Sulla questione Invalsi, adesso, ci prendiamo tutto il diritto di deridervi e accusarvi. Noi da questo blog, in merito a tutto ciò che l'Invalsi nascondeva come suo vero scopo, vi avevamo messo in guardia fin dal 2009, e a più riprese, tanto da raccogliere tutti i post sull'Invalsi in QUESTA ETICHETTA, della quale farà parte anche questo. Non avete voluto darci retta, molti docenti ci hanno detto ridendo 'ma cosa volete che sia', oppure hanno lanciato al nostro indirizzo un laconico 'ma figuratevi'! con relative spallucce. Adesso che tutto si sta disvelando esattamente per come lo avevamo previsto (ma ci voleva poco a capirlo), fate ammenda, ma non con noi, con voi stessi! Vergognatevi! Forse siete ancora in tempo, ma permetteteci di dubitare fortissimamente della vostra capacità di reazione. Non fate altro che obbedire agli ordini come soldatini, anche voi. E dovreste invece essere voi i primi a sostenere il pensiero critico, a mettere in dubbio ogni cosa, per progredire! Ma siete deboli con i forti, e forti con i deboli (poveri studenti!), ben allenati al sissignore (lo dite pavidi davanti al preside, lo esigete vendicativi dagli studenti). Obbedire senza fiatare è anche ciò che insegnate ai vostri ragazzi, per la società-serva-militare di domani, che sarà esattamente uguale a questa, se non peggiore per quanto sia possibile. Le belle parole dette in classe stanno a zero. Servono fatti, che non fate.
sabato 14 dicembre 2013
Docenti, ora cazzi vostri!
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2 commenti:
Troppa critica dal di fuori la vostra! L'insegnante (delle scuole pubbliche) è un dipendente pubblico. Potrà dissentire o insegnare entro certi limiti a proprio modo ma non potrà mai rivoltare il programma ministeriale come un calzino o farne un luogo di militanza antistatale. Altrimenti perde il posto. Prendersela con lui non è il caso (come fra l'altro non è il caso prendersela col soldato semplice, affibbiandogli un doppio peso, quello del generale e quello del contestatore, tutti e due che partono da un punto di vista esterno e in fondo non lo considerano)
Ti punge eh? E pungiti! Tu e i tuoi colleghi e colleghe vi meritate tutta la critica e anche di più. Ciò che tu scrivi, poi, è la prova evidente che sei talmente abituato a servire ed essere sfruttato da non accorgerti che stai difendendo i padroni. Dalle tue parole emerge addirittura una condizione di servitù ineluttabile. Tu credi persino di essere nato per fare lo schiavo, sei incapace di dignità, incapace di scegliere, di essere davvero un essere umano. MI dài così un quadro di ineluttabilità, di rassegnazione, di impotenza. Ma d'altra parte, è proprio quello che insegna la scuola, ad essere schiavi e a credersi addirittura nati per questo, nati per ricevere ricatti. E come se non bastasse (tipico degli schiavi che difendono i padroni) nelle tue parole c'è un ricorso a qualche altra categoria di servi per appoggiarti ad essa e così dimostrare che sono tutti schiavi, quindi è questo ciò che ti tocca per natura. Incredibile. Dalle tue parole si evince una condizione di deformazione della coscienza a tal punto che i governi, i padroni, i despoti, pensi siano venuti dal cielo, e non per colpa anche tua, della tua delega, della tua rassegnazione. Tu e i tuoi colleghi vi meritate tutte le bastonate che ricevete! E se credete che questa sia la condizione naturale delle cose, allora, per favore, state per lo meno zitti e sopportate gli amari frutti che avete coltivato, e sempre in silenzio prendetevi questa e ben altre critiche! Se invece le critiche pungono, allora vuol dire che qualcosa nella vostra coscienza sta gridando, un grido di dignità, di umanità, un grido che vuole dire 'non sono nato per essere schiavo'. La vostra coscienza ha ragione, ma ormai quella parte di coscienza ve la siete fatta massacrare. Colpa vostra, sempre e solo colpa vostra! E ora, da schiavi frustrati, vi vendicate su chi credete sia inferiore a voi, massacrando gli studenti e la loro coscienza, che diventa presto come la vostra, debole con i forti e forte con i deboli. Vergogna!
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