La tv non ne ha parlato, è ovvio. Si tratta del decreto legge n. 63, firmato il 28 aprile scorso da Berlusconi e Alfano e controfirmato da Speedypen (Napolitano), con il quale si concede ai Paesi esteri una immunità dalla giurisdizione italiana, se questi Paesi esteri forniscono una richiesta in tal senso.
Come vedete, il testo del decreto non parla direttamente di vittime del nazismo, ma ordina in senso più generale una pericolosa condotta italiana nei confronti degli Stati esteri ('sospensione dell'efficacia dei titoli esecutivi nei confronti di Stati od organizzazioni internazionali allorchè sia pendente un giudizio dinanzi ad un organo giudiziario internazionale diretto all'accertamento della propria immunità dalla giurisdizione italiana'). Quindi, se ad esempio la Germania chiede (come ha chiesto) di essere immune di fronte alla giurisdizione italiana in merito alla questione del risarcimento delle vittime del nazismo, il nostro Paese deve accettare tale immunità in forza di questo decreto urgente.
La questione della richiesta di indennità da parte dei familiari dei deportati nei lager nazisti, in realtà, è aperta da due anni, da quando il ministro Frattini aveva creato un asse Roma-Berlino per abolire questi risarcimenti (3000 euro a testa). Anche di questo accordo non se ne sa nulla, in tv la notizia non è passata. In pratica, l'accordo doveva consistere nell'eliminazione del risarcimento in danaro, in favore di un monumento a ricordo delle vittime. Diceva infatti Frattini in un'intervista rilasciata al quotidiano Süddeutsche Zeitung: 'Penso che un gesto simbolico sia importante, magari un memoriale eretto congiuntamente da Italia e Germania o un museo della memoria'. E invitava la Germania a opporsi all'indennizzo richiesto dagli 'schiavi di Hitler' (sottolineiamo il virgolettato).
Ma un'ordinanza della Cassazione aveva posto un ostacolo a quest'accordo dichiarando legittima ogni richiesta di risarcimento. Che fare? Un decreto urgente, è ovvio, proprio quello del 28 aprile scorso. Ecco che la Germania si trova adesso svincolata da ogni legittima richiesta di risarcimento e appoggiata dal nostro governo. Siamo di fronte a quello che viene ormai definito un decreto salva nazisti. E se questo decreto non verrà attentamente vagliato e modificato, si corre il rischio di vedere presto un bel cippo commemorativo a suggello della beffa italo-tedesca.
Riportiamo la vergognosa intervista di Frattini al quotidiano Süddeutsche Zeitung del 20 giugno 2008.
SZ. (...) La vostra Corte di cassazione ha deciso che la Germania non può appellarsi alla sua immunità statale, se chiamata in giudizio davanti a tribunali italiani, costretti al lavoro dai nazisti.
Frattini: Considero pericolosa questa sentenza. Se i tribunali decidono caso per caso, quando uno stato è immune, non ci si può più affidare al principio dell'immunità statale. Ma il mondo ha bisogno di certezza del diritto. Altrimenti si scardina tutto
SZ: Cosa può fare il suo governo?
Frattini: Vogliamo riunire un gruppo d'esperti italo-tedesco. Dovrà valutare un gesto nei confronti degli ex deportati costretti al lavoro. Queste persone hanno sofferto. Dargli ora 3.000 euro non è quello di cui hanno bisogno.
SZ: Di cosa hanno bisogno?
Frattini: Penso che un gesto simbolico sia importante. Magari un memoriale eretto congiuntamente da Italia e Germania o un museo della memoria.
SZ: La Germania considera l'eventualità di deferire l'Italia alla corte internazionale di giustizia dell'Aia, per vedervi confermata l'immunità statale. Non sarebbe meglio se Berlino e Roma chiedessero insieme un parere alla corte internazionale?
Frattini: Sono aperto a ogni soluzione, che non ferisca le persone che hanno sofferto.
SZ: Anche l'Italia ha un interesse a tutelare l'immunità degli stati?
Frattini: Sì.
SZ: Altrimenti anche l'Italia potrebbe essere citata in giudizio da vittime di guerra, magari nei Balcani...
Frattini: Sì.
SZ: O in Libia o in Etiopia?
Frattini: Sì. In ogni caso non vogliamo creare difficoltà a Berlino. Vogliamo invece dare il nostro contributo alla soluzione di un problema che non riguarda solo il governo della Repubblica federale tedesca.
Solidarietà, da parte nostra, ai familiari di tutte le vittime del nazifascismo. Vergogna infinita per questo governo fascista!
Come vedete, il testo del decreto non parla direttamente di vittime del nazismo, ma ordina in senso più generale una pericolosa condotta italiana nei confronti degli Stati esteri ('sospensione dell'efficacia dei titoli esecutivi nei confronti di Stati od organizzazioni internazionali allorchè sia pendente un giudizio dinanzi ad un organo giudiziario internazionale diretto all'accertamento della propria immunità dalla giurisdizione italiana'). Quindi, se ad esempio la Germania chiede (come ha chiesto) di essere immune di fronte alla giurisdizione italiana in merito alla questione del risarcimento delle vittime del nazismo, il nostro Paese deve accettare tale immunità in forza di questo decreto urgente.
La questione della richiesta di indennità da parte dei familiari dei deportati nei lager nazisti, in realtà, è aperta da due anni, da quando il ministro Frattini aveva creato un asse Roma-Berlino per abolire questi risarcimenti (3000 euro a testa). Anche di questo accordo non se ne sa nulla, in tv la notizia non è passata. In pratica, l'accordo doveva consistere nell'eliminazione del risarcimento in danaro, in favore di un monumento a ricordo delle vittime. Diceva infatti Frattini in un'intervista rilasciata al quotidiano Süddeutsche Zeitung: 'Penso che un gesto simbolico sia importante, magari un memoriale eretto congiuntamente da Italia e Germania o un museo della memoria'. E invitava la Germania a opporsi all'indennizzo richiesto dagli 'schiavi di Hitler' (sottolineiamo il virgolettato).
Ma un'ordinanza della Cassazione aveva posto un ostacolo a quest'accordo dichiarando legittima ogni richiesta di risarcimento. Che fare? Un decreto urgente, è ovvio, proprio quello del 28 aprile scorso. Ecco che la Germania si trova adesso svincolata da ogni legittima richiesta di risarcimento e appoggiata dal nostro governo. Siamo di fronte a quello che viene ormai definito un decreto salva nazisti. E se questo decreto non verrà attentamente vagliato e modificato, si corre il rischio di vedere presto un bel cippo commemorativo a suggello della beffa italo-tedesca.
Riportiamo la vergognosa intervista di Frattini al quotidiano Süddeutsche Zeitung del 20 giugno 2008.
SZ. (...) La vostra Corte di cassazione ha deciso che la Germania non può appellarsi alla sua immunità statale, se chiamata in giudizio davanti a tribunali italiani, costretti al lavoro dai nazisti.
Frattini: Considero pericolosa questa sentenza. Se i tribunali decidono caso per caso, quando uno stato è immune, non ci si può più affidare al principio dell'immunità statale. Ma il mondo ha bisogno di certezza del diritto. Altrimenti si scardina tutto
SZ: Cosa può fare il suo governo?
Frattini: Vogliamo riunire un gruppo d'esperti italo-tedesco. Dovrà valutare un gesto nei confronti degli ex deportati costretti al lavoro. Queste persone hanno sofferto. Dargli ora 3.000 euro non è quello di cui hanno bisogno.
SZ: Di cosa hanno bisogno?
Frattini: Penso che un gesto simbolico sia importante. Magari un memoriale eretto congiuntamente da Italia e Germania o un museo della memoria.
SZ: La Germania considera l'eventualità di deferire l'Italia alla corte internazionale di giustizia dell'Aia, per vedervi confermata l'immunità statale. Non sarebbe meglio se Berlino e Roma chiedessero insieme un parere alla corte internazionale?
Frattini: Sono aperto a ogni soluzione, che non ferisca le persone che hanno sofferto.
SZ: Anche l'Italia ha un interesse a tutelare l'immunità degli stati?
Frattini: Sì.
SZ: Altrimenti anche l'Italia potrebbe essere citata in giudizio da vittime di guerra, magari nei Balcani...
Frattini: Sì.
SZ: O in Libia o in Etiopia?
Frattini: Sì. In ogni caso non vogliamo creare difficoltà a Berlino. Vogliamo invece dare il nostro contributo alla soluzione di un problema che non riguarda solo il governo della Repubblica federale tedesca.
Solidarietà, da parte nostra, ai familiari di tutte le vittime del nazifascismo. Vergogna infinita per questo governo fascista!
4 commenti:
Decreto che non conoscevo. Deliziosamente infame, in perfetta armonia con tutto quello che viene prodotto da questa associazione di parassiti.
Non lo conoscevo neanche io, fino a questa mattina. Poi ho fatto delle ricerche...
al peggio non c'è mai fine, mi chiedo quanti danni può fare ancora questo governo di m.... , ciao.
E' proprio per questo tuo impegno civile che non finirò mai di ringraziarti. Buona serata.
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