chiama Stato, profondamente ingiusto in ogni settore, e di fronte al quale qualsiasi altro metodo di gestione sociale diventa un paradiso su cui fiondarsi. Comunque prego.

Luca ha detto...

a proposito dell'esempio della capra,penso che in una società "altra" difficoltà del genere possano essere superati semplicemente con mutua solidarietà e correttezza reciproca,scambiandosi beni d'uso anche non immediatamente,magari OGGI a me serve quella capra e mi viene data da una persona che fa affidamento sulla mia lealtà e sa che TRA UNA SETTIMANA di fronte alle sue richieste di,che so, un kg d'uva,se è nelle mie possibilità, non mi tirerò indietro. non vorrei sembrare come l'ingenuo che vede il mondo bello e rosa,devo dire che anche io non manco di diffidare del prossimo oggi come oggi,ma parlando di una società altra non penso si possa fare a meno di pensare anche ad un mutato approccio alla vita in generale,anche nei rapporti con il prossimo

coscienza critica ha detto...

L'anarchia parte dal presupposto naturale della fiducia. Studi precisissimi di antropologia dimostrano che l'essere umano libero è solidale, non aggressivo e diffidente. Lo diventa se vive in cattività. appunto. Poi esistono prove di cooperazione e di mutuo appoggio in tutto il mondo, dove appunto manca un governo o leggi imposte dall'alto. Chi fa le leggi da sé, in assemblea con gli altri, ha tutto l'interesse di mantenere il bene collettivo.

Anonimo ha detto...

Salve, come promesso.. mi è venuto un altro dubbio.

Mi potrebbe descrivere il ragionamento di proudhon per quanto riguarda l'inflazione e la deflazione della moneta (va bene anche un link, io non sono riuscito a trovare praticamente niente)? Mi piacerebbe sapere anche la sua opinione a proposito.

Poi le volevo chiedere un'altra cosa; la "meritocrazia" che di base è un concetto fascista, in questo sistema che importanza e che ruolo(vantaggi o svantaggi) tiene secondo lei?

La ringrazio per l'eventuale risposta.

coscienza critica ha detto...

Inflazione e deflazione sono logiche che si trovano soltanto nei sistemi capitalisti, dove la moneta è strumento di oppressione. In anarchia, ammesso che qualche comunità adotti la moneta, non si corrono questi rischi. La meritocrazia è un concetto che in anarchia si traduce semplicemente in 'competenza', quindi un insieme di competenze messe al servizio di tutti, senza quindi generare gerarchie. Se io sono competente in idraulica, e tu lo sarai in muratura, insieme possiamo costruire una casa, e il merito è di tutt'e due.
Cambiamo le logiche, ribaltiamole, e tutto funziona, come dimostrano le comunità anarchiche sparse nel mondo. E ripeto: è meglio porsi dubbi sul metodo statale (visto che compie solo enormi disastri da 3000 anni), che aspettare di notare una nuvoletta nera nel bel cielo azzurro anarchico per difendere il sistema e dire che l'anarchia non funziona.

Anonimo ha detto...

Grazie della spiegazione!
I dubbi sul sistema attuale? me li cerco pure di notte =)
Io voglio capire l'anarchia e tutte le sue correnti, e -come hai detto anche tu- non è materia di facile comprensione. Quindi chiedo, chiedo e mi informo.

Saluti, e a presto!

coscienza critica ha detto...

All'anonimo che si spaccia per anarchico.
Se tu fossi un anarchico (ma non lo sei neanche un po') sapresti che la natura crea tutto secondo la sua armonia, e sapresti anche 'i miglioramenti' di cui parli sono solo tue opinioni (e con che diritto una creatura della natura può criticare l'opera della natura?). Se tu fossi un anarchico (ma non lo sei neanche un po'), sparesti che nessuno -dal di fuori- ha il diritto di valutare ciò che una comunità decide per se stessa, e sapresti anche che una comunità anarchica decide anche di cambiare le cose che non le vanno più bene. In verità tu sei solo un fascista, e anche molto presuntuoso e ignorante, che al solo pensiero che esista una realtà come Christiania impazzisce e rosica. Tranquillo, ce ne sono tantissime altre nel mondo. E visto che si DEVONO trovare difetti (e chi lo ha stabilito? te la canti e te la suoni), prova a elencare i difetti dello Stato, se ti basta lo spazio.

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