mercoledì 27 marzo 2013

Francesco, perché non abolisci la 'dottrina della Scoperta'?

L'appello al papa lo rivolgono ben 500 mila nativi americani, i quali oggi sperano (è la parola giusta) che un gesuita a capo della chiesa cattolica abolisca questa legge che gronda sangue e sfruttamento sin dalla sua concezione, era il 1455, e il papa che l'ha voluta è stato Nicola V.
Che cosè questa 'dottrina della scoperta'? E' una legge autoritaria con la quale i cattolici si arrogano (oggi come ieri) il diritto di fare quello che vogliono dei territori 'scoperti' oltreoceano e dei suoi originari abitanti, previa presa di possesso coercitivo degli uni e degli altri. A causa di questa legge, infatti, i popoli nativi furono subito schiavizzati, sottomessi, depredati di tutto. Spade cattoliche e malattie europee fecero il cospicuo resto. Su cosa si basa questa legge molto evangelica, caritatevole e fraterna? Si basa sul concetto secondo cui -detta terra terra- 'io so io, e voi nun siete ncazzo', nel senso che questa legge ha consentito ai governi americani, dopo i primi colonizzatori, di non legittimare in alcun modo i pagani. In questo modo i cristiani, ma anche gli ebrei e i musulmani, si sono arrogati il diritto di colonizzare le terre e di opprimere tutti i nativi, dando così una forma legale al diritto di saccheggio e di tortura. E in tutte le cause giudiziarie, ovviamente, i nativi hanno sempre perso anche per colpa di questa legge.
Ora questi popoli nativi, mearvigliosi, molti ancora ingenui, rispettosi degli esseri viventi e della natura, sperano che un tizio di nome Francesco, dall'aspetto esteriore più sobrio ma con tutto il potere sempre in mano come i predecessori, riesca a essere degno del nome che si è argutamente scelto, e che possa onorare il Cantico di quell'altro Francesco, quello di Assisi, che inizia con 'laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature'. Sottolineiamo tucte.
Auguriamo a questi popoli che il loro secolare desiderio di libertà venga esaudito, e che quindi possano riottenere tutti i diritti, ma dobbiamo anche essere realisti. Come può un gesuita far torto ai gesuiti? E soprattutto, come può la chiesa concedere i beni e i diritti, se proprio il saccheggio di beni e diritti è stato per la ecclesia la fonte di ricchezza primaria proveniente da occidentes? Eppure... vogliamo anche essere provocatoriamente ottimisti, e lanciamo una proposta al papa: caro Francesco, se davvero vuoi essere povero (essere o sembrare?), restituisci ai nativi tutti i beni che la chiesa ha rubato oltreoceano, e anche le loro terre, e la loro dignità. Vedrai che l'operazione farà guadagnare molti punti alla chiesa, in tremenda crisi morale, o pensi forse che sia sufficiente mettersi al collo una croce di ferro (realizzata non certo dai preti) e togliere qualche paramento dorato dai corridoi dove le telecamere hanno libero accesso? Sì, forse basta questo alla ggente credulona.


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2 commenti:

Unknown ha detto...

Percepisco che nemmeno tu ci credi a questa flebile speranza. I predecessori sono stati sicuramente meno peggio di questo. Troppa demagogia vaticana in pochi giorni di papato dimostrano l'antico inganno, ma lo dimostrano a pochi, purtroppo. Ciao.

coscienza critica ha detto...

Caro Giorgio, ma come si fa a credere a questa messinscena vaticana? Un caro saluto a te, come sempre.

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