mercoledì 9 dicembre 2009

C'era una volta il pubblico televisivo e una coscienza critica

Che fine ha fatto il pubblico nelle trasmissioni televisive? Non fraintendete, fisicamente esiste -là dove previsto- ma a che serve? Serve soltanto ad applaudire e, il più delle volte, a comando. Oggi il pubblico degli studi televisivi riassume totalmente il rapporto tra tv e cittadino, un rapporto di assoluta sudditanza. Sì perché un pubblico in studio che non partecipa (o peggio, che partecipa passivamente, pilotato), è sostanzialmente uno spettatore, ben felice di esserlo, perché -dice il pubblico in studio- 'sono contento, ho passato una giornata diversa (?!) e ho potuto vedere dal vivo le star' (!!!). Ora, ci rendiamo conto del grado di inutile e pericolosa sudditanza?
Il rapporto tv-pubblico (televisivo o domestico) è uno dei temi disertati dai programmi di 'approfondimento' televisivo e non a caso. Qual è il rischio a parlarne? Il rischio è quello che possa emergere il quadro desolante di una società presa al guinzaglio della televisione e dal suo star system. Il rischio è anche quello di far conoscere la subdola strategia di comunicazione che sta alla base della televisione: un rapporto schiavo-padrone (Pier Paolo Pasolini docet), dove lo schiavo è davvero tale e quindi non si azzarda neppure a combattere il suo padrone, anzi, lo difende a spada tratta (Silvano Agosti docet). Ma il pericolo più grande è quello di far prendere coscienza di questa sudditanza. Diononvoglia! Ma noi siamo qui per questo.
Noi ci ricordiamo, invece, dei tempi in cui il pubblico in studio era attivo, partecipava alla discussione, poneva domande improvvisate agli ospiti, applaudiva convinto o contestava. Tempi lontani, come quelli di 'Speciale per voi', dove i cantanti venivano interrogati dal pubblico, giudicati, criticati anche negativamente. C'era una coscienza collettiva che premeva. Poi un giorno qualcuno ha detto 'no, il pubblico non deve più parlare'!. Già, proprio così: meglio avere un pubblico-scimmietta da circo!
Ma quando è avvenuto questo passaggio? Noi ce lo ricordiamo. E' stato durante un 'Fantastico' condotto da Celentano negli anni '80 (forse Fantastico 8). Nel corso di una delle prediche del molleggiato contro l'uccisione degli animali per farne pellicce, a un certo punto uno del pubblico chiese il microfono e milioni di telespettatori poterono ascoltare il rimprovero di questo giovane rivolto a Celentano: 'mi scusi, ma lei che predica così bene contro l'uccisione di animali, come mai indossa stivaletti e cintura di pelle'? Ricordiamo anche l'imbarazzo e le parole di Celentano. Da quel preciso momento, fu deciso che la libertà di parola al pubblico televisivo dovesse essere bandita. Solo la parola, ben inteso, il corpo non pensante continua ad applaudire a tutte le scemenze proferite. E semmai qualcuno del pubblico osasse anche fare una smorfia di dissenso, state certi che non verrà mai ripresa da alcuna telecamera.
E ora godetevi Berlusconi nel brevissimo video qui sotto e capirete ancora meglio:
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4 commenti:

Vito ha detto...

Questa storia di uno spettatore che mette in imbarazzo il conduttore è davvero straordinaria, non la sapevo ma è possibile trovare qualche video su internet? Secondo me sarebbe davvero interessante diffonderla... cmq il massimo è Ballarò dove ogni politico porta il proprio pubblico e addirittura vengono studiate le posizioni e gli spettatori/militanti devono annuire o dissentire con l'espressione a seconda di ciò che accade...

coscienza critica ha detto...

Vito, abbiamo cercato il video per ore... mi spiace. L'esempio di Ballarò è calzante, ma c'è molto peggio (come sai). Ciao.

Lucien ha detto...

La claque sempre a disposizione: ce l'ha insegnato lui; appena emerge solo un briciolo di dissenso mostrano il loro vero volto, cioè quello di despoti fascistoidi e megalomani. Ma avete visto la trasformazione di Brunetta dalla Bignardi qualche mese fa dal momento in cui lei lo incalzava con domande un po' critiche?
C'è gente a cui il potere e la televisione danno alla testa.

yellow ha detto...

quel tonto di Celentano scrisse anche qualcosa contro la caccia ed il giorno dopo i cacciatori d' Italia volevano spellarlo vivo...quella fu l'unica volta che disse qualcosa di sensato cmnq la si metta la tivu va buttata in piazza. si salva solo rai tre( fino a quando?)

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