Il seguente testo è tratto dall'evento proposto su facebook da 'Anarchici livornesi', relativo al presidio organizzato per il 19 febbraio 2011 a Livorno. Prendiamo il testo e lo rilanciamo, affinché in ogni città possa essere seguito questo esempio. Ecco il testo.
Decine di morti in mare, dispersi, centinaia di persone trattenute con la forza a Lampedusa, molte già imprigionate nei Centri di Identificazione ed Espulsione o nei Centri per richiedenti asilo. Un finanziere italiano apre il fuoco su un'imbarcazione carica di gente, sfiorando la strage.
Questo è il bilancio di poche settimane di sbarchi a Lampedusa. Circa cinquemila persone, soprattutto di origine tunisina, hanno raggiunto le coste di Lampedusa e della Sicilia.
Il ministro dell'interno Maroni ha subito dato il via alla campagna razzista, lanciando un inesistente allarme “invasione” dalle coste di Tunisia ed Egitto, dove nell'ultimo mese le rivolte hanno fatto cadere i governi dittatoriali in carica.
Quando in un paese avviene un radicale sconvolgimento politico, è normale che si sviluppino dei fenomeni migratori. Ci possono essere profughi, rifugiati politici, persone che cercano una vita migliore. Qui non ci troviamo di fronte all' ”esodo biblico” di cui parla il governo.
Se pensiamo che nel 2008 le donne e gli uomini sbarcati in Sicilia furono oltre 34000, questi cinquemila non rappresentano certo una “invasione”.
E' con questa campagna razzista che il governo alimenta la paura. Maroni rilancia la sua guerra e propone addirittura di inviare un contingente italiano in Tunisia per bloccare le partenze.
Intanto viene riaperto il C.I.E. di Lampedusa, mentre altre strutture di “accoglienza” vengono improvvisate.
I primi arrivati vengono smistati nei vari Centri di Espulsione esistenti. La propaganda parla di accoglienza, ma nel C.I.E. di Torino scatta lo sciopero della fame ed a Gradisca d'Isonzo scoppia una vera e propria rivolta.
Nel canale di Sicilia, dopo le decine di morti e le imbarcazioni disperse, al posto dei soccorsi arriva FRONTEX, l'agenzia europea per la sorveglianza delle frontiere, una vera e propria polizia europea con il ruolo di contrasto dell'immigrazione.
In questo momento è necessario rompere il muro della propaganda razzista del governo.
Affermare la libertà di circolazione delle donne e degli uomini, opporsi a tutti i Centri di Espulsione, veri e propri lager e strumenti di ricatto ed oppressione.
CHIUDERE TUTTI I CENTRI DI ESPULSIONE
Decine di morti in mare, dispersi, centinaia di persone trattenute con la forza a Lampedusa, molte già imprigionate nei Centri di Identificazione ed Espulsione o nei Centri per richiedenti asilo. Un finanziere italiano apre il fuoco su un'imbarcazione carica di gente, sfiorando la strage.
Questo è il bilancio di poche settimane di sbarchi a Lampedusa. Circa cinquemila persone, soprattutto di origine tunisina, hanno raggiunto le coste di Lampedusa e della Sicilia.
Il ministro dell'interno Maroni ha subito dato il via alla campagna razzista, lanciando un inesistente allarme “invasione” dalle coste di Tunisia ed Egitto, dove nell'ultimo mese le rivolte hanno fatto cadere i governi dittatoriali in carica.
Quando in un paese avviene un radicale sconvolgimento politico, è normale che si sviluppino dei fenomeni migratori. Ci possono essere profughi, rifugiati politici, persone che cercano una vita migliore. Qui non ci troviamo di fronte all' ”esodo biblico” di cui parla il governo.
Se pensiamo che nel 2008 le donne e gli uomini sbarcati in Sicilia furono oltre 34000, questi cinquemila non rappresentano certo una “invasione”.
E' con questa campagna razzista che il governo alimenta la paura. Maroni rilancia la sua guerra e propone addirittura di inviare un contingente italiano in Tunisia per bloccare le partenze.
Intanto viene riaperto il C.I.E. di Lampedusa, mentre altre strutture di “accoglienza” vengono improvvisate.
I primi arrivati vengono smistati nei vari Centri di Espulsione esistenti. La propaganda parla di accoglienza, ma nel C.I.E. di Torino scatta lo sciopero della fame ed a Gradisca d'Isonzo scoppia una vera e propria rivolta.
Nel canale di Sicilia, dopo le decine di morti e le imbarcazioni disperse, al posto dei soccorsi arriva FRONTEX, l'agenzia europea per la sorveglianza delle frontiere, una vera e propria polizia europea con il ruolo di contrasto dell'immigrazione.
In questo momento è necessario rompere il muro della propaganda razzista del governo.
Affermare la libertà di circolazione delle donne e degli uomini, opporsi a tutti i Centri di Espulsione, veri e propri lager e strumenti di ricatto ed oppressione.
CHIUDERE TUTTI I CENTRI DI ESPULSIONE
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