Si tratta di un blog che vuole raccogliere le testimonianze di coloro che hanno subìto la privazione della libertà, attraverso la pena detentiva. In questo blog, per mezzo dei commenti, gli ex detenuti sono invitati a denunciare e a descrivere le violenze e i soprusi ricevuti (o che hanno visto compiere) all'interno dei penitenziari. Ma non solo gli ex detenuti. Il blog, infatti, accoglie anche le testimonianze dei familiari dei detenuti e di coloro che sono stati incarcerati per un errore giudiziario. Quanti di loro sono stati usati come capri espiatori e poi neppure risarciti?
Alla luce di quanto è recentemente accaduto al povero Stefano Cucchi (ma anche ai mille altri casi rimasti anonimi e privi di giustizia), ci sembra doveroso dare il giusto peso e visibilità alle vicende carcerarie che denunciano una condizione di schiavitù e/o di oppressione fisica e psicologica.
All'inizio eravamo un po' dubbiosi di fronte a questa iniziativa, poiché pensavamo alla possibile difficoltà emotiva di colui che avrebbe raccontato tristi episodi carcerari, ma ha prevalso il senso di dignità, di giustizia e di onore dovuto a tutte le vittime del sistema carcerario. Ed è sulla base di questi stessi valori che esortiamo i denuncianti a raccontare la loro personale tragedia dietro le sbarre.
A chiunque voglia parlare della propria esperienza si garantisce l'assoluto anonimato, a meno che il denunciante non voglia firmarsi con il proprio vero nome. Si potrà perciò lasciare un commento anche in forma anonima, oppure scegliere un proprio nick (soprannome).
Aiutiamo l'opinione pubblica a conoscere quel che davvero succede dentro i penitenziari. Grazie.
Alla luce di quanto è recentemente accaduto al povero Stefano Cucchi (ma anche ai mille altri casi rimasti anonimi e privi di giustizia), ci sembra doveroso dare il giusto peso e visibilità alle vicende carcerarie che denunciano una condizione di schiavitù e/o di oppressione fisica e psicologica.
All'inizio eravamo un po' dubbiosi di fronte a questa iniziativa, poiché pensavamo alla possibile difficoltà emotiva di colui che avrebbe raccontato tristi episodi carcerari, ma ha prevalso il senso di dignità, di giustizia e di onore dovuto a tutte le vittime del sistema carcerario. Ed è sulla base di questi stessi valori che esortiamo i denuncianti a raccontare la loro personale tragedia dietro le sbarre.
A chiunque voglia parlare della propria esperienza si garantisce l'assoluto anonimato, a meno che il denunciante non voglia firmarsi con il proprio vero nome. Si potrà perciò lasciare un commento anche in forma anonima, oppure scegliere un proprio nick (soprannome).
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