sabato 30 novembre 2013

Clément Duval


'Non sono un ladro, né un assassino, sono un ribelle. Non vi riconosco il diritto di interrogarmi, perché qui sono io l'accusatore. Accuso questa società matrigna e corrotta, in cui l'orgia, l'ozio e la rapina trionfano impuniti, e anzi venerati, sulla miseria e sul dolore degli sfruttati. Voi cianciate di furti, voi mi chiamate ladro come se un lavoratore che ha dato alla società trent'anni della sua avvilente fatica per poi non avere neppure il pane per sfamarsi, un cencio per coprirsi, un canile in cui rifugiarsi, potesse mai essere un ladro. Voi sapete bene che mentite, voi sapete meglio di me che è furto lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, che se al mondo vi sono dei ladri, questi vanno cercati tra coloro che, oziando, gozzovigliano a spese dei miserabili, i quali producono tutto, con le proprie mani martoriate. [...]
Io non tendo la mano a chiedere l'elemosina. Io pretendo che mi sia riconosciuto il diritto a riprendermi ciò che mi è stato tolto da una congrega di accaparratori, ladri e corrotti.
Non m'ingannate più. E, in cuor mio, non vi perdono'.

Clément Duval, 1887



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2 commenti:

cooksappe ha detto...

capisco! :D

(A) ha detto...

« AVVISO
-A voi borghesi ventruti e soddisfatti a voi gaudenti sfrontati che guazzate nell'orgia condannando alla fame e alla schiavitù i lavoratori pazienti e rassegnati;
-A voi! Hanno levato la fronte gli schiavi e, coscienti della loro forza, fieri della dignità riconquistata vogliono, la loro libertà, tutta la loro libertà;
Ma la libertà deglli umili e il vostro benessere si negano e si eliminano reciprocamente; Perché gli umili conquistino la lor indipendenza, voi dalla terra e dalla vita dovete essere posti al bando; e poiché ogni mezzo a voi è lecito, noi marceremo sulle vostre orme, dando le vostre fabbriche, le vostre proprietà, le vostre case alle fiamme;
Al rogo gli sfruttatori svergognati! al rogo i pretoriani dell'ordine! La stessa fiamma li avvolga, la stessa cenere li seppellisca, sì che il tanfo delle loro carogne non avveleni la società nuova dell'uguaglianza, della giustizia, dell'umanità;
Da ciascuno secondo le sue forze, a ciascuno secondo i suoi bisogni; Viva la rivoluzione sociale! »

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