sabato 7 settembre 2013

L'anima anarchica del popolo siriano

Uno degli aspetti totalmente censurati dai media è il ruolo decisivo delle organizzazioni di popolo interne ed esterne alla nazione siriana. Organizzazioni di pace e di cooperazione, siano esse strutturate a monte, oppure spontanee, quelle che nascono per reazione e per autodifesa. La parola che in questi anni è circolata tra il popolo oppresso siriano, ma anche fuori dalla Siria, è 'autodeterminazione'. Ed è sulla base di questa volontà popolare di autodeterminazione che le pieghe vitali e sociali hanno assunto e assumono ancora valore eminentemente anarchico. Il diritto di costruirsi un'alternativa antiautoritaria, autogestionaria, aleggia ancora per le strade siriane, come dentro le Università, nonostante i raid del regime che, dentro quelle aule, continua a uccidere gli anarchici, 'colpevoli' di diffondere idee di libertà, di pace e di autogestione. Ma oggi come ieri, in Siria, queste idee non appartengono solo agli anarchici, perché sono idee che riguardano il buon senso delle persone e delle associazioni locali, idee e azioni che vengono portate avanti come vera alternativa ai governi. In buona sostanza, se da una parte i media ci restituiscono solo le voci dei governi, dall'altra parte ci nascondono la voce del popolo che, come dice Mohammed Bamyeh, sociologo all'Università di Pittsburgh, ha un'impronta fortemente anarchica, sia spontanea, sia organizzata.
Una rete di associazioni è strutturata sul territorio siriano. La rete di mutuo appoggio è visibile CLICCANDO QUI.




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