venerdì 25 giugno 2010

30 giugno, riparte il movimento NO-PONTE. La parola agli abitanti di via Circuito

L'affare del ponte sullo stretto si era fermato in seguito alla farsa dell'attentato a Berlusconi, ma evidentemente il progetto (che in realtà, quello definitivo, ancora non esiste) non vuole essere cancellato. Se ne sono accorti gli abitanti di via Circuito, a Messina, i quali hanno preso d'assalto la trivella che ha cominciato il carotaggio proprio in quella via, senza neppure avvisare i cittadini. La zona di via Circuito non è fatta di baracche -come qualcuno vuol fare intendere- ma di vere case. Esiste un quartiere, gente che ci vive, che ci lavora. La trivella sonda il terreno per un possibile impianto di un pilone, a 200 metri dalle case!
Ma è tutto che non quadra in questo scriteriato progetto. Anzitutto il progetto stesso. Si sono sbandierati ben 40 mila posti di lavoro, ma è una menzogna colossale come il ponte, poiché i posti di lavoro saranno 3.500, di cui la metà assegnati ad operai del nord (lo ammette lo stesso Eurolink, il general contractor). Riguardo al trasporto delle merci che con il ponte -dicono- migliorerebbe, in realtà è già ben dirottato sulle navi, le ferrovie non se ne occupano più, se non marginalmente, ormai.
Il sud, ma anche tutta l'Italia, non ha bisogno di opere faraoniche, ma di risanamento dei servizi già esistenti. Provino piuttosto a risanare le strade e le ferrovie, le condutture idriche, si proceda piuttosto a garantire ai siciliani l'erogazione quotidiana dell'acqua, si provveda a migliorare i servizi, i trasporti urbani. Si costruiscano ospedali, centri sportivi e culturali, si investano soldi per la tutela del patrimonio artistico ed il suo rilancio. Si proceda a risollevare le sorti degli alluvionati di Giampilieri (che sono stati dimenticati dal governo e dai media). Invece no, questi problemi sembra che non esistino. Sembra, appunto.
Ma quale ponte? Rendiamoci conto: se per il G8 della Maddalena si è scoperchiato un pentolone di malaffare enorme, potete immaginare il lerciume che già esiste dietro l'affare ponte? Mafia e governo (che è la stessa cosa) hanno già teso la rete nel mare dello stretto, un mare pescosissimo di soldi sporchi, un mare inquinato dal malaffare. Questo ponte è un regalo alla mafia, oltre che una velleità del tutto berlusconiana, ridicola e nociva.
Giorno 30 giugno 2010 ci sarà una mobilitazione per dire NO al progetto del ponte. Tutti sono invitati all'Università degli Studi di Messina, dalle ore 12 alle 14. Questo ponte non s'ha da fare, sono ben altre le priorità. E poi... lasciamo la parola agli abitanti di via Circuito:





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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Conosco Messina che è già una città degradata, conosco i quartieri poveri e senza servizio alcuno...neanche i bus di collegamento.L'acqua è ad orario, la città abbandonata e senza lavoro,per non parlare della manutenzione delle strade...Costruito il ponte (che mai si farà, a mio parere)dovrebbero sventrare la città per costruire sottopassi e strade di collegamento che finirebbero su strade od autostrade al degrado.Ma di che ciancia 'sto omuncolo? Vuol passare alla storia come un faraone, quello che ha costruito un prodigio di ingegneria? Io spero che i siciliani si oppongano..e del resto mi sembra che abbiano manifestato già la loro contrarietà.
Per non parlare di quello che dovrebbero fare per impiantare questi mastodontici piloni...rovinare le coste,un disastro.
La Sicilia ha ben altri problemi che hai illustrato egregiamente e poi....diamogli un altro po' di biada a 'sta mafia, dovessero morire di fame.Tutti collusi, che schifo e poi non ci sono i soldi per situazioni molto più importanti ed urgenti.
A "questi" della gente non frega un accidenti..mettiamocelo in testa e perciò occorre far casino, ma un casino enorme.
Mietta

yellow ha detto...

povero b, vuol lasciare un segno tangibile della sua ( BOH ) come ha fatto Chirac a suo tempo a Parigi.
Pensi piuttosto a pulire Palermo vista la sua bravura a scopare nelle città del sud.

Anonimo ha detto...

..ed anche Napoli, visto che la città sta tale e quale a prima!
Mietta

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