Il servo ideale che sceglie di diventarlo, di cui è zeppa la società,
sarà anche incoerente (infatti si lagna sempre), però ha notevoli e
superlative qualità. Non è affatto vero, ad esempio, che un servo manca
di critica, di inventiva, di forza, di perspicacia; un servo
schifosamente tale è un genio assoluto nel saper criticare una
condizione umana di libertà; il servo critica chi
va ad aprirgli gli occhi, chi gli mostra una strada di vera libertà, e
lo fa con una forza tale da far invidia ai più accaniti sostenitori
della fede. La stessa incredibile forza la usa per evitare a tutti i
costi l'autocritica, e anche in questo vince sempre. In quanto a
inventiva, sapeste quante idee ha un servo! Egli trova qualsiasi strada,
qualsiasi pensiero che riesca a difendere il suo padrone; talvolta usa
parole anche nuove, crea neologismi straordinari per proteggere o
adorare il bastone che si è scelto. Un servo è assai perspicace, non gli
sfuggono mai tutte le opportunità che lo conducono alle catene sicure, e
quando il suo padrone parla, e nel parlare commette un errore, il servo
interviene con inenarrabile prontezza a sua difesa, inoltrandosi in
giustificazioni davvero arditissime.
La condizione del servo si matura dopo anni di allenamento sociale. La palestra, concepita all'uopo dai padroni, contiene più di mille attrezzi che ogni buon servo utilizza quotidianamente con gioia. E guai a chi glieli tocca (attrezzi e padroni)!
La condizione del servo si matura dopo anni di allenamento sociale. La palestra, concepita all'uopo dai padroni, contiene più di mille attrezzi che ogni buon servo utilizza quotidianamente con gioia. E guai a chi glieli tocca (attrezzi e padroni)!
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