mercoledì 3 luglio 2013

I figli della patria

In questo tipo di società un neonato non può diventare un individuo, deve diventare ingranaggio del sistema, un essere omologato ed efficiente per la macchina militare, capitalista, sfruttatrice. Sul neonato grava il peso di un disegno prestabilito: essere società, questo tipo di società, non un'altra. Il neonato verrà precettato e introdotto nei corridoi della normalizzazione coatta. In primo luogo la famiglia tradizionale, dove assorbirà per imprinting quei primi ruoli gerarchici e di genere che sono i prototipi di quelli utilizzati dal sistema, ovunque; imparerà quei ruoli e li copierà, ci si affezionerà, li proporrà, in essi si identificherà totalmente: rappresentano il primo modello di riferimento per le relazioni sociali, modello piramidale gerarchico, chi vale di più, chi di meno. Sappiamo tutti quanto sia difficile, poi, incrinare ciò che si apprende via imprinting.
Per il neonato la famiglia è composta da soli adulti, in quanto tali sono già normalizzati, divenuti ingranaggi perfetti, e sono i genitori che, per primi, pedagogizzano i figli adattandoli ad un modo di pensare e di agire 'conveniente' per la società, questo tipo di società, non un'altra. Attraverso la scuola i bambini proseguono il percorso della normalizzazione e della deresponsabilizzazione, si scontrano con altri divieti, altre paure, altre ansie da prestazione, imparano a competere, ad attuare astuzie e vendette, a obbedire e a dipendere dalle decisioni di quegli adulti estranei che li giudicano e li valutano secondo standard e griglie, rimangono per anni sotto il continuo ricatto del premio e della punizione, ogni loro libera scelta viene repressa dai regolamenti, sempre per essere ben aderenti alla società, questo tipo di società, non un'altra. ('La scuola è l'agenzia pubblicitaria che ti fa credere di avere bisogno della società così com'è' - I. Illich).
L'individuo che la natura aveva creato non è più, è diventato qualcosa che altri hanno pensato. Famiglia, scuola, parrocchia, media, società, non insegnano al bambino a essere, ma a dover essere. Completamente deresponsabilizzato e privato dell'autostima, nonché dell'autonomia, questo bipede abituato a dipendere da altri, dalle autorità, si troverà molto presto catapultato nel mondo che altri hanno disegnato per lui, e non potrà fare a meno di ripetere quel mondo, persino di insegnarlo, additando come sovversive tutte quelle persone che gli mostrano altre realtà, altre società, altri modi di pensare e di agire. Agli scolarizzati non parlate di anarchia, è stato detto loro che 'è cacca', gliel'hanno detto le autorità, e a quelle sono abituate a credere ciecamente. I risultati si vedono.

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