lunedì 25 gennaio 2010

Metodologia della condivisione sul web

Il caso di plagio emerso dal 'ratto della battuta' di Luca Barbareschi ai danni di Spinoza.it, ci induce naturalmente a parlare di condivisione sul web. E questo post intende parlare direttamente a tutti quelli che gestiscono un sito, un blog o un forum.
La condivisione di informazioni in rete è la colonna portante del sistema di comunicazione informatico. Grazie alla condivisione telematica una notizia può acquistare la forza necessaria ed emergere nel giro di poco tempo. Solo per fare un esempio, quando ricevemmo la mail di Carlo Vulpio che denunciava la sua rimozione dall'inchiesta condotta per il Corriere della Sera, non abbiamo perso tempo a lanciare in rete la sua denuncia e nel giro di due ore e mezza l'informazione aveva già attraversato la blogosfera.
Tuttavia esistono dei rischi. E il rischio maggiore è quello legato al metodo di condivisione. Una notizia può essere condivisa in vari modi, tra questi il meno proficuo (anzi, dannoso) è certamente la copiatura dell'articolo e del suo titolo. Meno proficuo perché? Semplicemente perché il bot di Google, di fronte a molti articoli tutti uguali, 'copincollati', potrebbe penalizzare l'indicizzazione dell'articolo originale. Oppure potrebbe penalizzare tutti gli altri. In ogni caso, un pezzo di informazione in rete andrebbe smarrita, quindi la notizia perderebbe il peso che merita. Senza contare che la copia identica di un articolo è sottoposta alle regole vigenti in materia di diritto d'autore. Secondo la licenza Creative Commons, chi desidera copiare gli articoli altrui dovrebbe anzitutto contattare l'autore, il quale potrebbe anche accettare la pubblicazione, ma dietro sue precise indicazioni che possono essere (come nel nostro caso):
1) Cambiare il titolo
2) Fare un sunto del pezzo (o una presentazione)
3) Inserire la fonte linkata
Esempi di come dovrebbe essere divulgata una notizia, li forniscono molti siti, noi ve ne facciamo vedere uno, dove l'autore presenta il nostro articolo attraverso le sue proprie parole e inserendo il link nel testo.


Si noti anche che il titolo è completamente differente da quello nostro e questo agevola i robots per l'indicizzazione (sua e nostra). Stessa cosa ha fatto il quotidiano 'il Salvagente', riguardo al nostro post sullo spot ingannevole sul nucleare.
Un altro metodo efficace è proprio quello presentato qui sopra: fare uno screenshot dell'articolo che si vuole copiare e pubblicare l'immagine, linkandola. Ieri un sito del PD aveva fatto lo stesso per pubblicare un nostro articolo.
Google ha predisposto un servizio-spam per la segnalazione di quei siti che si appropriano degli articoli altrui ed è emerso il fatto che molti siti 'copioni' sono stati cancellati dall'indice di Google e alcuni di questi persino chiusi.
A fronte di tutto questo, auspichiamo una coscienziosa condivisione degli articoli, per il bene della nostra libertà di informazione (finché c'è). Per quanto riguarda il caso Spinoza.it vs Barbareschi, pensiamo sia ora che i media tradizionali la smettino di rubare il materiale dalla rete senza nemmeno citare gli autori. E poi vorrebbero anche imbavagliarci. Per favore!

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2 commenti:

yellow ha detto...

c.c. la prima cosa che mi appare leggendo il tuo post è un bel S.U.G.A. in rosso come capolettera, non so se voluto,(penso di si) .
ironia a parte, mi dispiace vedere che anche in rete , la scure dall'Alto vuol punire la parola, lo scambio di idee, cose da matti, si stanno rendendo ridicoli.
comunque buon lavoro, io ti seguo, ciao.

coscienza critica ha detto...

Grazie yellow. Ma hai visto il nuovo post?
Saluti cordiali

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