mercoledì 17 marzo 2010

Il TG1 attacca facebook e fa terrorismo psicologico

Chi sa di essere nel torto e non ha argomenti per difendersi, cosa fa? Denigra, infanga, calunnia. E' il caso del TG1 che ha la colpa di non essere un vero telegiornale e di essere diretto da quel Minzolini falso e arrogante che nasconde o distorce la verità a noi italiani (che gli paghiamo pure lo stipendio).
Non avendo argomenti seri ed essendo la voce di Berlusconi, Minzolini procede alla denigrazione di internet e in particolar modo di facebook, sapendo che la rete è l'unico vero strumento di informazione completa esistente in Italia. Internet è il luogo del libero scambio di notizie e questo dà fastidio al regime, a Berlusconi e ai suoi servi come Minzolini.
Così il TG1 monta un servizio su una presunta malattia legata all'uso di facebook e, più in generale, sull'uso della rete, definendo il social networking una 'droga'. Lo scandaloso servizio del TG1 delle ore 13,30 di oggi, rivela che esiste persino un ambulatorio all'ospedale 'Molinette' di Torino capace di guarire chi si droga con facebook. Peccato che quando il giornalista chiede al medico quali siano i sintomi della malattia, il dottor Donato Munnu (nella foto) risponde che è sufficiente essere svogliati ad andare a scuola o al lavoro. Per fortuna che tali sintomi esistono da molto prima che nascesse internet, altrimenti avremmo dovuto credere di essere drogati anche noi. Vorremmo chiedere a quel dottor Donato Munnu qual è il nome di questa presunta malattia e se sia stata riconosciuta dall'OMS. Tutto lascia credere, invece, che questo medico si sia offerto (liberamente?) a questo giochetto di mera propaganda diffamatoria. La faccenda è grave sotto molti punti di vista.
1) la notizia è falsa
2) la notizia viene resa in un TG nazionale pagato da noi
3) la notizia viene fornita con un sottotesto
4) la notizia infanga un servizio di social networking
5) la notizia procura falso allarme
6) la notizia calunnia gli utenti di facebook
7) la notizia ha un intento subdolo
8) l'intervista al medico (e alla presunta utente di facebook) è stata probabilmente costruita ad hoc, secondo un copione prestabilito.
Vergogna al TG1 e a Minzolini! La vostra falsità vi porta a questo tipo di bassezze e di strategie meschine. Vorremmo poter essere noi a portare in galera il 'direttorissimo' per diffusione di notizie false a mezzo video e anche per diffamazione e calunnia, nonché per procurato allarme.

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14 commenti:

AllZoon ha detto...

Da giornalisti(?) che fanno un servizio sui bonsai giganti ci si può aspettare questo e altro.

coscienza critica ha detto...

@ Allzoon:
In quelle redazioni non sanno più come fare per nascondere la realtà. Li vedo già tutti affannati per cercare di accontentare il loro padrone.

@ Anonimo
Non hai neppure il coraggio di firmarti come si deve. Del resto, quelli come te...
La tua 'persona' identifica benissimo il nome di questo blog.

yellow ha detto...

son dovuto arrivare a 50 anni per vedere un direttore del tg1 così servile, fa proprio schifo.

coscienza critica ha detto...

@ yellow
Potevamo farne a meno, vero? Invece... guarda che schifo di Paese è diventato l'Italia. E i berluscominidi lo applaudono pure. Imbecilli!

yellow ha detto...

siamo messi proprio male.

barbara ha detto...

Quando daranno notizia, della patologia da TELEdipendente?

coscienza critica ha detto...

@ b
Esatto!!

Anonimo ha detto...

I segnali c'erano ma non li "hanno" capiti o voluti cogliere..il tizio al governo aveva parlato sin dall'inizio di azienda italia si o no? E così la tratta...e,come dice un mio amico molto cinico, ritiene che il paese sia suo e ci possa piantare anche i pesci.Ieri sera guardavo su La7 l'intervista fatta al Monzolingua...arrogante,screanzato e solo un pappagallo ammaestrato che ripete solo ciò che gli è stato suggerito, anzi imposto! Che schifo di paese e che schifo di umanoidi che ci dobbiamo sciroppare nonostante paghiamo un canone, anzi una tassa, e siamo quindi NOI i finanziatori della Rai insieme ai pubblicitari.
Sempre ieri sera a Tetris lo zio Tibia (Sallusti),altro servo invedibile, inascoltabile, quintessenza della mala fede e della prosternazione assoluta al suo divino (guadagna SOLO 230mila € l'anno,capperi). Embè, penso che senza il divino questa gente potrebbe anche andare a scavare le patate.
Mietta

LenAine ha detto...

Pienamente d'accordo sui punti che hai riassunto. D'altro canto però mi chiedo di quanto si tratti di un servizio dedito a diffamare la rete e l'informazione che ci gira, in quanto libera. Facebook di certo non ha la nomea di essere un social network dove giri l'informazione e non è certo perchè mi faccio influenzare da ciò che dicono i telegiornali (considerando che vivo gran parte della settimana senza TV), me lo confermano gli stessi utenti che l'informazione è una parte minimale rispetto alla vastità di cose e gruppi inutili che dimostrano tutt'altro che un interesse culturale e informativo. Insomma, per farla breve.. se un telegiornale avesse intenzione di screditare la rete passerebbe direttamente a creare "allarmismi" dove l'informazione gira davvero (ovvero i blog, tanto per fare un esempio).. o anzi, su questi giustamente tace altrimenti solo il fatto di parlarne (negativamente o meno) creerebbe interesse sulla gente. Meglio creare un articolo di telegiornale su qualcosa che invece sta spopolando. Con l'intenzione di fare sì malainformazione.. ma nel senso di mandare in onda servizi che sono più una sorta di "tappabuchi" che non rivela problemi veri del nostro Paese e del mondo.

Anonimo ha detto...

Non bisogna guardare nessuna TV. Internet e basta.

mara ha detto...

anche io ho visto quel servizio, ho sempre condiviso le vostre idee ma questa volta mi sento delusa e offesa. La dipendenza da internet esiste sul serio, lo dico come medico e come persona che ha un familiare che ne soffre. Non ci sono ancora pubblicazioni in merito e non è certo riconosciuta ancora come malattia ma come definireste voi una persona che non si stacca mai dal pc, che è irritabbile e non sa che altro fare se non è li davanti, che non pensa ad altro che a piazzarsi davanti a quello schermo arrivando addirittura a metterti le mani addosso se non gli cedi subito il posto li davanti....Non so se ho dato l'idea della situazione ma quello di cui hanno parlato in quel servizio esiste e sono stata sollevata dal vedere che se ne incomincia a parlare. Quanto a voi si, ormai siamo tutti esasperati dalla situazzione politica in cui ci troviamo ma mi sembra di cattivo gusto strumentalizzare (a torto o a ragione)una situazione di sofferenza (che sia riconosciuta come malattia o non) che alcune persone vivono.

coscienza critica ha detto...

Mara, non siamo certo noi a strumentalizzare, tantopiù che, se la malattia esiste, non saranno molte persone a soffrirne e ciò, a maggior ragione, non giustifica una loro strumentalizzazione politica. Se leggi bene non criminalizziamo i malati (ci mancherebbe).Ci sono malattie rare di cui non si conosce neanche il nome. Parliamo anche di quelle. Invece no, qui si è voluto parlare di questa sindrome per colpire la rete. E' così evidente.
Detto ciò, ci dispiace per il tuo familiare al quale auguriamo una pronta guarigione.

Anonimo ha detto...

Proprio ieri hoi letto un articolo dell'Espresso sull'argomento..e Mara dice cose sensate. Le sto provando anche io sulla mia pelle..una figlia 35enne, quindi nell'età della ragione, si presume, che nè è diventata completamente dipendente e presenta i sintomi di cui parla Mara.I rapporti familiari sono spariti perchè il primo pensiero è è piazzarsi davanti ad uno schermo, se si osa mettere in dubbio la bontà a 360° di questa piazza virtuale si rischia di venire azzannati...insomma, se non la vogliamo chiamare dipendenza che altro è?Se poi ci sia un tentativo di azzoppare facebook è ovvio che non va, ma bisognerebbe mandare un messaggio di altro tipo: la rete va bene, serve, è utile, allarga gli orizzonti ma va usata cum granum salis..poi ci sono i rapporti interpersonali, quelli veri in cui ci si guarda negli occhi, ci si tocca, ci si annusa e si vede se l'altro storce il muso o sorride.
Sono una matusa, lo so...ma tentiamo di non prender tutto per oro colato.
Mietta

yellow ha detto...

brava Mietta!

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