domenica 6 febbraio 2011

L'autogestione anarchica nello sciopero di Seattle del 6 febbraio 1919

Quando una comunità si muove per attuare una politica di autogestione, ci riesce sempre. Troppo numerosi sono gli esempi nella Storia per elencarli tutti. Questo ci fa capire che non è assolutamente vero che l'essere umano non sia in grado di autogovernarsi e che il potere debba necessariamente essere delegato a dei rappresentanti. Insomma non è vero che l'elezione del governo centrale rappresenti la sola strada possibile. Questo -semmai- è quello che vi fanno credere.
D'altra parte, anche il grande Colin Ward sosteneva che l'essere umano ha un'attitudine naturale alla collaborazione e alla libertà. Ma allora perché questi esempi di autogestione anarchica non si sono protratti nel tempo, sino a diventare dei modelli di vita sociale? Semplicemente perché queste autogestioni sono state represse violentemente dagli apparati militari dello Stato, il solo ad aver paura del popolo, degli anarchici, dell'autogestione, della libertà dell'individuo (ovvio, altrimenti lo Stato con tutti i suoi avidi e mafiosi rappresentanti non avrebbe neppure modo di esistere).
Allora valga come esempio quel che successe il 6 febbraio 1919 a Seattle (anno in cui Errico Malatesta scrisse il programma anarchico), quando tutti gli operai organizzarono uno sciopero generale di solidarietà (sciopero di solidarietà, merce rara oggi) con i lavoratori portuali (dockers) che erano da tempo in stato di agitazione a causa delle condizioni disumane in cui erano costretti a lavorare. Fu allora che gli operai e il popolo si organizzarono (non si divisero, come è successo per il ricatto Marchionne) e in un contesto di lotta e di assegnazione egualitaria delle mansioni, riuscirono a gestire e a controllare tutta la parte industriale della città. Non solo, senza più servi e padroni, seguendo una linea politica assolutamente anarchica, vennero costruite alcune mense per il popolo affamato e vessato, vi fu un'autogestione completa (vedi foto, tratta dal video allegato).
Questo modello così esemplare era pericoloso per lo Stato (abolito d'un colpo), quindi entrarono in scena -come sempre- le armi di Stato, l'esercito, la polizia. All'inizio ci fu un avviso da parte dello Stato, una minaccia molto dura e di morte, di fronte alla quale gli operai di Seattle non poterono far altro che cedere. Si sciolse l'autogestione e si riconsegnò la vita dei cittadini nelle mani dello Stato violento, il quale, tuttavia, nonostante la resa degli operai e il ripristino dell'ordine costituito, non fermò la sua violenza e molti sindacalisti vennero arrestati lo stesso (bello lo Stato, eh? Votate, gente, votate).
L'ideale anarchico non porta caos e violenza, come vi vogliono fare credere, e non è vero che l'anarchia non ha regole. E' tutto il contrario. Ma fin quando voi date credito a quel che viene divulgato dai media di Stato (libri di scuola compresi), fin quando voi avete paura di guardare dentro le vostre coscienze, fin quando voi voltate la faccia alla libertà, questi esempi di autogestione saranno solo favole, invenzioni. E la Storia stessa, per voi, sarà solo mitologia.
Onore e pace a tutti quelli che hanno concretamente lottato e sono morti per l'ideale anarchico, contro la violenza dello Stato. Se volete, adesso, guardatevi questo pezzetto di mitologia. Ci sono centauri e unicorni, satiri e fatine del bosco.

PS. scioperare per volere un altro governo è triste e ridicolo al contempo (esempio)





8 commenti:

Bracciolo22 ha detto...

Cosa ne pensi del sistema monetario? Secondo me questo é il vero problema, cioé quello che genera potere nello stato/governo centrale.

Secondariamente: anch'io sono daccordo per l'autodeterminazione dei popoli e di una organizzazione emergente, ma non credo che TUTTI siano implicitamente d'accordo ma esplicitamente "anestetizzati" dalla propaganda dei poteri centrali. Io credo che alcune persone semplicemente hanno bisogno di essere "dominate" o gestite. non siamo tutti uguali. Quindi ci sará chi vorrá essere gestito e chi no. Credo che la vera anarchia si possa ottenere eliminando si i governi centrali come unica forma di organizzazione sociale, ma senza dover impedire una loro eventuale rinascita.. del tipo chi se la sente viva da solo o in compagnia o in una forma piramidale, vivi e lascia vivere!

coscienza critica ha detto...

Il fatto che non tutti siano d'accordo -come tu dici- è solo un giudizio espresso a priori. Noi, qui, oggi, non stiamo vivendo in un sistema anarchico, perciò non possiamo giudicare in base a supposizioni o 'teorie a priori'. Quello che possiamo dimostrare con assoluta certezza, è l'esperienza diretta di queste decine di migliaia di persone (a Seattle, ma anche a Barcellona nel 1936, a Parigi nel 1871, e altrove) che, trovandosi in una piacevole e liberatoria condizione di mutualismo e collaborazione, non avevano certo sentito l'esigenza di essere governati. Provare per credere, si dice. E chi prova la libertà, non dà nessuna chance alla rinascita dei governi o degli Stati. Quale animale rimesso in libertà ritornerebbe in gabbia? Forse solo quelli disturbati mentalmente.

Bracciolo22 ha detto...

Non sono sicuro che il mio sia un giudizio a priori. Potrebbe essere condizionato dalla societa odierna (cioé non anarchica), vero, peró allora come la mettiamo con il fatto che l'essere umano ha cominciato la sua esistenza come "animale anarchico" ma poi é stato creato il potere centrale?

certo si puó dire che le condizioni storiche sociali ecc lo hanno portato alla situazione attuale e che non é una cosa positiva che deve cambiare, sono d'accordo, provare per credere. Ma cosa succederebbe alle tue teorie se qualcuno dopo aver provato decidesse che essere comandato é meglio per lui? tu lo definiresti semplicemente malato di mente, io no.

Se una persona decide con coscienza di essere rappresentato/governato non ci vedo niente di male, quello che é sbagliato é forzare la persona ad essere comandata

coscienza critica ha detto...

Proprio perché condizionato dalla società odierna, ogni giudizio sull'anarchia è ampiamente falsato, finché non lo si studia bene, davvero e attentamente. Allora potresti darti anche da solo la risposta su come sia nato lo Stato (ma lo spiegheremo bene prossimamente, qui, e ti sorprenderai), soprattutto sul perché sia nato. E scoprirai anche che la locuzione 'animale anarchico' -come dici- è assolutamente fuori luogo e deviante. Prima che nascessero gli Stati, infatti, gli uomini e le donne avevano formato società altamente raffinate, oltreché pacifiche. La libertà porta il vero progresso. Con l'arrivo degli Stati, il progresso, la raffinatezza, l'evoluzione, sono arretrati di qualche millennio e le genti sono state portate a uno stadio primitivo e rozzo.
E poi, consentici, chi opta per la schiavitù -avendo a disposizione la libertà- non posso far altro che considerarlo malato mentalmente, a meno che non si tratti di gusti sessuali, ma che non c'entrano niente con la politica. In ogni caso, anche in una società libera e anarchica, chi trova piacere a fare lo schiavo, può soddisfare il proprio masochismo in mille altri modi.
Detto ciò, rimane l'evidenza dei fatti storici (come questo post) e di fronte ai fatti, solo Berlusconi et sim. hanno il coraggio di negare.

Anonimo ha detto...

Ciao, sono interessato ad una collaborazione nel tuo blog, che reputo tra i migliori. Se interessato, ti prego di comunicarmi un contatto. grazie, kevin conti.

a ha detto...
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a ha detto...
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Cirano ha detto...

senza uno sciopero generale serio non andiamo da nessuna parte oggi più che mai.....ma i sindacati confederali glissano e la coscienza dei lavoratori è debole.
Impegnamoci per diffondere le idee del'autogestione nei luoghi di lavoro.

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