Questa è l'Italia del panem et circenses. E' l'Italia dei figli col colletto bianco fuori dal maglioncino che dànno fuoco ai clochards, per noia.
Questa è l'Italia dell'8 settembre, del 25 aprile, del 2 novembre, del 2 giugno... e che dimentica troppo in fretta quel che ci sarebbe da ricordare ogni minuto.
Questa è l'Italia del cannolo e dello strudel, del babà e del torrone. E' l'Italia dei bocconi amari!
Questa è l'Italia che vota i suoi aguzzini e che li difende.
Questa è l'Italia dei bambini seduti davanti alla tv che sognano tette e culi, nemici da uccidere e calciatori da imitare.
Questa è l'Italia della mafia nel governo, della mafia nel midollo. E' l'Italia del 'chi ti manda'?
Questa è l'Italia della messa alla domenica e del 'chi se ne frega'. E' l'Italia del teatro permanente.
Questa è l'Italia del 'volemose bene' e del 'ma chi te conosce, aò?'
Questa è l'Italia degli Agnelli (e dei lupi), dei Benetton e degli Armani e che non si cura della miseria.
Questa è l'Italia dello Stato Vaticano e dei soldi a San Marino.
Questa è l'Italia delle 20 regioni e delle 110 province, dei mille dialetti e dell'unica chiesa. E' l'Italia delle macerie di periferia, delle proprietà private e dei recinti per le galline.
Questa è l'Italia dei referenda dimenticati, delle leggi ad personam e dell'indignazione a convenienza.
Questa è l'Italia del 'canta che ti passa'.
Questa è l'Italia del Ponte dei Sospiri, dove la sofferenza si fotografa.
Questa è l'Italia degli ignoranti che vogliono insegnarti il come si fa. E' l'Italia dei banchieri e dei consigli. E' l'Italia dai mille volti contraddittori che non ha mai saputo imparare dalla propria storia.
Questa è l'Italia del cenone di capodanno, del brindisi di mezzanotte e del trenino a ritmo di samba.
Auguri, Italia! Auguri ai nuovi poveri, ai disoccupati, ai cassintegrati, ai diseredati, agli emarginati, ai ricoverati, ai detenuti, agli anziani negli ospizi, agli orfani, a chi non può festeggiare, a chi non vuole festeggiare, a chi non ha più casa, a chi non ha più niente, neppure un amico a cui dire 'auguri'.
immagine: 'Le piazze d'Italia' (Ali Hassoun - 2008)
Questa è l'Italia dell'8 settembre, del 25 aprile, del 2 novembre, del 2 giugno... e che dimentica troppo in fretta quel che ci sarebbe da ricordare ogni minuto.
Questa è l'Italia del cannolo e dello strudel, del babà e del torrone. E' l'Italia dei bocconi amari!
Questa è l'Italia che vota i suoi aguzzini e che li difende.
Questa è l'Italia dei bambini seduti davanti alla tv che sognano tette e culi, nemici da uccidere e calciatori da imitare.
Questa è l'Italia della mafia nel governo, della mafia nel midollo. E' l'Italia del 'chi ti manda'?
Questa è l'Italia della messa alla domenica e del 'chi se ne frega'. E' l'Italia del teatro permanente.
Questa è l'Italia del 'volemose bene' e del 'ma chi te conosce, aò?'
Questa è l'Italia degli Agnelli (e dei lupi), dei Benetton e degli Armani e che non si cura della miseria.
Questa è l'Italia dello Stato Vaticano e dei soldi a San Marino.
Questa è l'Italia delle 20 regioni e delle 110 province, dei mille dialetti e dell'unica chiesa. E' l'Italia delle macerie di periferia, delle proprietà private e dei recinti per le galline.
Questa è l'Italia dei referenda dimenticati, delle leggi ad personam e dell'indignazione a convenienza.
Questa è l'Italia del 'canta che ti passa'.
Questa è l'Italia del Ponte dei Sospiri, dove la sofferenza si fotografa.
Questa è l'Italia degli ignoranti che vogliono insegnarti il come si fa. E' l'Italia dei banchieri e dei consigli. E' l'Italia dai mille volti contraddittori che non ha mai saputo imparare dalla propria storia.
Questa è l'Italia del cenone di capodanno, del brindisi di mezzanotte e del trenino a ritmo di samba.
Auguri, Italia! Auguri ai nuovi poveri, ai disoccupati, ai cassintegrati, ai diseredati, agli emarginati, ai ricoverati, ai detenuti, agli anziani negli ospizi, agli orfani, a chi non può festeggiare, a chi non vuole festeggiare, a chi non ha più casa, a chi non ha più niente, neppure un amico a cui dire 'auguri'.
immagine: 'Le piazze d'Italia' (Ali Hassoun - 2008)
2 commenti:
questa è l'Italia che deve cambiare perchè non dobbiamo più vergognarci di essere italiani, non ce lo meritiamo.
QUESTA E` INVECE L`ITALIA CHE MI FA VERGOGNARE DI ESSERE ITALIANO.....FOTTUTI IMBECILLI....BEL BLOG TI SEGUO
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