sabato 29 marzo 2025

Ma quale ricchezza del Sud prima dell'unità d'Italia? Non diciamo fesserie!

Gruppi fascisti, monarchici e secessionisti del Sud, sicuramente pagati e sostenuti coi soldi pubblici da qualcuno che ha interesse nei confronti della secessione tra Nord e Sud (progetto originario della Lega, mai dismesso), diffondono notizie falsissime e fanno credere che al Sud, prima dell'unità d'Italia, si stesse benissimo. La realtà ovviamente sta nella storia reale delle cose, che è appena sufficiente conoscere.
Certo che al Sud prima del 1861 vi erano famiglie ricchissime, ma appunto erano solo poche famiglie in proporzione alla massa, erano quei proprietari terrieri divenuti tali a forza di violenza sanguinaria sul popolo sin dai tempi della colonizzazione greca, proprietari (chiamiamoli come si dovrebbe: ladri di terre) definiti successivamente 'nobili' e che sono rimasti in combutta con tutte le case regnanti successive. Il Gattopardo ci insegna che quei pochi ricchi proprietari, eredi dei primi ladri di terre, se volevano mantenere il loro status, dovevano adattarsi al nuovo regno savoiardo centralizzato, dovevano cambiare tutto per non far cambiare nulla.
Il popolo del Sud, in realtà, nell'epoca storica, ha sempre sofferto la fame e la miseria più nera (felicemente diversa per tutti era invece l'età preistorica, dove non esistevano stati e governi e proprietà private, né miseria e problemi derivanti), e i moti del 1848, al Sud, si erano svolti per scacciare i Borbone, altro che ricchezza e benessere diffusi da quella casata di sfruttatori! Dopo l'unità d'Italia, la povertà del Sud rimase tale e quale.
Il popolo del Sud - ora diciamo un'altra verità - deve però difendersi da un tipo di propaganda costante e massiccia che ha sempre dipinto il Sud come una terra da evitare, solo piena di criminali, di sporcizia e di 'brutta gente'. E' questa propaganda 'nordista' che noi non sopportiamo! Ogni volta che in tv si parla di Sud, spuntano fuori tutti i luoghi comuni debilitanti, e SOLO QUELLI, mentre il Nord si autoassolve e si dipinge SEMPRE come terra di benessere, opportunità, civiltà, anche se non lo è, certamente non lo è non per tutti!
Come si vede, il secessionismo è già all'interno di una volontà propagandistica e mediatica, antica, ed è questa propaganda che occorre combattere, ma non certo per mezzo di secessioni e di costruzioni di altri Stati. Non scherziamo! Intanto, che la mafia sia anche un fenomeno del Nord, e per giunta autoctono, è già emerso da tempo, anche se la propaganda nazionale tende a nasconderlo finché può. E tutto questo benessere al Nord, diciamolo, non si vede affatto!
Che poi dobbiamo anche chiarire che cosa si intende per 'benessere', ci sono punti di vista che sottolineano, a ragion veduta e anche storicamente, che il vero benessere si misura soltanto in base al grado di felicità delle persone. Ed è certamente più felice una persona povera ma libera, che un'altra meno povera di pecunia, ma istruita a dovere per rimanere tutta la vita schiava in fabbrica e dipendente dei capricci del governante di turno, che per giunta si sceglie! Questo non significa che si debba tutti adottare il motto 'povero è bello', ma che occorre distruggere un sistema di governi, chiamato 'status', un sistema gerarchico che è stato inventato apposta per difendere il privilegio e la ricchezza per pochi! La lotta non deve essere 'di classe', ma alle classi, a tutto questo sistema predatorio.

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sabato 3 giugno 2023

'Non voglio vendetta, solo giustizia', dicono. Cosa vuol dire?


I
o non capisco la gente quando, volendo condannare qualcuno alle pene stabilite dalle leggi scritte dello Stato, dice: 'non voglio vendetta, voglio giustizia'. No, questa gente non la capisco proprio! La sua è mera retorica indigesta, vuota e sommamente ipocrita! Questa gente, guarda caso, non ha mai spiegato che cosa intenda per 'giustizia'. Sono certo che, se me lo spiegasse, non farebbe altro che delineare una prodigiosa vendetta, perché di vendetta si tratta tutte le volte che proviamo un risentimento, un senso di rivalsa, e vorremmo che anche il prossimo soffra in maniera esemplare, a prescindere da tutto. E si badi bene a questo 'tutto', se vi riesce di capirlo.


giovedì 11 maggio 2023

Come riconoscere un falso rivoluzionario?


I
ragionamenti dei falsi rivoluzionari si riconoscono perché, immancabilmente, nel loro dipanarsi, espongono una prima parte assolutamente condivisibile, che però va a cozzare contro una parte, generalmente finale, sempre antirivoluzionaria, quindi autoritaria e pro-sistema. C'è sempre, insomma, una struttura logica contraddittoria che però i 'veri falsi rivoluzionari' non colgono, non possono farlo, perché sono stati addestrati fin da piccoli a credere fino in fondo in quel che dicono, nelle 'soluzioni' che propongono. Colpa dell'istruzione ricevuta. 
L'esempio più basico può essere questo: 'un popolo non può essere costretto a vivere in queste condizioni, manca il benessere di cui abbiamo diritto, qui occorre un governo serio'. La parte finale guasta tutto, è ovvio, ma il falso rivoluzionario è davvero convinto di ciò che dice. Ho però anche esperienza di contraddizioni finissime e quasi impercettibili che, se fossero volute, avrebbero un che di geniale. 
I falsi rivoluzionari (inconsapevoli o consapevoli di esserlo), alla fine li riconosci comunque, perché ragionano come la maggioranza, quindi parlano come i padroni, propongono le stesse false soluzioni borghesi di cui parlano i governanti, che non a caso fanno capo alle solite trappole: 'più governo, più polizia, più istruzione, più educazione, più leggi, più esercito, più disciplina, più galere, più nazionalismo, più lavoro, più merito...', praticamente tutto l'armamentario culturale che garantisce da millenni la perpetuazione di questo schifo di società. 
Basta con questa cultura, qui urge una controcultura diffusa! Giovani, spetta soprattutto a voi: leggete di anarchia, informatevi altrove, bandite la scuola e la sua colonizzazione, bandite i libri del sistema buoni solo per le masse (sono il 90% di tutta l'editoria in commercio), e ragionate con la vostra testa, col vostro cuore!

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martedì 9 maggio 2023

Non vogliamo centrali nucleari! Lo abbiamo già detto e ridetto!


Ci risiamo? Ogni tot di anni i governi ci riprovano. Che facce di tolla! Lo fanno perché sanno di avere a che fare con dei fessi. Allora ribadiamolo:
Dobbiamo ancora fare i conti con i danni provocati dall'energia nucleare di terza generazione. Le centrali attualmente operative hanno dimostrato non soltanto di essere orribilmente insicure, ma di non essere più competitive sul mercato delle energie. L'energia nucleare, a tutt'oggi, rappresenta ancora un enorme pericolo per tutto il pianeta e le popolazioni. Non si è mai trovata, ad esempio, una vera soluzione al gravissimo problema delle scorie radioattive, semplicemente perché una soluzione non c'è. E non ci sarà. Il nucleare genera soltanto una serie di mali. La Francia nazionalista che - ricordiamo benissimo - si vantava negli anni '80 perché i prezzi calmierati erano dovuti alla loro 'santa energia nucleare', oggi ha dimenticato la sua spavalderia nuclearista perché i prezzi non sono affatto differenti dai nostri, sono a volte anche peggiori. 
Non abbiamo vantaggi, ma solo problemi con l'energia nucleare. Lo sappiano i giovani d'oggi! La quarta generazione di centrali deve ancora essere inventata, la ricerca prosegue e qui, dopo ben due referenda votati contro il nucleare, siamo ancora con dei governi che vogliono aprire centrali di terza generazione, parlandoci di progresso. Noi con il loro 'progresso' siamo sempre crepati e ci avviamo all'autodistruzione, e questo sì che è ormai scientificamente provato!

sabato 22 ottobre 2022

La Meloni sconquassa le femministe italiane


L
e femministe, dopo l'elezione di Giorgia Meloni e la sua presa del potere a Palazzo Chigi, ora sono atterrite, e quindi stavolta ad essere sconquassate dalla realtà dei fatti sono le femministe italiane. Ebbene sì, prima o poi doveva succedere anche in Italia, perché non sono bastate le varie ministre merdose e autoritarie dei governi precedenti a demolire la retorica femminista, bisognava arrivare a questa donna apertamente fascista. Ci siamo. 
Quindi le femministe nostrane, assetate solo di potere, adesso cercano di mettere la mani avanti prima che la neoeletta fascista faccia seri danni e, contrariamente a quel che hanno sempre sostenuto, negano che la donna in quanto tale sia sufficiente a rendere il mondo un luogo di pace. E che non sia sufficiente essere donna e femmina è il ragionamento che da sempre viene loro giustamente rivolto per far capire che non sono gli organi sessuali o il genere a fare la differenza! Adesso quel ragionamento sensato se lo intestano loro, le femministe, non possono fare altrimenti. Oppure restano più dignitosamente in silenzio.
Crolla quindi tutta l'impalcatura secondo cui 'la donna è donna, e come tale è portatrice di vita, produttrice naturale di pace e armonia e uguaglianza', e bla bla. Mi spiace, bisogna saper guardare in faccia la realtà, e ora di realtà c'è anche quella italiana. Che non c'è mica bisogno di avere la vagina in esclusiva per rivendicare il diritto all'aborto, ad esempio! Perché il problema è solo culturale, e non pericolosamente biologico, e questo genere di cultura autoritaria la assorbiamo tutti, 'maschi, femmine e cantanti', a cominciare dall'asilo!
Care femministe, ve lo diciamo da sempre, il problema è il potere in sé, non chi ce l'ha! Il potere si elimina, non si conquista! Ora spero che anche le femministe italiane si ravvedano, che la smettano di nominarsi in quel modo massimamente divisivo e autoritario, e capiscano che in questo nostro mondo l'unica forza in grado di cambiare le cose si chiama soltanto in un modo: anarchia! che già di per sé contiene tutto, anche quello che loro hanno sempre spacciato per femminismo. Si mettano l'anima in pace, dunque, e cerchino invece di lottare per i veri ideali di pace e uguaglianza con l'anarchia, se anche loro non hanno paura della libertà, se anche loro non sono massa.

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