mercoledì 20 gennaio 2010

'il più grande laboratorio culturale e civile del Paese'

Avete notato le virgolette nel titolo? Si tratta di un'affermazione relativa al ruolo della televisione pubblica in Italia, pronunciata da Sergio Zavoli (nella foto), presidente della Commissione di vigilanza della Rai. L'ha pronunciata ieri, 19 gennaio 2010, in occasione del seminario vigilanza a tutela del servizio pubblico televisivo. Secondo Zavoli, quindi, la Rai è 'il più grande laboratorio culturale e civile del Paese'.
Adesso, per cortesia, che nessuno si mostri più nei salotti televisivi a dire che la tv non ha carattere formativo! Dopo questa dichiarazione di Zavoli, nessuno ha più il diritto di dire che la tv è solo una scatola elettronica alla quale il pubblico dà un proprio significato, una propria connotazione. Nessuno deve più dire che la tv è lo specchio della società! Le parole di Zavoli sono chiarissime, ma le traduciamo per i meno attenti: la Rai costruisce giorno per giorno la cultura dell'Italia, quindi la società civile tutta!
Non è che avessimo dubbi in proposito, sia chiaro, anzi... lo abbiamo sempre affermato, il problema sussiste quando ci si domanda quale tipo di cultura sia quella offerta dalla tv (pubblica e privata). Ma procediamo con ordine. La televisione è davvero lo specchio della società? La Rai si limita davvero a restituire soltanto l'immagine del Paese? Assolutamente no, se non in un grottesco gioco di rimbalzo, per cui ciò che essa mostra è il risultato della sua formazione. Infatti non basta vedere in tv gli stessi nostri atteggiamenti, gli stessi nostri gusti, gli stessi nostri vestiti per dire che la tv è lo specchio della società. Se ad esempio mi accorgo che quell'attore, in quella fiction, possiede il mio stesso cellulare, non devo pensare che sia stato lui a copiare me, bensì io a copiare quello che la tv mi impone di acquistare con la sua propaganda (il verbo imporre non è scelto a caso).
Ma le affermazione di Zavoli spingono il discorso anche sul piano sociopolitico. Se la tv costruisce cultura e civiltà, allora non possiamo più domandarci se il baratro culturale in cui ci troviamo oggi, nonché il basso grado di inciviltà in cui siamo caduti, siano da imputare al ruolo della tv; non possiamo chiedercelo perché oggi ne abbiamo la certezza, proprio grazie alle parole di Zavoli.
Esiste anche la cultura della non-cultura e anche quella del plagio e forse Zavoli si riferiva a questi casi. Infatti, come chiamare la reiterata censura delle notizie nei telegiornali (Minzolini in testa), se non -appunto- non-cultura? E come chiamare la subdola (ormai anche palese) propaganda governativa presente in ogni trasmissione, in ogni accurata scelta dei palinsesti, in ogni montaggio video, in ogni scelta redazionale? Noi la chiameremo limpidamente cultura del plagio! Beh, se la tv è 'il più grande laboratorio culturale e civile del Paese', non ci stupisce il fatto che le nuove (ma anche no) generazioni abbiano in mente prevalentemente telefonini, palloni e culottes. Se poi Zavoli vuole dirci che i telefonini, i palloni e le culottes sono gli elementi base del suo 'laboratorio di cultura'... prendiamo atto del suo concetto di cultura. E che nessuno osi ancora dimostrare che esistono programmi culturali, perché l'azione della tv sulle coscienze non si misura con i palinsesti settimanali, bensì attraverso il loro subdolo e inesorabile lavoro nel lungo termine.
A chi è affidata la vera cultura in tv, oggi? Ai Minoli? Alle Clerici? Ai Minzolini? Ai Cucuzza? Ai Marzullo? Ai Vespa? Con tutto il rispetto: il risultato di questo 'grande laboratorio culturale e civile' lo abbiamo tutti sotto gli occhi! (video 1) (video 2) (è già abbastanza così).

PS. ...e cambiare canale non serve a niente.

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6 commenti:

yellow ha detto...

devo dire che mi sono fatto una bella cultura cinematografica negli anni settanta seguendo il film del lunedi: Marlene Dietrich, Greta Garbo, Frank Capra, Hitchcock, e serie intere degli anni 50.
per non parlare dei nostri sceneggiati a partire dall'Odissea commentata da Ungaretti su su fino Al segno del comando e Ritratto di donna velata e cosi via.
Un momento per sognare e anche per imparare.
Punto.
Adesso con Minzolini &C. mi scappa da ridere, meglio un libro sul divano.
La società è cambiata ed anche la tivu da maestra è diventata una finestra delle realtà distorte e dei bisogni fittizi che imbambola lavandogli il cervello.
Ciao.

yellow ha detto...

devo dire che mi sono fatto una bella cultura cinematografica negli anni settanta seguendo il film del lunedi: Marlene Dietrich, Greta Garbo, Frank Capra, Hitchcock, e serie intere degli anni 50.
per non parlare dei nostri sceneggiati a partire dall'Odissea commentata da Ungaretti su su fino Al segno del comando e Ritratto di donna velata e cosi via.
Un momento per sognare e anche per imparare.
Punto.
Adesso con Minzolini &C. mi scappa da ridere, meglio un libro sul divano.
La società è cambiata ed anche la tivu da maestra è diventata una finestra delle realtà distorte e dei bisogni fittizi che imbambola lavandogli il cervello.
Ciao.

coscienza critica ha detto...

@ yellow
Usare la tv per vedere i film va quasi bene. Certo... oggi con don Matteo si rischia quasi l'infarto ed è preferibile uno sceneggiato come 'Ritratto di donna velata'.
Ma l'approfondimento culturale che manca o è del tutto distorto, come le notizie.
Ciao :-)

Aries 51 ha detto...

Vero. La RAI costruisce giorno per giorno. Peccato che per costruire utilizzi lo stesso materiale con cui si trastulla lo stercoraro.

Cannibal Kid ha detto...

susy la truzza uahaaha

ma questo zavoli quanti anni ha? 150??

coscienza critica ha detto...

Commento di Arturo Paleni, inviatoci via mail e che pubblichiamo dietro suo consenso:

'avrei concluso il messaggio (di cui condivido ogni riga) con l'invito a buttarlo il televisore.
Questo a qualcosa serve.
cordiali saluti
Arturo Paleni'

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