Ci dicono che l'Europa rappresenti uno scudo contro le crisi economiche nazionali, ma a vedere la situazione greca non sembra di percepire tutta questa protezione da parte dell'UE. Le Nazioni europee hanno promesso aiuti alla Grecia, ma la Germania frena, la crisi ellenica continua inesorabile e i cittadini sono ogni giorno più esasperati. Gli scioperi e le proteste sono all'ordine del giorno. Quale scudo europeo?
Ora giunge questa notizia: se la Grecia vuole degli aiuti economici, dovrà attuare una politica di austerity. Ancora? Così il governo greco è stato gentilmente invitato a operare ulteriori tagli, praticamente su tutto. Che senso ha distruggere ulteriormente una cosa per poi ricevere quel tanto di soldi per rimetterla nelle condizioni attuali?
Noi siamo piuttosto pratici, perciò non ci addentriamo nei meandri dei calcoli e delle strategie di settore, ma se possiamo fare un esempio banale su quel che sta avvenendo tra Grecia e UE, allora ci viene in mente una metafora, un bimbo (Grecia) al quale occorre un certo budget per riparare i freni della sua bicicletta; il papà del bimbo (Europa) dice che i soldi per riparare i freni arriveranno soltanto dopo che il figlio sarà caduto altre 100 volte e dopo che la bici avrà anche le gomme bucate. Bene -dice il figlio- allora buco le gomme e vado a frantumarmi le ossa, così dopo avrò i soldi per i freni. E le gomme bucate? E le ferite? Quelle rimangono, ma vuoi mettere che freni!
Perciò non riusciamo davvero a comprendere questo celeberrimo ruolo protettivo dell'Europa. Ma è certo colpa della nostra ignoranza in materia economica, non c'è dubbio. Fattostà che da troppo tempo in Grecia si respira aria di rivolta civile, ogni mese la tensione si acuisce e nei prossimi giorni non si sa bene con quanta rabbia i cittadini scenderanno in strada. Intanto i sindacati greci occupano persino il Ministero del Lavoro (i nostri sindacati, invece...).
Molti potrebbero dire che è colpa del governo greco che non sa gestire l'economia interna, in tal caso, a maggior ragione, l'Europa dovrebbe spingere verso un cambio della guardia, anziché proteggere Papandreu e la sua scriteriata politica. Ma fino a che punto l'Europa può intromettersi negli affari dei governi nazionali? Alla fine, osservando la Grecia, è più che lecito chiedersi a cosa davvero possa servire l'Europa.
A proposito di questioni estere, ci sono segnali estremamente interessanti (nel bene o nel male) che giungono da varie parti: in Ungheria vince la destra e per quanto riguarda le prossime elezioni d'oltre Manica, potete leggere questo articolo. Anche la Germania è prossima alle elezioni regionali, i cittadini della Renania settentrionale-Vestfalia non vogliono aiutare molto la Grecia ed è forse questo il motivo per cui la Merkel frena sugli aiuti. Tutta strategia politica, altro che soliderietà e filantropia europea!
Ora giunge questa notizia: se la Grecia vuole degli aiuti economici, dovrà attuare una politica di austerity. Ancora? Così il governo greco è stato gentilmente invitato a operare ulteriori tagli, praticamente su tutto. Che senso ha distruggere ulteriormente una cosa per poi ricevere quel tanto di soldi per rimetterla nelle condizioni attuali?
Noi siamo piuttosto pratici, perciò non ci addentriamo nei meandri dei calcoli e delle strategie di settore, ma se possiamo fare un esempio banale su quel che sta avvenendo tra Grecia e UE, allora ci viene in mente una metafora, un bimbo (Grecia) al quale occorre un certo budget per riparare i freni della sua bicicletta; il papà del bimbo (Europa) dice che i soldi per riparare i freni arriveranno soltanto dopo che il figlio sarà caduto altre 100 volte e dopo che la bici avrà anche le gomme bucate. Bene -dice il figlio- allora buco le gomme e vado a frantumarmi le ossa, così dopo avrò i soldi per i freni. E le gomme bucate? E le ferite? Quelle rimangono, ma vuoi mettere che freni!
Perciò non riusciamo davvero a comprendere questo celeberrimo ruolo protettivo dell'Europa. Ma è certo colpa della nostra ignoranza in materia economica, non c'è dubbio. Fattostà che da troppo tempo in Grecia si respira aria di rivolta civile, ogni mese la tensione si acuisce e nei prossimi giorni non si sa bene con quanta rabbia i cittadini scenderanno in strada. Intanto i sindacati greci occupano persino il Ministero del Lavoro (i nostri sindacati, invece...).
Molti potrebbero dire che è colpa del governo greco che non sa gestire l'economia interna, in tal caso, a maggior ragione, l'Europa dovrebbe spingere verso un cambio della guardia, anziché proteggere Papandreu e la sua scriteriata politica. Ma fino a che punto l'Europa può intromettersi negli affari dei governi nazionali? Alla fine, osservando la Grecia, è più che lecito chiedersi a cosa davvero possa servire l'Europa.
A proposito di questioni estere, ci sono segnali estremamente interessanti (nel bene o nel male) che giungono da varie parti: in Ungheria vince la destra e per quanto riguarda le prossime elezioni d'oltre Manica, potete leggere questo articolo. Anche la Germania è prossima alle elezioni regionali, i cittadini della Renania settentrionale-Vestfalia non vogliono aiutare molto la Grecia ed è forse questo il motivo per cui la Merkel frena sugli aiuti. Tutta strategia politica, altro che soliderietà e filantropia europea!
9 commenti:
Il commento di Chiara di Notte - Klára:
Allora, un paio di considerazioni. La prima riguarda l'Ungheria, che conosco bene in quanto ho votato. Puoi trovare le mie considerazioni nel mio blog.
Per quanto, invece, riguarda la situazione Greca e dell'UE in generale, e' tutto giusto cio' che dici, cioe' che l'Europa e' un grande bluff. Pero' c'e' anche da fare un parallelismo con la situazione italica in vista del "federalismo" prossimo venturo.
Cosa non e' la Grecia se non il "meridione" d'Europa?
E non viene da pensare quando il ministro Frattini fa parte di quell'area politica che vorrebbe il federalismo in Italia (quindi ognuno per se'), in Europa invece e' "molto preoccupato" perche la Germania frena sulla Grecia?
Se l'Italia non fosse sull'orlo del fallimento, il ministro Frattini, fra una vacanza alle Maldive e l'altra, direbbe sempre che e' giusto che la Germania dia i soldi alla Grecia?
@ Chiara di notte
Anzitutto grazie. Abbiamo dovuto inserire il commento in questo modo, poiché il tuo testo conteneva un link (del tuo post). Dirai... che problema c'è? Tempo fa un lettore ha lasciato un proprio link e da allora il blog continua a ricevere spam di ogni sorta. Così abbiamo deciso di non accettare più link nei commenti.
Per rispondere al tuo commento, diciamo che la posizione dell'Italia (Frattini) è simile a quella della Spagna, il che la dice lunga ed hai perfettamente ragione.
Io vedo l'Unione Europea come una federazione di banche e non di popoli; per tanto la Grecia in una organizzazione simile è come l'operaio ferito in cantiere che si vede negato in risarcimento dalla sua assicurazione xkè non portava il casco... che avrebbe dovuto fornirgli la ditta. Non possiamo aspettarci un comportamento diverso quando si entra a far parte di una società fondata sul principio del profitto.
P.s
Vi ringrazio per aver linkato il mio post sulle elezioni inglesi. Molto onorato.
@ sytry82
Anche io penso la stessa cosa e la tua metafora dell'operaio calza.
Ps. grazie a te del contributo
Vorrei fare un paio di considerazioni non molto tecniche ma semplicemente di buonsenso. Purtroppo lasciatemi dire che l'articolo sembra volere screditare a tutti i costi l'europa, che di pecche ne ha tantissime, ma non in questo caso. Uno Stato funziona circa come una persona...a fine mese noi abbiamo un'entrata che è lo stipendio, e abbiamo delle uscite, che sono i nostri consumi. Uno stato funziona analogamente, ha delle entrate, che sono le tasse e delle uscite che sono le spese per servizi. Quando uno stato, come una persona, spende più di quel che guadagn, deve ricorrere al mercato del debito; ovvero va in banca e chiede soldi a prestito. Una persona ci compra la macchina, uno Stato ci costruisce le autostrade. Lo stato va sul mercato internazionale e chiede soldi in prestito, le banche glieli danno di certo non come beneficienza, ma glieli danno valutando le possibilità di avere quei soldi indietro. La Grecia ha mentito alle banche e all'europa falsificando bilanci e sprecando una marea di soldi con un sistema statale che brucia soldi troppo velocemente...è ovvio che una persona come uno stato non possono continuare a spendere soldi a fondo perduto per molto tempo, perchè si arriva al punto in cui nessuno te li vuole più prestare visto che le probabilità di non vederseli restituiti aumentano pian piano.
L'Europa non ha nessuna colpa e non si è assolutamente comportata male, ha semplicemente detto che, gli stati membri saranno lieti di aiutare la Grecia e comprare le loro obbligazioni a patto che la Grecia sia in grado di restituire i prestiti in futuro. Proprio perchè fortunatamente l'Europa esiste, La BEI, gli stati memberi e le banche degli stati membri acconsentiranno a tale prestito, cose che se la Grecia fosse stata uno stato a se non sarebbe mai successa.
Visto che a voi piaciono gli esempi ve ne propongo io uno, più sensato del vostro.
Vado a fare un giro in macchina...sfiga vuole che il radiatore è bucato e perde acqua...gliela rimetto, faccio 5 km e il radiatore e' vuoto di nuovo..cosa faccio?? Continuo a riempire il radiatore ogni 5km sapendo che l'acqua uscirà dal foro, o prima di metterci ancora dell'acqua mi fermo a riparare il foro del radiatore????
Concordo con il commento di Anonimo. Penso che alcuni Paesi del sud dell'Europa abbiano il seguente problema strutturale: la corruzione. In questo, la stampa paragona la Grecia all'Italia. A causa del sistema del clientelismo, le menti migliori sono costrette a “riparare” all'estero, (salvo quando non si tratti di una scelta), e ciò significa impoverire il paese, fino al fallimento. Non è quello che sta accadendo all'Italia? Penso che, per questi Stati, la partecipazione all'Unione europea sia l'ultima speranza prima di essere declassati a paesi del terzo mondo. Il governo dell'Europa, in particolare quello della Germania, è quello che ci sarebbe utile ma che non abbiamo avuto (o non abbiamo meritato). Forse quando il governo dell'Unione parla di risanamento intende parlare innanzitutto della lotta alla corruzione, e per questo non possiamo contare sulla nostra classe dirigente, ma soltanto su noi stessi. A tale riguardo alcuni politici di lungo corso, che sono responsabili del fallimento del nostro Paese, addirittura disdegnano la partecipazione all'Unione europea. Pensando sempre all'Italia, ad es., mi fa rabbia sentire la nostra classe politica (tutta) parlare di piani straordinari per il Sud, facendo intendere ulteriori interventi assistenziali. È come dire ad una persona “Sei deficiente”, a furia di dirglielo la persona si convince di esserlo realmente. L'unica cosa che il Meridione dell'Italia ha bisogno è la decapitazione della “Politica & Crimine S.p.A.”, che lo Stato ha contribuito ad alimentare (sin dall'Unità). I paesi defraudati delle proprie originarie ricchezze e ridotti ad una condizione di arretratezza, come il Sud (ma penso che l'esempio possa calzare anche per altri contesti, forse anche per la Grecia) , hanno bisogno di quello che la politica italiana non farà mai: il potenziamento dei poteri e delle risorse per la Magistratura e per le forze dell'ordine.
Sgominare la criminalità e le clientele è il passo necessario per il risanamento: forse questo ci sta chiedendo effettivamente l'Unione europea, ma i nostri governanti interpretano il risanamento apportando tagli agli investimenti (vedi scuola, cultura, ricerca, Ordine giudiziario).
MT dice bene.....sgominare la criminalità e le clientele è il passo necessario per il risanamento....ma come, quando da una parte si catturano boss e dell'altra la mafia ed il malaffare siedono sugli scranni del parlamento, o sono infiltrati nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni ed ancora in tutti i tipi di istituzioni? Siamo ad un punto che sembrerebbe di non ritorno...chi di costoro che pretende di rappresentarci essendo colluso o corrotto,si attiverebbe per far pulizia? Dovremmo esser noi cittadini onesti a pretenderlo, anche per salvare il nostro paese dal declino e di conseguenza noi stessi...il guaio è che non si riesce a trovare il modo!
Mietta
Ciao e buongiorno a tutti!
Mah! Che dire?
Certo è che in questi ultimi anni, in Italia si sono inflitti colpi tremendi alla criminalità organizzata.
Cattura di boss di prima grandezza, confisca e sequestro di immensi patrimoni che tolgono liquidità e ossigeno alle varie organizzazioni criminali.
Da che ho memoria, non ho ricordo di simili risultati in passato e ciò mio avviso significa che forse qualcosa sta funzionando.
La mafia e il malaffare sugli scranni del Parlamento e poi più giù fino ai consigli comunali?
Da che ho memoria il malcostume ha sempre dilagato nelle nostre istituzioni.
Illustri parlamentari appartenenti ad ogni schieramento politico ed eletti con i NOSTRI voti, una volta con il culo al caldo, si sono fatti abbondantemente i fatti loro e delle rispettive famiglie.
Bisognerebbe fare come è stato fatto con quel senatore del PD di cui non ricordo il nome. Appena scoperto e subito (quasi) costretto a dimissionarsi e messo in galera.
Sitry82 parlando della questione greca fa sarcasticamente riferimento alla società fondata sul principio del profitto.
Posso far rispettosamente notare che dall'età della pietra e fino ai giorni nostri, è stato proprio il principio del profitto a far andare avanti il mondo?
In quei paesi dove si è avuto la pretesa di abolire il concetto del propfitto inteso come giusto riconoscimento alle capacità del singolo, le cose non sono andate propriamente bene. E' sotto gli occhi del mondo la fine miseranda dell'utopia comunista nei paesi dell'est.
Semper ad majora ragazzi!!!
E' vero che il malaffare e la corruzione non sono fenomeni recenti,ma certo in questi ultimi anni i casi si sono moltiplicati come metastasi. La mafia non si può combattere solo arrestando alcuni dei capi, tolti quelli ne avanzano altri e forse sempre più agguerriti perchè ora, come nel film "il padrino", hanno studiato insinuandosi in ambiti prima impensabili....bensì andando alle radici, educando la gente alla legalità e dando a quelle terre possibilità di svilupparsi,il diritto alla salute ed al lavoro finora appannaggio proprio della mafia. Insomma, occorre togliere la necessità di chiedere favori al padrino di turno, quello che ti trova il lavoro in Comune o la possibilità di una TAC il giorno dopo.C'è l'associazione Libera, cui darò il mio 5xmille, che sta facendo cose ottime...queste iniziative dovrebbero moltiplicarsi...che piacere trarre ottimi prodotti e per mano dei giovani dalle terre di quei fetosi.
Mietta
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