Lo Stato si caratterizza anche per il suo centralismo rispetto a un territorio popolato. Ma proprio grazie a situazioni emergenziali come questa, possiamo toccare con mano il fatto che una gestione centralizzata della società è impossibile, assurda, improponibile, da cretini. Infatti, quando il potere centrale si accorge che non può gestire le situazioni particolari, si esenta dal suo ruolo egemone e totalitario e delega alle Regioni, le quali tendono a fare la stessa cosa con le province e i comuni. E capita anche che i comuni facciano altrettanto con i singoli, cioè abdicano al loro ruolo e chiedono ai singoli cittadini di responsabilizzarsi e di usare il buon senso (ricordate ad esempio le alluvioni a Roma? Alemanno che affidava al buon senso dei romani tutto il da farsi. E i romani il buon senso lo usarono. Ed era emergenza, figuriamoci in una situazione ordinaria). Morale: quando noi anarchici diciamo che occorre una società fondata sul buon senso dei singoli liberamente associati, parliamo di realtà concreta, non di utopia, parliamo di una gestione umana e possibile (il potere sa bene che ciò è possibile), e non di velleitarismi fantasiosi, assurdità, illusioni e dispotismi vari. Morale bis: quando la massa crede che il buon senso delle persone non esiste, le basta un padrone che le ordini di usarlo, e la massa lo farà, quindi ogni scusa per non attuare l'anarchia è solo una dichiarazione di servilismo, un desiderio di difendere le proprie catene!
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