Il colosseo perde i pezzi e non ci sono soldi per il suo restauro. Sembra proprio la metafora della situazione Italia. Ma c'è una 'piccola' correzione da fare: non è vero che i soldi non ci sono, semmai i danè servono ad irrobustire i già cospicui conti di chi sta gestendo la Nazione, che da molto tempo non è più nemmeno una repubblica (ma lo è mai stata?). Ma che scherziamo? Non vorrete mica che la mafia si metta ad aggiustare monumenti e Paesi. La mafia non è un istituto di beneficenza. E infatti lo abbiamo visto a chi è stata affidata la direzione dei restauri dei Nuovi Uffizi! E abbiamo anche visto a chi è affidato il controllo sulle Soprintendenze: a un manager di Mac Donald's! Per non parlare di tutti i conflitti di interessi che girano intorno al ministro Bondi e alla sua politica disgraziata e scellerata fatta di tagli alla cultura. Proprio un Belpaese di gente per bene al governo.
Ma non dobbiamo credere che il ministro Bondi, adesso, rimanga con le mani in mano rispetto al danno del Colosseo. Ormai non può ignorarlo, visto che la stampa ne ha parlato. Pensate piuttosto a cosa succederebbe se dovesse passare la legge bavaglio contro la libertà di stampa. Forse la notizia del Colosseo verrebbe pubblicata lo stesso, ma certamente gli articoli di quella legge non garantirebbero alcuna libertà di pubblicazione di molti reati, soprattutto quelli compiuti dai nostri baldi parlamentari (poverini, sempre così intercettati nelle loro amabili corruzioni).
Così prepariamoci a un bel restauro del Colosseo. Un restauro che verrà annunciato in pompa magna dal ministro in persona, attraverso le tv del padrone, e con la consueta enfasi di regime. Un altro annuncio pomposo e di propaganda sarà diramato dalle tv di regime allorché il latino monumento, gloria dell'impero italico, sarà riconsegnato più ardito che pria all'augusto popolo della città eterna e ai popoli di tutto il mondo. Naturalmente per merito di sua eccellenza il duce.
PS. Consigliamo a chi di dovere di controllare tutto l'iter di questo appalto, dal bando di concorso all'impresa vincitrice. Nel pieno rispetto della 'Carta del restauro'.
Ma non dobbiamo credere che il ministro Bondi, adesso, rimanga con le mani in mano rispetto al danno del Colosseo. Ormai non può ignorarlo, visto che la stampa ne ha parlato. Pensate piuttosto a cosa succederebbe se dovesse passare la legge bavaglio contro la libertà di stampa. Forse la notizia del Colosseo verrebbe pubblicata lo stesso, ma certamente gli articoli di quella legge non garantirebbero alcuna libertà di pubblicazione di molti reati, soprattutto quelli compiuti dai nostri baldi parlamentari (poverini, sempre così intercettati nelle loro amabili corruzioni).
Così prepariamoci a un bel restauro del Colosseo. Un restauro che verrà annunciato in pompa magna dal ministro in persona, attraverso le tv del padrone, e con la consueta enfasi di regime. Un altro annuncio pomposo e di propaganda sarà diramato dalle tv di regime allorché il latino monumento, gloria dell'impero italico, sarà riconsegnato più ardito che pria all'augusto popolo della città eterna e ai popoli di tutto il mondo. Naturalmente per merito di sua eccellenza il duce.
PS. Consigliamo a chi di dovere di controllare tutto l'iter di questo appalto, dal bando di concorso all'impresa vincitrice. Nel pieno rispetto della 'Carta del restauro'.
6 commenti:
Dopo i casini dell'appartamento-Scaiola con vista sul Colosseo, quest'ultimo si è sentito venir meno ed ha avuto un... crollo!
andate a veder draquila e mandateci più gente possibile
@ Pia: dopo le dimissioni di quel losco figuro, il Colosseo doveva autorestaurarsi da solo. Invece...
@ Lalla
Ovvio!
"il duce"..santo cielo..per carit'a tutto vero quello scrivete,io sono apolitico e apartaticio,per cui non schier oda nessuna parte,e il sig berlusconi sappiamo gia dove se li mettera' i soldi..am chiamarlo "duce" mi sembra davvero che stiate esagerando."fortunamente" ne abbiamo avuto uno solo duce,e meno male che nsssuno dopo di lui ha voltuo intraprendere la stessa strada
Il colosseo paga lo stress che ha passato in questi giorni quando scajola lo poteva fissare ogni minuto :)
Bondi, il ministro del Beni Culturali...non andrà a vedere Draquila...lo giudica offensivo nei confronti del magico operato del governo.....Non c'è mai fine all'indecenza...un ministro ha il dovere istituzionale di presenziare a queste manifestazioni, poi dentro di sè potrà anche dire che il film gli ha fatto schifo.C'è chi dice ancoraaaa che non c'è dittatura, un po' l'ho studiato il periodo del ventennio e ahimè trovo tante troppe somiglianze con l'attualità.Lasciamolo lavorare, dahi....che presto vedremo il prodotto finito. Poi guai a chi si lamenta, eh!
Mietta
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