domenica 5 luglio 2009

I vostri figli avranno tutti 10 in pagella, grazie all'INVALSI e alla legge Aprea

... Ma saranno i più ignoranti del mondo! Ecco come sèguita il titolo del post. E non è uno scherzo.
Da qualche anno nella scuola c'è un temibile virus. Questo virus, pressoché invisibile, si chiama INVALSI. Ufficialmente, l'INVALSI è un Istituto nazionale preposto alla valutazione degli studenti italiani. L'INVALSI, controllato dal Ministero della Pubblica Istruzione, è entrato nelle scuole di soppiatto, lemme lemme, quasi innocentemente, per somministrare in sede d'esame due prove scritte (italiano e matematica) uguali per tutti gli studenti italiani. Per inciso, in passato molti insegnanti e istituti scolastici si erano opposti a questa somministrazione, forse fiutando quello che andremo a dirvi e che succederà a breve nelle scuole italiane.
Come tutti gli Istituti, anche l'INVALSI possiede norme interne e norme da far rispettare all'esterno, in questo caso alle scuole. Le norme che l'INVALSI ha definito per il 'bene' delle nostre scuole, sono state redatte da tre speranzosi insegnanti: Daniele Checchi, Andrea Ichino e Giorgio Vittadini. Il loro testo chiarisce finalmente il vero scopo di questo INVALSI.
Si tratta di una valutazione dei docenti, non degli studenti! Ma in che modo verranno valutati i docenti? Non certo per le loro già acquisite competenze, figuriamoci! Essi verranno valutati in base alla discrezionalità del preside (ma non solo). L'INVALSI va a sposarsi perfettamente con il PDL Aprea, fornendo il meccanismo perfetto e aberrante per trasformare le scuole pubbliche in aziende e riformando lo stato giuridico degli insegnanti. Infatti, a giudicare i docenti non sarà soltanto il preside, ma una commissione formata da persone anche esterne al mondo della scuola e che costituiranno un vero e proprio Consiglio di amministrazione che sostituirà il tradizionale Consiglio di Istituto.
Tutto viene mascherato con quello che, secondo l'INVALSI, dovrebbe essere una semplice valutazione dei singoli istituti, ma i contenuti del testo dei succitati professori, sono a dir poco inquietanti. Prendiamo alcuni stralci e spieghiamoli:

- L’autonomia decisionale delle scuole dovrà occuparsi della gestione delle risorse umane 'di pari passo con la definizione di un sistema di valutazione che permetta di misurare i risultati ottenuti...'
In pratica il testo introduce subito l'aspetto dell'azione valutativa nei confronti delle risorse umane (non dei saperi degli studenti).

- Verrà costituito un 'ranking provinciale, regionale e nazionale rispetto a tutte le scuole o alle scuole dello stesso tipo, costruito sulla base della media o della mediana dei risultati dei rispettivi studenti'.
Cioé, si prendono i voti degli studenti di una singola scuola, si fa una media, il risultato andrà in una graduatoria che connoterà quella singola scuola.

- '...sarà possibile studiare se e come collegare i risultati della valutazione a misure di natura premiante o penalizzante per i budget delle singole scuole'.
Se il risultato della media dei voti degli studenti è bassa, la scuola verrà penalizzata dal taglio (ulteriore) dei fondi ad essa destinati.

- per assicurare alle scuole la necessaria autonomia il Miur dovrà affrontare i seguenti nodi: 'a) Reclutamento e rimozione dei presidi sulla base della performance ottenuta. b) Reclutamento e rimozione degli insegnanti...'
Immaginate le pressioni dei presidi sui docenti, al fine di ottenere buoni voti sulle pagelle. Immaginate anche in che modo i presidi recluteranno gli insegnanti (in barba alle graduatorie).

Va da sè che, già in questo modo, l'impianto aziendale delle scuole è pienamente raggiunto. Ma non è ancora tutto! Il testo dell'INVALSI chiarisce che ogni docente sarà monitorato in base ai voti che i suoi singoli studenti riportano della sua materia. Se i voti sono bassi, non vuol dire che il ragazzo non ha studiato, ma che il docente non è preparato. Indovinate un po', questi docenti, per 1200 euro al mese, che tipo di voti registreranno, da adesso in poi, anche sulle pagelle dei più ignoranti?

AGGIORNAMENTO DEL 20 agosto 2009
Quanto scritto, è stato avallato e deciso, con alcune correzioni al testo Aprea (16 luglio 2009) che però non modificano l'intenzione originaria, anzi, la inaspriscono.
Leggere qui

AGGIORNAMENTO DEL 7 e del 15 LUGLIO 2010
Ecco la prova di quanto abbiamo scritto
CLICCA QUI
(Università)
E ANCHE QUI (scuole)

AGGIORNAMENTO FEBBRAIO 2012
Il ministro Profumo inventa l'ipocrita formula 'valore aggiunto' per dare piena attuazione al piano criminale di cui vi abbiamo parlato. CLICCA QUI.

AGGIORNAMENTO AGOSTO 2012
Spending review. Arrivano la legge n. 95 e il decreto Brunetta: più coercizione, meno cultura, logica militare e ricatti ai docenti.

POST CONSIGLIATO E CORRELATO: QUI
Per leggere altri deliranti stralci del testo
QUI
Valentina Aprea (Pdl)
Due genitori contestano la schedatura INVALSI
Per leggere tutti i nostri articoli dedicati al mostro INVALSI cliccate sull'etichetta 'invalsi' posta sempre sotto gli articoli.

L'INVALSI prende visione del post il 7 luglio 2009, alle ore 16,45


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8 commenti:

Vincenzo Cucinotta ha detto...

L'andazzo è questo, e non c'era bisogno di aspettare il signor B. All'Università, questa tendenza all'aziendalizzazione è già di lun ga data. Spero che gli insegnanti si vogliano in qualche modo organizzare, perchè solo così possono sperare di opporsi a un disegno così complessivo. Ho lanciato l'ipotesi di costituire un'Associazione culturale degli insegnanti e ho ricevuto finora solo qualche sparuta adesione. Forse sarebbe il caso che forme di opposizione organizzate si costituiscano in tutti i contesti possibili, ma l'inerzia, anche da parte di chi è sensibile a questi temi, è tanta. Io non mollo così facilmente, in ogni caso.

coscienza critica ha detto...

Vincenzo, tocchiamo con mano, tutti i giorni, l'inerzia di cui parli. Si tratta di una coscienza annullata ed è questo che temo di più. Se siamo giunti fin qui è solo colpa di un deficit di capacità reattiva da parte nostra.
Mi farebbe piacere sapere di più su questa associazione culturale di cui accenni. Me ne parli? Grazie.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Quest'Associazione è tutta da inventare. La mia motivazione parte dalle considerazioni che sviluppo nel mio libro, e tende a costituire un nucleo numericamente quanto meno non insignificante per elaborare un piano d'interventi nella scuola, agendo proprio sui contenuti culturali. Tramite l'insegnamento diretto nelle proprie classi e una certa opera di proselitismo tra i colleghi, magari sfruttando i non pochi tempi delle riunioni collegiali ai vari livelli, si dovrebbe contrastare il monopensiero che avanza soprattutto attraverso la TV.
E' evidente che, malgrado io creda fermamente nelle cose che ho scritto, non mi sognerei mai di farne il presupposto della costituzione stessa dell'Associazione: ci sarà confronto, che potrà procedere, sfruttando la tecnologia, anche tramite web, riducendo al minimo le trasferte necessarie per riunioni oltre la dimensione provinciale. Io ho lanciato un'idea, e ora mi aspetto non necessariamente adesioni, ma eventualmente anche controproposte: l'errore più grande sarebbe in questa fase non fare nulla.

coscienza critica ha detto...

Vincenzo, il 'non fare nulla' è sempre deleterio, in qualunque fase, ma certamente adesso è molto più urgente agire. L'associazione è un'ottima cosa, soprattutto se posta nel modo che suggerisci, ma temo che vada a scontrarsi con le mille altre iniziative sparse nel Paese e che non riescono a consolidarsi in un unico intento, un unico gruppo. Hai provato a contattare altri gruppi? Chessò... il 'coordinamento 3 ottobre'
http://coordinamentoscuola3ottobre.blogspot.com/

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Per quanto ho potuto capire, il coordinamento che mi hai segnalato è un'organizzazione con finalità sindacali, e inoltre caratterizzata sulla fascia precaria. Tutto si tiene naturalmente, ma mi pare che sia difficile utilizzare questa sede per le cose che dicevo. Grazie comunque per la segnalazione.

coscienza critica ha detto...

Vincenzo, puoi sempre cercare nei gruppi di facebook ('docenti' - 'insegnanti' et sim.). Ma forse ci hai già pensato. Non fare cadere la cosa. Se il progetto prende un certo abbrivio, anche noi ti faremo pubblicità (possiamo farla anche adesso, se ritieni, ma dovrai parlarcene meglio, magari via mail)

manu ha detto...

Da insegnante, non certo soddisfatta delle condizioni in cui versa la Scuola italiana, posso dire però che le prove Invalsi, in atto già da diversi anni, sono comunque uno strumento utile a monitorare il livello medio di preparazione degli studenti Italiani, anche in riferimento alle medie europee. Posso garantire che i test vengono somministrati nel modo più oggettivo possibile e, generalmente sono di buon livello in relazione alle abilità che si propongono di verificare. I miei alunni ( 2a elementare), quest'anno, hanno sostenuto le prove con tranquillità, anche se in assenza mia e dell'altra insegnante (come previsto dal protocollo), i risultati, nazionali, saranno resi pubblici a settembre, credo, e questo sarà utile per registrare le richieste scolastiche su livelli condivisi nel territorio nazionale ed europeo. Io, pur con il mio misero stipendio, mi sento assolutamente in grado di fornire ai miei alunni una preparazione adeguata e penso: magari fossero solo questi i veri problemi della scuola!! Quanto alla chiamata nominale dei presidi agli ins, credo che dovranno passare sui nostri cadaveri, prima di consentire loro di esautorare le graduatorie! Manu

coscienza critica ha detto...

Ciao, Manu. So che esistono insegnanti che apprezzano tali prove, ma ve ne sono molti altri che pensano che non si possa valutare uno studente attraverso una siffatta prova (che prima di tutto è una persona). Quei test monitorano il grado di nozionismo, più che la conoscenza (che è fatta di interdisciplinarità). Barrare le caselle o rispondere a domande scegliendo tra 4 risposte, mi sa di quiz televisivo.
Ma, a parte i punti di vista differenti, qui non è in discussione la validità della prova invalsi, ma il suo VERO OBIETTIVO. E spero davvero -per il futuro del Paese- che voi facciate una fortissima resistenza all'Aprea che verrà e alla privatizzazione della scuola pubblica.

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