E così, nel giorno della Memoria, siamo rinati su facebook, dopo l'immotivata disattivazione di ieri. Ora esiste una FanPage con un profilo associato (ricordiamo che nella FanPage non c'è limite di numero di iscritti, come invece c'è nei profili).
Naturalmente ringraziamo tutti per la solidarietà espressa, il calore, l'entusiasmo e per le richieste di amicizia che crescono ad ogni minuto. Torneremo a fare informazione libera anche su facebook, postando come di consueto le notizie, le analisi, le denunce... a cominciare da questo post.
Quando ieri mi sono svegliato e ho visto che l'account era stato disattivato, la prima cosa che mi sono detto è stata: ci siamo! Quest'esclamazione non dovrebbe neppure essere espressa o pensata da un cittadino di un Paese civile. Evidentemente l'Italia non è un Paese civile. Mi correggo: l'Italia era un Paese civile, ora non più.
A noi non interessa sapere se, dietro alla chiusura, ci sia stato un complotto ordito da qualche iscritto (mosso da irragionevoli ragioni) o se la chiusura sia partita dai gestori di facebook. Noi non facciamo differenza tra queste due entità, per due semplici motivi:
1) La chiusura c'è stata e se questa chiusura è stata il frutto di una segnalazione da parte di sciagurati, la richiesta è dovuta passare necessariamente da chi gestisce facebook che, così, si è resa corresponsabile; tantopiù che facebook non ha fornito nessuna spiegazione, nessun preavviso (ammesso e non concesso).
2) Maroni aveva già fatto sapere che il Ministero dell'Interno aveva stretto rapporti con i gestori di facebook, al fine di poter controllare il traffico ed eventualmente far chiudere i gruppi ritenuti dannosi (a chi?). Peccato che i gruppi che inneggiano alla mafia o al fascismo sono ancora tutti lì, qualcosa dovrà pur dire. Perciò facebook è connivente con il regime, con la censura, con la delazione. Così come conniventi di questo regime sono tutti coloro che, dietro anonimati e vigliaccherie varie, compiono azioni deplorevoli e fasciste come quella di farci chiudere.
Si mettano il cuore in pace, Maroni in primis, perché la Libertà non si censura. La Libertà disegna la linea continua dell'infinito, in un circolo che tende a stringere ogni sopruso nell'oblìo che gli è dovuto!
Quando ieri mi sono svegliato e ho visto che l'account era stato disattivato, la prima cosa che mi sono detto è stata: ci siamo! Quest'esclamazione non dovrebbe neppure essere espressa o pensata da un cittadino di un Paese civile. Evidentemente l'Italia non è un Paese civile. Mi correggo: l'Italia era un Paese civile, ora non più.
A noi non interessa sapere se, dietro alla chiusura, ci sia stato un complotto ordito da qualche iscritto (mosso da irragionevoli ragioni) o se la chiusura sia partita dai gestori di facebook. Noi non facciamo differenza tra queste due entità, per due semplici motivi:
1) La chiusura c'è stata e se questa chiusura è stata il frutto di una segnalazione da parte di sciagurati, la richiesta è dovuta passare necessariamente da chi gestisce facebook che, così, si è resa corresponsabile; tantopiù che facebook non ha fornito nessuna spiegazione, nessun preavviso (ammesso e non concesso).
2) Maroni aveva già fatto sapere che il Ministero dell'Interno aveva stretto rapporti con i gestori di facebook, al fine di poter controllare il traffico ed eventualmente far chiudere i gruppi ritenuti dannosi (a chi?). Peccato che i gruppi che inneggiano alla mafia o al fascismo sono ancora tutti lì, qualcosa dovrà pur dire. Perciò facebook è connivente con il regime, con la censura, con la delazione. Così come conniventi di questo regime sono tutti coloro che, dietro anonimati e vigliaccherie varie, compiono azioni deplorevoli e fasciste come quella di farci chiudere.
Si mettano il cuore in pace, Maroni in primis, perché la Libertà non si censura. La Libertà disegna la linea continua dell'infinito, in un circolo che tende a stringere ogni sopruso nell'oblìo che gli è dovuto!
4 commenti:
Cari amici leghisti cazzoduristi, occupatevi di scie chimiche,haarp, ogm e magari anche di signoraggio visto che sbandierate ai quattro venti "quantè bello essere padroni a casa nostra".
mi dispiace non poter diventare fan, ma non sono iscritto a fessbuc, anche perché l'account con cui curavo il gruppo del mio blog è stato rimosso.
il mio gruppo si chiamava no more thieves, ma non posso più gestirlo.
e avevo solo 12 iscritti...
@ Vespasiano: non credo che certi argomenti possano interessare alcune persone. Rischiare l'apertura mentale è deleterio. Poi come faranno a seguire certe idiozie proferite in tv?
@ sR
Accidenti! Manco eri entrato che subito ti hanno bannato? Comunque fossi in te non mi arrenderei facilmente. In ogni caso, ci si 'vede' qui (luogo che je rode parecchio, zoccolo duro dell'informazione di 'Italiani Imbecilli')
che vuoi fare...
resto arroccato nel mio piccolo blog
:D
curiosità:
ma il mio gruppo no more thieves esiste ancora?
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