sabato 1 ottobre 2011

I soldatini della scuola di piombo

La scuola, un modello ripetitivo simile ad una catena di montaggio, tempi prestabiliti, libri prestabiliti, materie prestabilite. Gli studenti non hanno diritto di scelta. Classi, cioè settori, cioè muri, pareti divisorie. Tutti al proprio posto, in quel settore prestabilito, in quel banco prestabilito, come l'operaio alla catena, come il soldato alla garitta. Campanella, stop veloce, cambio del nastro trasportatore. Avanti un altro prodotto, veloci che siamo indietro col programma. Pausa minima, giusto il tempo per pisciare (se è libero), vietato distrarsi troppo, altrimenti si rischia di pensare. Prof posso? Tutti attenti, c'è il comunicato, la circolare del preside, parla della 'centralità dello studente'. Si dovrebbe ridere? Scrivere sul diario sotto d*i*ttatura: 'L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro' (lavoro forzato, pensa Matteo). Si dovrebbe ridere? No, tu in bagno non ci vai, sei già andato prima. Fermo lì, non ti muovere altrimenti nota! Non parlare. Prima alza la mano. Chiedi sempre il permesso per buttare la carta. In piedi, entra il preside, non strisciate le sedie. Prendere il quaderno, controllo esercizi domestici. Tu hai preso 4, mentre lei è molto più brava di te. Domani tu non tardare come al solito. In fila per bene! Fine corsa, avanti col prossimo turno. Ogni giorno così, per anni, fino a che non sei dichiarato 'maturo'.

Per fortuna ci sono altre scuole

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3 commenti:

Cirano ha detto...

meno male che ho abolito il richiedre ogni permesso.....così i miei studenti imparano ad autogestirsi....per i lreso sto sperimentando a partire dalla scelta degli argomenti.

Anonimo ha detto...

Io invece penso che a scuola, come nella società, bisogna RIGARE DRITTI e PEDALARE.
Basta con tutto il B U O N I S M O vomitevole degli ultimi 30...40 anni.
I risultati dell' ideologia anarchica sono costantemente sotto i nostri occhi e...non è un bel vedere!!!!!!!!!!!!!!

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Sono sicuro che tale commento non verrà pubblicato.

coscienza critica ha detto...

@ Anonimo:
1) Tu hai bisogno di caserme e di trincee, non di scuole.
2) Non esiste buonismo, semmai di umanità (parola a te estranea).
3) La pedagogia anarchica è riconosciuta come la migliore (studiati Marcello Bernardi, Ivan Illich, Sébastien Faure, Francisco Ferrer y Guardia, ecc).
4) Tu di anarchia non hai capito un emerito.
5) Costantemente sotto gli occhi di tutti mi pare che ci sia un regime, quello che c'è sempre Stato.
6) Rassègnati con la tua ignoranza.

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