Poco fa abbiamo scritto il post relativo al perbenismo italico borghese che si manifesta persino nelle proteste di piazza. Il contesto era quello delle proteste degli studenti, annunciate pacifiche per domani.
E' dimostrato che un'azione di forza contro il governo risolva le questioni più di mille cortei-processioni. I ragazzi dovrebbero allora sfondare le porte del palazzo e occupare le sedi istituzionali? Volendo dar credito (e lo diamo) anche alle parole di Mario Monicelli, sì!
Ma oggi c'è un modo diverso per fare la rivoluzione e questo modo diverso ce lo ha insegnato proprio Berlusconi: è la TV! Finché sei presente in tv allora esisti. Ed è qui il punto. I ragazzi preannunciano per domani azioni pacifiche, ma sappiamo che con queste azioni non si fa nulla. Ma ecco che viene in soccorso la TV. Già, perché ora, attraverso questo medium, tutti conoscono il problema, tutti sanno che i ragazzi sono contro la riforma Gelmini e tutti conoscono adesso qual è il piano degli studenti in lotta e quello criminale del governo.
La tv è un'arma micidiale e, in virtù di ciò, può darsi che il decreto venga ritoccato, può darsi che si giunga a un accordo. Non lo sappiamo di preciso, ma può esserci qualche sorpresa, domani o nei giorni a venire, anche con i cortei allegri e da processione. L'importante è che in tv se ne parli.
Ricordiamo che due anni fa, all'inizio della messa in atto della riforma, nessuna tv aveva parlato del mega licenziamento di massa degli insegnanti, nè delle scalate sui tetti da parte di questi ultimi, nè degli scioperi della fame, nè degli incatenamenti e delle occupazioni dei Provveditorati, niente! Anche i sindacati facevano orecchie da mercante. Il risultato è stato che la riforma degli altri ordini e gradi di scuola è passata. Oggi è diverso, oggi la tv sta dando informazione circa le azioni dei ragazzi. La tv entra nelle coscienze meglio di una palla di cannone alla porta del Parlamento. Vedremo in che modo si comporterà la cricca massonica.
E' dimostrato che un'azione di forza contro il governo risolva le questioni più di mille cortei-processioni. I ragazzi dovrebbero allora sfondare le porte del palazzo e occupare le sedi istituzionali? Volendo dar credito (e lo diamo) anche alle parole di Mario Monicelli, sì!
Ma oggi c'è un modo diverso per fare la rivoluzione e questo modo diverso ce lo ha insegnato proprio Berlusconi: è la TV! Finché sei presente in tv allora esisti. Ed è qui il punto. I ragazzi preannunciano per domani azioni pacifiche, ma sappiamo che con queste azioni non si fa nulla. Ma ecco che viene in soccorso la TV. Già, perché ora, attraverso questo medium, tutti conoscono il problema, tutti sanno che i ragazzi sono contro la riforma Gelmini e tutti conoscono adesso qual è il piano degli studenti in lotta e quello criminale del governo.
La tv è un'arma micidiale e, in virtù di ciò, può darsi che il decreto venga ritoccato, può darsi che si giunga a un accordo. Non lo sappiamo di preciso, ma può esserci qualche sorpresa, domani o nei giorni a venire, anche con i cortei allegri e da processione. L'importante è che in tv se ne parli.
Ricordiamo che due anni fa, all'inizio della messa in atto della riforma, nessuna tv aveva parlato del mega licenziamento di massa degli insegnanti, nè delle scalate sui tetti da parte di questi ultimi, nè degli scioperi della fame, nè degli incatenamenti e delle occupazioni dei Provveditorati, niente! Anche i sindacati facevano orecchie da mercante. Il risultato è stato che la riforma degli altri ordini e gradi di scuola è passata. Oggi è diverso, oggi la tv sta dando informazione circa le azioni dei ragazzi. La tv entra nelle coscienze meglio di una palla di cannone alla porta del Parlamento. Vedremo in che modo si comporterà la cricca massonica.
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