mercoledì 23 novembre 2011

Quale cultura nella scuola? Quale vera conoscenza?

Nella scuola tradizionale, controllata dallo Stato, certamente un Hegel può anche far riflettere su certi argomenti, ma uno Stirner fa riflettere ancora di più! Così pure un Marx può essere considerato un bravo 'analista sociale', ma a scuola Marx è sempre posto in antitesi o in relazione con Nietzsche, quando invece l'antagonista diretto e naturale di Marx è Bakunin. Chi conosce però Max Stirner e Michael Bakunin? Ve ne hanno parlato a scuola? No? Domandatevi perché.
Eppure, Stirner e Bakunin, come anche Godwin, Proudhon, Thoreau, Kropotkin, Malatesta, Goldman, Bookchin, e mille altri pensatori/trici, rappresentano una parte fondamentale della cultura mondiale, della conoscenza. Una conoscenza tenuta nascosta alla massa scolarizzata (controllata e normata). Si parla tanto del ruolo della scuola nella formazione del cittadino, ma che formazione ci può essere se questa formazione viene decisa a tavolino dallo Stato, vagliata, preconfezionata? Quale fine può avere una cultura di Stato se non quello di perpetuare un'autopropaganda che non fa altro che nascondere la verità o buona parte di essa? Dobbiamo chiederci perché questi grandi pensatori latitano nell'offerta formativa scolastica che, attenzione, più che 'offerta' bisognerebbe parlare di obbligo. Allora, se ci si pone la domanda, emerge subito il sospetto e l'inganno del sistema. E' davvero miserevole che un giovane universitario pensi di possedere strumenti veramente validi e completi di critica sociale non avendo mai letto qualcosa dei succitati (e non abbiamo neanche menzionato il più grande intellettuale vivente Noam Chomsky, o Filippo Trasatti, Ivan Illich, Marcello Bernardi, il da poco compianto Colin Ward, ecc).
Certo, in un sistema come l'attuale, dove chi conta di più sono solo i più citati dalla propaganda di regime (media e scuola), voi sicuramente non avrete alcuna intenzione di prendere in considerazione i nomi di cui sopra, a voi così tanto sconosciuti. Siete ben lungi dall'andare in una libreria (ma anche solo in rete) a scoprire tutto quello che da 3000 anni ci tengono nascosto. Come dicevamo in un altro post (ringraziamo A-rivista per averlo pubblicato), autori di quel calibro celati al grande pubblico costituiscono l'altra parte della luna, 'The dark side of the moon', ed è grave tenerla ancora nascosta. Perciò fate voi, siate liberi di decidere, noi alcuni nomi ve li abbiamo dati, potete prenderne atto, potete anche fregarvene e giocare al gioco dello Stato, ma da ora in poi tutte le volte che usate la formula 'la cultura', sappiate che in verità dovreste dire 'una parte di cultura' (e troppo spesso manipolata).

Buon pro' vi faccia.

PS. (per i più volenterosi). In questi giorni Anarchopedia Italia ha qualche problema al server, ma appena risolveranno buttateci un occhio. Oppure fate altre ricerche in rete, diffidando in una certa misura di wikipedia soprattutto riguardo ai suddetti autori. Provate a cercare qualcosa anche QUI.

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